CERCASI SPALLINI PER ALTRI RUOLI

Quarta e ultima puntata. Finisce oggi il nostro viaggio alla scoperta delle occasioni di mercato che potrebbero interessare la Spal per questa sessione invernale.

La difesa e l’attacco dovrebbero rimanere quellì di oggi. Al massimo si può ipotizzare un ritocco e di prospettiva perché l’intenzione non dovrebbe essere quella di far fronte a partenze eccellenti anche se si sa, nel calcio, parole come mai e nessuno sono diventate ormai desuete. Ecco allora che viene inevitabile guardarsi attorno e valutare con attenzione quei giocatori che potrebbero fare al caso della Spal anche in questi ruoli. Il reparto arretrato verrà probabilmente completato e rinforzato a fronte di qualche partenza che potrebbe avvenire per dare maggiore esperienza e spazio ai giovani in rosa. Dalla B un interesse di un certo rilievo lo riveste il gigante centrale Paolo Maino, comasco, classe 1989, in forza all’Albinoleffe, 192 cm e al suo secondo anno tra i professionisti. Appetito da molti anche l’italo-svizzero Gaetano Berardi, di proprietà del Brescia, classe 1988 ma con già cinquanta gare in B sulle spalle nelle ultime quattro stagioni, 179 cm, eclettico che può giocare indifferentemente anche a destra e non solo al centro. Altro giovane interessantissimo Daniele Gasparetto, attualmente al Padova che detiene il cartellino in comproprietà con l’Atalanta: anche lui classe 1988, alto ben 195 cm e vanta un gol in tredici gare la scorsa stagione nel Modena prima di fermarsi per un infortunio. Non ha ancora esordito quest’anno in cadetteria e nel recente passato, assieme a Legati, ha costituito l’asse centrale della difesa giovanissima del Legnano di Notaristefano. Pupillo indiscusso di Sabatini che lo ha allenato anche in rappresentativa giovanile qualche anno fa è molto difficile che lasci il Veneto. Tra i più esperti vanno segnalate le possibili partenze di David Giubilato da Frosinone, classe 1976, romano, 190 cm, centrale sinistro ormai non più giovane che nelle ultime tre stagioni non ha giocato tantissimo e quella di Michelangelo Minieri da Vicenza: classe 1981 ha patito a lungo un infortunio che lo ha tenuto fuori quasi due mesi e ora fatica a ritrovare il posto nella retroguardia biancorossa. A proposito di Vicenza è dato in uscita anche il difensore centrale Orlando Urbano, classe 1984 per 182 cm, scuola Juventus, ultima stagione da protagonista con la maglia della Pro Patria ma sulle cui tracce c’è la Reggiana che necessita di un difensore con le sue caratteristiche. Nelle categorie inferiori difficile ma non impossibile l’addio di Matteo Centurioni dal Novara: unico neo l’età perché va per i trentasei, a fronte di un’esperienza e di una integrità fisica invidiabile a cui si aggiunge la duttilità di poter giocare sia a destra sia nel mezzo. In ottica futura occhio infine al giovanissimo Andrea Conchione, scuola Udinese, 182 cm, classe 1990, in forza all’Itala San Marco, attualmente il miglior difensore di quarta serie per rendimento: viene considerato da molti addetti ai lavori come un prospetto di sicuro avvenire. In attacco più di un attaccante centrale (alla Torri o alla Ferrari per dirne due… a caso) potrebbe servire un uomo rapido, di movimento, capace di saltare l’uomo in corsa e avere anche una discreta confidenza con il gol: se poi fosse capace di interpretare più ruoli nel reparto offensivo sarebbe l’ideale visto il gioco di mister Notaristefano. Impossibile arrivare al capocannoniere del girone A di Prima Divisione Giuseppe Le Noci, undici reti sin qui con la maglia del Pergocrema, che sposa pienamente le caratteristiche di seconda punta che servirebbero come il pane alla Spal qualora l’assenza di Giuseppe Meloni perdurasse ancora di più. In alternativa vanno valutate le posizioni di due uomini già alle dipendenze dell’attuale mister dei biancoazzurri tre anni fa a Legnano: Laurent Lanteri del Novara e Italo Mattioli del Foggia. Il primo un attaccante francese, classe 1984, 178 cm, buona velocità, regista d’attacco bravo anche di testa ma meno esplosivo del secondo; Mattioli, classe 1985, ex grande promessa del calcio italiano ai tempi di Zeman, pupillo indiscusso di Corvino fino a perdersi un po’ dopo l’infortunio patito al perone a Catanzaro e anche a Foggia non completamente emerso: piccolino, appena 162 cm ma velocissimo (Miccoli e Di Natale per paragonarlo ad alti livelli) e un bagaglio tecnico condito da numeri di alta scuola si dice abbia un carattere particolare che ne ha da sempre ostacolato l’ascesa in categorie superiori. Nelle categorie inferiori, invece, sono di grande interesse Maikol Negro, classe 1988, del Celano, 168 cm, scuola Lecce, velocissimo, dribbling ubriacante e dotato di un ottimo tiro dalla distanza e già insignito dei gradi di capitano nonostante la sua giovanissima età: su di lui si sono già posati gli occhi di squadre di categoria superiore. Infine, molto interessante anche Vincenzo Riccobono, 175 cm e classe 1985, uomo assist della Vibonese nel girone C di Seconda Divisione.

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