BENVENUTI IN ITALIA, PAESE DEI DIVIETI E LA RISPOSTA IN UN FILMINO COMMOVENTE

Non ci sarebbe stato nulla da scrivere. Ed era meglio così. Non potevano esserci argomenti, visto che il campionato non si è giocato, e invece… sorpresa sorpresissima sorpresa (brutta) c’è sempre qualcosa da dire o scrivere. Merito di quei delinquenti che, a Torino, hanno fatto il disastro ferendo un poliziotto. Il problema è la risposta. Che fare, come risolvere questa violenza che, guarda un po’, sta anche dentro gli stadi. Chissà come mai, domanda retorica, se soltanto nell’ultima settimana in Italia ci sono stati quattro omicidi collocabili nel cerchio ristretto della famiglia, se a Milano è andata in scena una battaglia razziale, se ogni giorno le cronache del Belpaese sono colme di episodi di cronaca nera. La cosa allucinante è che quando la routine, perché purtroppo è routine, gira attorno al pallone, ecco che ricominciano i giri di vite e i divieti generalizzati. Provvedimenti che in tanti anni di calcio e violenza non hanno mai, e sottolineo mai, portato a risultati efficaci. Pazienza perché i geni dei comitati e dintorni se ne sbattono e mai, e ri-sottolineo mai, affrontano il problema in modo più ampio, culturale, educativo. Si chiude qualche stadio, si impediscono un po’ di trasferte e avanti il prossimo, ferito si intende.
Tutto mentre in Inghilterra si continua a giocare senza recinzioni e succede nulla. Ma non sarà il caso di porsela qualche domanda di fronte a questo dato inconfutabile? Non sarà il caso di chiedersi come mai il fenomeno hooligans è stato sconfitto nello stesso tempo in cui il pilota Badoer fa un giro di pista con la Ferrari? Chissà che un giorno non si riuscirà ad affrontare in un’altra, sacrosanta, risolutiva maniera il fatto che di imbecilli, mascalzoni e violenti è pieno il mondo, sono piene le strade, persino i parcheggi quindi, ovvio, anche gli stadi. Già, chissà. A “Porta a porta” per fare un esempio che mi fa drizzare quei pochi peli che ho sulle braccia ogni sera c’è un sociologo o uno psicologo o un neurologo, insomma un “ologo” che analizza dal suo punto di vista il perché, cito a caso, la velina ics se la fa con un calciatore oppure il perché la mozzarella di bufala fa male alle modelle fino ad argomenti serissimi tipo chiedersi come mai quando la luna è piena le cavallette non si vedono o, ancora, come mai sono aumentati gli italiani che vanno in palestra di mattina. Chiusa la fondamentale parentesi un giorno, sicuramente molto lontano, si affronterà anche questo tema, quello della violenza ovunque. Nel frattempo continuiamo a vietare e a proibire che tanto serve a una mazza (con la emme minuscola) e, sempre nel frattempo, almeno noi spallini ci godiamo un emblematico filmato che uno dei soliti noti presenti nella bella trasferta di Potenza ha postato su Facebook. Per la cronaca si tratta della stessa trasferta in principio non autorizzata per motivi di sicurezza. Ecco, appunto, motivi di sicurezza andati in malora di fronte a una sacrosanta protesta della società Spal e mandati invece letteralmente a fanculo (pardon) dallo stesso filmato. Tre minuti che documentano una quarantina di tifosi biancazzurri a spasso per Potenza città mentre visita monumenti, chiacchiera e mangia insieme con i tifosi del Potenza. Eccola l’unica risposta possibile a questi atteggiamenti biechi e inutili che, anche stavolta, porteranno soltanto un po’ di rabbia in più e qualche arresto aggiuntivo. Arresto che verrà convalidato e poi annullato con la stessa velocità del Badoer di cui sopra. Continuiamo così, facciamoci del male. Ma continuiamo anche andare allo stadio con gli amici, a sostenere la nostra squadra, ad alimentare la nostra passione, a fare quel che possiamo per la nostra Spal. E vediamo chi si stufa prima.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0