(NON E’) QUESTIONE DI SOLDI

IL MERCATO. Continuiamo ad analizzare, questione per questione e ruolo per ruolo, le varie possibilità di trattative in vista della prossima Spal. Dalle caratteristiche ai profili, da Arma a Franchini passando per Lanteri, Bastrini e gli altri calciatori nel mirino dei biancazzurri. Con qualche riflessione sulla situazione economica generale, sulle occasioni che questa crisi offre, sui giovani e non solo…

di Diego Stocchi Carnevali

Questione di opportunità. Mai come quest’anno la scadenza del 30 giugno (termine ultimo per presentare tutte le documentazioni necessarie per l’iscrizione al prossimo campionato) si annuncia malefica e maledetta come la mannaia di un boia sul groppone di molte squadre. Non è di poco conto la notizia che delle quattro squadre che sono retrocesse dalla B solo una ha concrete possibilità di iscriversi al prossimo torneo di terza divisione: Gallipoli (che ha già preso tre punti di penalizzazione per la stagione a venire), Salernitana (che pur si professa ottimista tanto che a breve la società dovrebbe addirittura annunciare Rastelli allenatore e Pavarese diesse andando a ricostituire quel connubio riuscitissimo di Castellamare di Stabia di un paio di stagioni orsono) e anche Mantova. Infatti, stando alla situazione attuale, a dir poco disperata, questi club dovrebbero faticare e non poco a mettersi in regola entro la data limite imposta da Macalli. La Triestina insomma è l’unica sicura di esserci.
Alla luce della grave crisi in cui versano i conti di una fetta sempre più ampia di società professionistiche data da una crisi economica mondiale che si fa sempre più pressante, all’orizzonte, per salvare il salvabile, l’unica via d’uscita appare quella della riforma dei campionati sul modello inglese. Non quest’anno, però. E forse non prima del 2012/2013. La conseguenza? A spasso ci saranno sempre più giocatori e le occasioni, di quelle vere, non mancheranno di certo. Ecco perché saper aspettare il momento giusto per affondare il colpo, potrebbe essere una qualità quest’anno da non sottovalutare. E non è detto che fare mercato con gli svincolati sia segno di “pluma”. Anzi.
La differenza la faranno inesorabilmente, e di pari passo, la competenza di chi è pagato per comprarli, i giocatori, e l’abilità di chi invece li deve mettere in campo. Sin dall’estate a venire qualcosa in questo senso potrebbe accadere. E allora i soldi in cassa, davvero, mai come quest’anno andranno di pari passo alla parola progetto, alle capacità di chi può garantire uno stipendio alla fine di ogni mese. A Ferrara, anche in tempi di vacche anoressiche come queste verrebbero a piedi in molti, perché qui, nonostante tutto si sta sempre (e troppo) bene sotto tutti i punti di vista. Ecco perché aspettare prima di chiudere i primi acquisti è sinonimo di grande accortezza e grande intelligenza. La strada tracciata è quella giusta. Va solo seguita.

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