PRIMA, DOPO E DURANTE CORRENDO CORRENDO…

Dice il tecnico italiano medio e moderno che ogni giocatore deve sapere fare le due fasi. Dico, e scrivo, io che invece sono tutte cazzate perché le fasi sono soltanto quelle del tifoso medio e pure antico. Il prima, il durante e il dopo. Andiamo in ordine. Il prima è l’eternità. Quel lasso di tempo che porta alla partita e che comincia la domenica prima, subito dopo l’ultima partita giocata, e finisce con il fischio d’inizio della gara successiva. Nel prima c’è tutto il calcio. L’attesa, la passione, milioni di parole al vento, ipotesi, speranze, pronostici, discussioni. Tutto. Certe volte si tratta di un’autentica sofferenza soprattutto per chi allo stadio non potrà esserci. Ogni riferimento non è puramente casuale. Per quanto mi riguarda, infatti, a parte la solita, indelebile, autentica fiducia sono arrivato a un passo dal derby che sembravo Sgarbi in un qualunque salotto televisivo. Indiavolato, cioè. Prima il mancato funzionamento dello streaming su Radio Alfa, poi il primo blocco nella nostra, per ora breve vita, del server del sito Lo Spallino. Sì, insomma, un disastro. Seconda fase. Arriva il durante. Mi salva un collega, Luca Bindi, che mi soffia il numero di un canale Sky, quello riservato a E tv, che trasmette in diretta Spal-Reggiana. Sembra incredibile e se ci credessi penserei davvero che lassù qualcuno mi ama e forse è addirittura spallino. Così, mentre la redazione calcio smoccola perché il mio derby impedisce la visione di diretta calcio con tutta la serie A minuto per minuto, ecco che posso finalmente vedere una partita della Spal in diretta senza dover aspettare il vhs del mercoledì. E qui apro una lunga parentesi prima di affrontare la terza fase, il dopo match.
Penso che sia davvero una stagione incredibile ma purtroppo vera, questa. Penso che ci sia ancora il tempo per cominciare a volare e proprio dopo questo pareggino inutile penso che la strada intrapresa dal nuovo tecnico sia quella giusta. Mi spiego. Il segno ics è giusto ma non sono poche le cose che mi fanno, guarda un po’, essere ottimista. Eccole qui. Mi è piaciuto l’approccio iniziale alla partita. Il tentativo di tenere la palla a terra, qualche fraseggio come si deve, addirittura triangoli di prima. Poi il rigore non dato ma bello e netto come il sole, quindi il solito gol da lontano subìto e qui va in scena l’unica smadonnata della domenica. Sì, va bene, al primo tiro subiamo il gol, agli avversari va sempre dritta e tutto quello che si vuole ma possibile che non andiamo mai a pressare sul potenziale tiratore? Questa prassi negativa e casalinga mi porta al vero punto dolente. Mi dicono che Notaristefano stia facendo lavorare moltissimo la squadra. Bene. Tra un mesetto se ne vedranno i frutti in tenuta e brillantezza. Oggi, però, mi preoccupa la condizione fisica che, per esempio,  impedisce proprio quello scatto in più per andare a raddoppiare sul portatore di palla e pressare il potenziale cecchino di cui sopra. Credo sia soprattutto questo il problema di questa squadra. Perché il cuore e l’impegno non sono mai mancati e il secondo tempo disputato contro la Reggiana ribadisce il concetto. Proprio i quarantacinque minuti della ripresa credo abbiano dato indicazioni assolute all’allenatore. La prima: con Cipriani e Bazzani (aspettando Meloni) insieme dall’inizio è tutta un’altra Spal. La seconda: che sia il 442 il modulo giusto mi pare ormai cosa ovvia. La terza: Migliorini è indispensabile in una squadra che ha solo lui come organizzatore del gioco anche se, giocando a due in mezzo, l’altro centrale dovrà farsi un mazzo così. Soltanto una cosa mi scappa di aggiungere nel commento all’ultima partita. Questa. Che vorrei vedere la Spal andare in vantaggio perché considerando il cammino biancazzurro al Paolo Mazza ci sta lo sbandamento dopo il solito gol di svantaggio. Non a caso, nella ripresa – a due punte – le occasioni non sono mancate.
Mi ero dimenticato per strada la terza fase. Il dopo. Mica tanto, poi. Perché il dopo è anche questo, è il commento che inizia al novantesimo minuto e termina il giorno dopo quando ricomincia il “pre”. Commento abbondantemente sviluppato fin qui aspettando la trasferta di Marcianise (senza Bazzani… sic!) in casa di una squadra che ne ha appena rifilati tre allaTernana rivelazione. L’ultima dimostrazione che l’equilibrio del torneo lascia tutti, o quasi, tra color che stan sospesi tra playoff e playout. Spal compresa. Bisogna soltanto lavorare, crederci, giocare e correre, correre, correre.

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