SPAL, UN GROSSO PASSO INDIETRO

SPAL (4-1-4-1): Capecchi; Bortel, Ghetti, Lorenzi, Quintavalla; Bedin (dal 33′ st Cazzamalli); Marongiu, Schiavon, Centi (dal 1′ st Bazzani), Bracaletti (dal 21′ st Rossi); Cipriani. A disp.: Ioime, Cabeccia, Licata, Laurenti. All.: Dolcetti.
LANCIANO (4-4-2): Chiodini; Vastola, Moi, Antonioli, Mammarella (dal 36′ st Colombaretti); Turchi (dal 46′ st Zeytulaev), Amenta, Sacilotto, Sansone; Masini, Improta (dal 36′ st Coppini). A disp.: Aridità, Perfetti, Marfisi, Morante. All.: Pagliari.
ARBITRO: De Benedictis di Bari. Assistenti: Schembri e Regazzo.
MARCATORI: 28′ pt Improta (L) su rig. .
AMMONITI: Bedin (S), Bracaletti (S), Quintavalla (S), Marongiu (S), Sansone (L), Amenta (L), Sacilotto (L) e Schiavon (S).
NOTE: giornata tipicamente novembrina, terreno pesante. Spettatori 2.800 circa (paganti 875, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 26.500 euro circa).
Angoli: 4 a 4. Recupero: pt 1’, st 5’.

LA CRONACA. Al Paolo Mazza passa anche il Lanciano che vince 1 a 0. E’ la quarta sconfitta casalinga. Inspiegabile la caduta dei biancazzurri dopo due successi che sembrava potessero rilanciare la squadra di Dolcetti. Delusa la società. Aspetterà Verona per prendere una decisione sul tecnico?

FERRARA – Dopo cinque stagioni si ritrovano una di fronte all’altra la Spal di Aldo Dolcetti e la Virtus Lanciano di Dino Pagliari: stesso girone e stessa categoria con gli abruzzesi che si imposero sia all’andata sia al ritorno con il minimo scarto (indimenticabile la gara di Lanciano disputata sotto la neve decisa dal “cobra” Soncin). L’occasione per invertire la tendenza contro i rossoneri è di quelle ghiotte: gli estensi si presentano all’incontro in serie utile da due settimane consecutive in cui hanno ottenuto due vittorie, i frentani al contrario, non stanno certo attraversando un periodo di forma eccezionale aldilà dei precedenti sei risultati positivi ottenuti prima dello stop interno con la Ternana sette giorni fa. I rossoneri devono inoltre fare i conti con assenze di tutto rilievo: sono out infatti il difensore Oshadogan per infortunio, l’attaccante Colussi e il regista Di Cecco appiedati dal giudice sportivo. Tra i biancoazzurri sempre fermi ai box il difensore Gaspari e l’attaccante Meloni mentre Valtulina è in ripresa e sarà pronto per la prossima trasferta difficilissima a Verona. All’ultimo out anche Migliorini (assenza pesante, colpa di un pestone rimediato in allenamento), al suo posto c’è Bedin. La Spal cerca la terza vittoria consecutiva, il Lanciano di mantenere l’imbattibilità lontano dal Guido Biondi.
Comincia l’incontro e al quarto minuto è il Lanciano che per primo si fa vivo dalle parti di Capecchi con una conclusione di Sansone ben servito da Turchi dalla destra, la sfera si perde comunque altissima sopra la traversa. Passano due giri di lancette sul cronometro e risponde la Spal: discesa sulla sinistra di Quintavalla, passaggio filtrante per Schiavon che crossa al centro dove Centi manca l’appuntamento con il pallone di poco.

Fase di studio tra le due formazioni, la Spal rispetto alle ultime uscite gioca palla a terra dimostrandosi più convincente in fase di possesso palla, il Lanciano per contro non sta a guardare e fa subito capire di non essere arrivato a Ferrara per fare le barricate e i due esterni Turchi e Sansone con la loro velocità costringono gli esterni ferraresi a rintanarsi nella propria metà campo. Al nono prima protesta di un certo rilievo del Lanciano: cross dalla sinistra di Sansone per Improta che viene vistosamente strattonato da Lorenzi, nella circostanza ultimo uomo; l’ex attaccante del Giulianova cade ma l’arbitro lascia correre, Spal graziata. Passato da poco il quarto d’ora comincia la (non) partita di Bracaletti: cross al millimetro di Marongiu (buona la sua partita) per l’ala umbra che avrebbe tutto il tempo di stoppare il pallone e poi tirare anziché propendere per una improbabile giravolta al volo preferendo la soluzione spettacolare ma il risultato è che riesce a mancare addirittura il pallone. La gara è viva e veloce e da una parte e dall’altra non c’è un minuto di pausa. Diciannovesimo, lungo l’out di destra scende come un treno Turchi il quale mette in mezzo un pallone d’oro che arriva direttamente sui piedi di un Sansone lasciato colpevolmente solo; proprio sul più bello interviene la difesa estense che ribatte la conclusione sui piedi dell’accorrente Masini ma per fortuna della Spal, il tiro dell’attaccante abruzzese finisce di poco alto. Il Lanciano cresce minuto dopo minuto, la Spal è come imbambolata, Marongiu esterno non convince e Cipriani predica nel deserto dell’attacco biancoazzurro. Minuto ventuno, Lanciano che si mangia un gol fatto: cross dell’indemoniato Sansone dalla sinistra, Capecchi esce e anticipa Improta, la palla arriva sui piedi di Turchi che da favorevolissima posizione calcia alto sopra la traversa. Un brivido assale il Paolo Mazza, si rivedono i fantasmi della sindrome casalinga che inesorabilmente quanto puntualmente non fanno che presagire il vantaggio dei rossoneri. Ventottesimo, fallo sulla trequarti su Marongiu che l’arbitro non fischia e conseguente velocissima ripartenza del Lanciano sulla destra, cross di Turchi per Masini che si gira e di testa manda la sfera contro il braccio di Bedin: per l’arbitro è rigore e nell’occasione il centrocampista spallino viene anche ammonito. La decisione appare quantomeno affrettata e fiscale, da rivedere l’eventuale braccio largo di Bedin al momento dell’impatto con il pallone anche se lo stesso direttore di gara potrebbe aver punito (con notevole ritardo comunque e dopo le reiterate proteste dei rossoneri) la cintura del numero quattro estense sullo stesso attaccante abruzzese. Dal dischetto va Improta, Capecchi ci arriva quel tanto che non basta per deviare la palla sul palo che poi, beffardamente, si insacca alle spalle dello sfortunato estremo difensore ferrarese. Lanciano in vantaggio, Spal costretta per l’ennesima volta a inseguire. Al trentunesimo è ancora la squadra di Pagliari a farsi pericolosa: Masini per Turchi che al volo in girata alza sopra la porta difesa da Capecchi. Per rivedere la Spal in avanti bisogna aspettare il trentottesimo: Centi serve Marongiu, bravissimo a incunearsi tra le maglie della difesa ospite e mettere in gioco Bracaletti, ma ancora una volta l’ala spallina anziché tirare al volo si avventura in un assurdo dribbling dal quale partorisce soltanto un cross su cui Antonioli è il più bravo di tutti a intervenire e allontanare così il pericolo.
Al quarantunesimo ancora Spal: cross perfetto di Bortel dalla destra per Marongiu che si avvita di testa, palla alta di un soffio. Passano due minuti e i biancoazzurri ci riprovano ancora: cross dalla destra di Cipriani (non è da lui che ci si aspettano i cross, aldilà di tutto), sfera che arriva a Bracaletti che stoppa dalla parte opposta ma la sua conclusione è tutta da dimenticare da posizione favorevolissima. Spal senza idee, Lanciano feroce sulle ripartenze e al quarantaseiesimo vicino al raddoppio con Turchi ma il suo tiro viene parato in corner splendidamente da Capecchi: davvero decisivo nell’occasione il numero uno biancoazzurro. Si va al riposo tra i fischi.

La ripresa inizia con Bazzani in campo per un nullo Centi e se possibile, comincia ancor peggio di come si era chiusa la prima frazione di gioco: dopo due minuti discesa sulla destra di Turchi e tiro potentissimo, la palla si stampa sull’incrocio dei pali alla sinistra di Capecchi prima di rimbalzare sul terreno di gioco e dare a Masini l’opportunità di chiudere il conto, la retroguardia ferrarese però allontana la minaccia. Non passano neanche sessanta secondi ed è ancora Masini a provarci dalla distanza, la palla lambisce il palo. Rossoneri spumeggianti, Spal abulica e inconsistente su tutti i fronti. Settimo, percussione di Bortel lungo la fascia destra: supera due avversari e mette in mezzo, la difesa abruzzese allontana e dalla distanza ci prova Marongiu ma questa volta è Antonioli a respingere la conclusione del giovane ferrarese. Undicesimo minuto, Quintavalla per Bracaletti che, per la quarta e ultima volta quotidiana, spara ancora al volo altissimo sopra la traversa a tu per tu con Chiodini. Minuto diciassette: si fa vedere il Lanciano con un’azione a tre tocchi giostrata dal trio Masini-Improta-Turchi che viene anticipato al momento della conclusione da un recupero eccellente di Quintavalla, abile a frapporsi tra il portiere spallino in uscita e l’ala rossonera. Ventiduesimo: ci prova l’onnipresente Schiavon (tra i meno peggio), conclusione debole che termina fuori. Al venticinquesimo la Spal pareggia il conto dei legni con una punizione fortissima di Marongiu, assegnata per fallo di Mammarella su Rossi, entrato da un minuto per lo “sciagurato” Bracaletti. Al ventottesimo ancora la Spal ci prova su calcio da fermo, stavolta è Bedin a perforare la barriera ospite ma la conclusione è centrale e abile preda di Chiodini. Al trentacinquesimo la Spal si fa viva con Cipriani ben servito da Bazzani ma l’estremo difensore ospite è bravissimo a scegliere il tempo e sradica letteralmente la palla dai piedi dell’ex attaccante della Sampdoria. Quarantesimo, il neoentrato Cazzamalli apre sulla sinistra per Quintavalla che crossa in mezzo per Rossi ma di testa non riesce a dare alla sfera la giusta forza, para Chiodini. In pieno recupero forcing spalino alla disperata ricerca del pari con Cipriani che dalla sinistra lascia partire un cross perfetto per Rossi ma ancora una volta l’ala spallina da due passi non inquadra la porta: occasionissima Spal. Al quinto minuto di recupero sugli sviluppi di un corner battuto dalla destra da Rossi è Bazzani a concludere alto sopra la traversa. E’ l’ultima occasione della Spal prima che l’arbitro fischi tre volte e sancisca la quarta sconfitta su sette gare interne dei ferraresi e la contemporanea imbattibilità del Lanciano. E la classifica torna a fare paura.

LE PAGELLE. Si salvano soltanto i soliti noti: da Schiavon a Ghetti. Positivi anche Capecchi e Marongiu al debutto dall’inizio

BRACALETTI E CENTI: DUE FANTASMI

Capecchi 6.5 – Sfortunato nell’occasione del calcio di rigore, la deviazione con la punta delle dita sul palo grida ancora vendetta. Decisivo su Turchi a fine primo tempo, quel gol (salvato), poteva chiudere la partita con quaranticinque minuti di anticipo.

Bortel 6 – Giornata non facile per l’esterno slovacco, costretto a vedersela con un Sansone formato gigante. Se la cava neanche troppo male anche se regala all’ala abruzzese due cross pericolosissimi. Si fa vedere in attacco con un paio di cross importanti, non sfruttati a dovere prima da Bracaletti, poi da Marongiu.

Ghetti 6.5 – Improta e Masini sono due brutti clienti. Nonostante questo non si fa intimorire e alla distanza prende le dovute precauzioni sugli attaccanti abruzzesi concedendo di fatto molto poco.

Lorenzi 6 – L’ingenuità a inizio partita poteva costringere la Spal in inferiorità numerica per ottanta minuti e da un giocatore esperto come è lui, certe ingenuità non si vogliono vedere. Rispetto a Masini è di un’altra stazza e i duelli aerei li vince tutti lui riuscendo, con l’esperienza appunto, a non andare mai all’uno contro uno con l’attaccante ospite, in velocità sarebbe stata partita persa ancora prima di iniziare.

Quintavalla 6.5 – Altra prova convincente dell’esterno ferrarese, meglio il primo del secondo tempo anche se è proprio nella ripresa che un suo recupero su Turchi consente alla Spal di non incassare il secondo gol.

Bedin 6 – Da rivedere l’azione del rigore, l’impressione è che l’arbitro sia un po’ troppo precipitoso e fiscale nel punire l’intervento del centrocampista spallino sul colpo di testa di Masini: è talmente poca la distanza tra i due che neanche noi abbiamo capito se il rigore viene assegnato per la cintura sul giocatore o per il braccio largo (?). Nel complesso, rigore a parte, un rientro sufficiente e nel mezzo le dà e le prende contro un Amenta rabbioso.

(Cazzamalli ng) – L’impatto con la partita non è determinante e neanche da lui ci si aspetta certo il cambio di passo ma è evidente che è l’unico centrocampista di muscoli e centimentri che ha la Spal e la sua mole consente quantomeno di abbassare il baricentro degli abruzzesi. Tardiva la sua entrata.

Bracaletti 4.5 – Sbaglia tutto quello che può sbagliare, involuzione sconcertante rispetto alle ultime tre uscite in cui era apparso in netta ripresa. Cerca sempre la cosa più difficile che si tratti di fare un passaggio (quattro sbagliati d’esterno al volo) o che si tratti di concludere a rete (quattro e tutte da posizione favorevolissima completamente da dimenticare). Esce tra i fischi a cui risponde con un applauso.

(Rossi 5.5) – Non è in condizione, arriva alla conclusione di testa due volte in una delle quali poteva senz’altro fare meglio. Sia chiaro, la Spal non ha comunque perso per colpa di Rossi.

Schiavon 6.5 – Non molla mai, costruisce il gioco, rompe quello avversario e si dimostra sempre il primo a crederci e l’ultimo a mollare. Ci prova anche dalla distanza ma non è fortunato come ad Avezzano. Un’altra prestazione di grande livello.

Centi 5 – Quarantacinque minuti di buio. Gioca troppo lontano dagli attaccanti e non accende mai la luce. Non un passaggio, non una verticalizzazione, non una conclusione. Il nulla.

Marongiu 6.5 – I primi venti minuti sono da incubo, non ne prende una, poi entra nella parte e anche da esterno (lui, non è un esterno) fa un partitone e conclude tra i migliori. Traversa a parte è sempre nel vivo dell’azione e nell’unica occasione che ha tira in porta senza pensarci due volte. Ottimo esordio da titolare.

Cipriani 6 – Lavora il solito gran numero di palloni ma non è il Cippo visto con il Portogruaro. Predica nel deserto, si mette a disposizione della squadra andando per due volte addirittura al cross, ma da lui ci si aspetta il gol: giocando in questo modo sarà dura ma non per colpe espressamente sue.

(Bazzani 5.5) – Si va vedere solo per un paio di punizione guadagnate e un colpo di testa nel finale. Poco, troppo poco.

Dolcetti 5 – Pericolosissima involuzione della squadra, sul piano del (non) gioco e delle scelte fatte (su tutte quella di snaturare Marongiu relegandolo a compiti di esterno, che non è). Arriva tardi il cambio di Bracaletti così come l’entrata in campo di Cazzamalli e anche con le due punte la squadra non da mai l’impressione di riuscire a mettere in difficoltà gli avversari, per una manovra offensiva che di fatto non è mai esistita da quando Dolcetti è arrivato a Ferrara. Laurenti è sparito (ma proprio era meglio buttare nella mischia un convalescente Rossi?) e di fatto quattro gare su sette perse in casa iniziano a pesare come macigni sulla testa dell’allenatore e su di una classifica che da questa sera ricomincia a farsi preoccupante davvero. Infine un appunto: dopo tre mesi possibile che non si sia ancora in grado di capire e decifrare il tipo di campionato che potrà fare la Spal? Questa altalena può solo fare male, a partire dai giocatori, i primi crediamo a non essere ancora in grado di capire quali sono le loro reali potenzialità. E in questo l’allenatore ha le sue responsabilità.