AAA CERCASI LA VERA SPAL QUESTO E’ IL PUNTO PIU’ BASSO

Basta vedere la classifica. Basta constatare che per la prima volta siamo fuori dai playoff. Basta archiviare l’ormai tradizionale giornataccia a Portogruaro. Basta nel senso che si deve fermare qui la crisi biancazzurra fatta, nelle ultime due settimane, di prestazioni irriconoscibili e punti pochissimi rispetto al girone di andata. Devo scrivere sinceramente che non ho la più pallida idea di che cosa stia capitando alla Spal e mi tocca aggiungere che, nonostante tutto, continuo a pensare che questa squadra debba lottare per i playoff. L’ha scritto anche il tecnico, con grande coraggio, lo ripeto io che non credo a due facce della stessa medaglia. Di Spal ce n’è una sola. Quella del girone di andata. Quella umile, con la bava alla bocca (sissignore), con la voglia, con il sudore, quella senza fighette che camminano per il campo. Senza dubbio l’umiltà, la poca pressione, la sorpresa di inizio stagione hanno fatto bene e sono serviti assai ma non è sufficiente questo per spiegare una metamorfosi così netta, evidente e ora anche preoccupante.
In settimana – o forse dovrei già scrivere al passato dal momento che la situazione esige o esigeva un colloquio immediato dei vertici – i protagonisti tutti, dalla società all’allenatore passando per i giocatori avranno modo di analizzare il periodaccio e quindi di prendere le decisioni del caso. Io, che sto facilmente dall’altra parte della barricata, quindi non sono così emotivamente coinvolto (e si fa per dire perché sto male come se andassi in campo), una decisione la prenderei subito. Chi mi ama mi segua, sarebbe il titolo. Tradotto: chi ha voglia di lottare avanti, chi cammina a casa. Perché quello che dispiace, anzi che è proprio fastidioso, aldilà dei possibili sbagli di tutti i singoli, è il tipo di prestazione così moscia, così diversa da tre mesi fa. E mi danno fastidio anche le espulsioni per fallo di reazione. Sempre. Ancora di più in questo momento e in modo esagerato se vengono provocate da giocatori che, come Centi, considero fondamentali. Chiusa parentesi, l’ennesima preoccupante, voglio scrivere forte e chiaro che è arrivato il tempo delle scelte nette. Per quanto mi riguarda questa è stata la prima domenica vissuta senza la mitica webcronaca degli Spallinati. Non succederà mai più, promesso, ma non può bastare e non basta la scaramanzia a spiegare una classifica improvvisamente lontana da sogni (non) mostruosamente proibiti come può essere considerata la qualificazione ai playoff. In attesa di vedere la partita di Portogruaro ammetto con ingenuità infantile di non aver capito non tanto la formazione iniziale ma il fatto di non fare subito cambi, nella ripresa, davanti a partite considerate scialbe (eufemismo) da tutti. Così come, sincerità per sincerità, non riesco a spiegarmi che cosa succeda a certi giocatori, i più tecnici, che non ho mai visto giocare così male come a Ferrara.
Saranno sette giorni di cattivi pensieri quelli che ci portano a domenica prossima. Ci saranno critiche sacrosante e bisognerà avere le spalle forti. Si tratta di una bella possibilità per il gruppo Spal. Forse l’ultima. Dimostrare subito che il momentaccio è finito non è più una necessità ma un obbligo. Vincere con la Pro Sesto non è una speranza ma deve essere una certezza. Lavorare, lavorare e ancora lavorare. Estraniarsi, stare zitti, correre, sudare, metterci tutto. A cominciare dai cosiddetti. Sono cose banali da scrivere ma indispensabili da farsi. Poi, siccome i tifosi veri si vedono in questi momenti, appena finisco questo articolo prenoto on line un bel biglietto per l’eurostar che arriva domenica prossima alle 13 a Ferrara e corro a vedere la mia Spal per la prima (!) volta quest’anno. Lo faccio senza pensare ad alternative. Bisogna vincere. Punto. Lo chiedo al capitano per chiederlo a tutti. Zambo dammi tre punti, non chiedermi niente, dimmi che c’è bisogno (anche) di me. Continuo a cantarla, questa versione da stadio di un vecchio successo di Alan Sorrenti, ma non posso nascondere la tristezza. Nonostante tutto: come prima, anzi più di prima: Forza Spal.
P.s.: Vorrei ringraziare, davvero e di cuore, tutti gli amici che ho sentito così vicini in questo periodo. Gli amici di sempre, quelli della Spal, degli Spallinati, i colleghi e un grazie particolare alla Nuova Ferrara.

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