LA GRIGLIA DI PARTENZA DE LO SPALLINO


COSI’ AL VIA. In attesa degli ultimi colpi di mercato che sposteranno qualche valore, vediamo come si presenta ai nastri il girone A di Prima Divisione. Cremonese e Verona favorite. Spal in terza fila. Occhio a Spezia, Lumezzane, Sud Tirol e Pavia. Ancora in ritardo Reggiana e Ravenna.

PRIMA FILA

CREMONESE
Non serve un genio per capire che la squadra da battere in questo girone sarà, prima ancora del Verona, la squadra grigiorossa. Rispetto alla diretta concorrente, infatti, ha cambiato di meno (modulo soprattutto), ha mantenuto inalterata l’ossatura principale della squadra e ha comprato con grande giudizio. I difensori Stefani (nove centri a Reggio Emilia un anno fa) e Gervasoni sono sulla carta la coppia centrale più forte del torneo, le ali Nizzetto e Sambugaro pure, la fantasia di Miramontes accompagnata dall’intelligenza tattica di Zanchetta in mezzo sono merce rara in questa categoria per non parlare del duo d’attacco Musetti-Coda che già ha fatto benissimo un anno fa. E non è finita qui. La società porterà a casa dopo Colacone almeno un altro attaccante e punta molto sull’affidabilità di chi già si trova in casa come il giovane Cremonesi in difesa, il mediano Fietta e il figliol prodigo Vitofrancesco sulla corsia esterna di destra di centrocampo, quest’ultimo tornato a casa dopo un paio di stagioni in prestito in Maremma con la maglia del Grosseto con alterne fortune. Il campionato può perderlo solo la Cremonese e per farlo dovrà metterci davvero il massimo impegno.

HELLAS VERONA
Vale il discorso che faremo per il Sorrento: solo per il mercato che è stato portato a compimento sin qui, non si può non assegnare a questa squadra almeno il podio. Che sia alla fine primo, secondo o terzo posto nessuno può saperlo ma solo per i movimenti fatti in entrata i veneti si candidano almeno sulla carta ad essere una delle principali protagoniste del prossimo campionato. Ha cambiato molto, però. Ed è inevitabile che questo basti per assegnarle un posto indietro alla Cremonese di Baroni. Alla guida c’è un giovane allenatore con alle spalle già esperienze importanti come Giannini che sta disegnando il suo Verona con una insolita difesa a tre e un folto centrocampo a cinque con Berrettoni che da quest’anno sarà chiamato a fare da legante tra attacco e reparto nevralgico (scommessa anche questa e non di poco conto). Confermati Russo ed Esposito in mezzo (pupilli del mister da quando li ha allenati in Puglia), sono arrivati Mancini e Scaglia dal Gallipoli voluti espressamente dal tecnico, al pari dei difensori Maietta e Abbate. La vera scommessa sono il centrocampista Paghera (diciannovenne di belle speranze dal Brescia) e l’ottimo Torregrossa dalla Primavera dell’Udinese. In uscita c’è l’attaccante Di Gennaro oltre ai vari Selva e Anselmi. Il diesse Gibellini (nuovo anche lui) è al lavoro per completare la rosa e nei prossimi giorni è atteso il grande colpo a sensazione in attacco: si parla dell’austriaco Pichlmann in forza al Grosseto e autore di ventidue centri nelle ultime due stagioni e addirittura del bravissimo Zigoni. Può bastare così.

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