TOCCATO IL FONDO SI E’ COMINCIATO A SCAVARE. ADESSO ALIBI E PAROLE SONO FINITI

La voglia di commentare è pari alle ultime prestazioni spalline. Lo zero assoluto. Eppure gli argomenti non mancano. Il numero uno arriva dalla classifica. Che dice che per la prima volta quest’anno la Spal è fuori dai playoff. Malissimo. Poi ci sono gli ultimi risultati. Pessimi. Ma soltanto perché è difficile trovare un’altra parola, anche una sola, che contenga una fotografia del recente cammino di Zamboni e compagni. Il resto è una situazione preoccupante perché se è vero, come è ovviamente vero, che c’è ancora il tempo per riprendere l’indispensabile e obbligatorio e doveroso traguardo degli spareggi per la serie B, è altrettanto sacrosanto aggiungere che è persino difficile da spiegare un’involuzione assoluta, incredibile, colossale. Molti, e non da oggi, sostengono che il problema principale sia il tecnico Notaristefano. Chi scrive, non è certo un mistero, vorrebbe tanto pensarlo se non altro perché almeno ci sarebbe un motivo reale e una decisione, nel merito, basterebbe a risolvere questo andamento lento al quale, non da oggi, i tifosi biancazzurri sono costretti ad assistere. Il tempo per i processi, quelli veri e finali, arriverà al termine del campionato ma in attesa che la società decida (domani) che cosa fare qualche considerazione è troppo banale per essere rimandata.
Ci eravamo tutti illusi che con le nostre belle, importanti carriere in rosa ci sarebbe stato da divertirsi e da vincere. Pensavamo tutti che i vari ruolini, stampati sugli almanacchi, dei nostri singoli campioni o presunti tali sarebbero bastati per giocarci la promozione fino all’ultima giornata. Beh, ci eravamo forse scordati degli ultimi, lampanti, giganti esempi che, soltanto per guardare alle ultime due stagioni, dicono chiaro e tondo che con i nomi si va poco lontano. Chiedere a Verona e Cremonese, quest’anno ma anche la stagione scorsa, e allo Spezia in questo torneo. Nessuno ha compreso che gli exploit del Portogruaro prima e del Gubbio ora sono tutto fuorché dei miracoli calcistici. E così ci siamo aggrappati all’inizio alle nostre belle figurine e ora a sto piripicchio. Meno nomi più voglia, meno tecnica più corsa, meno fama più grinta: dovessi scegliere uno slogan qualsiasi per riassumere quello di cui sopra sceglierei questo. Ma andiamo avanti perché, ribadisco, è – e deve essere – ancora troppo presto per tirare le somme.
Il problema, infatti, è oggi. Il problema è questa stagione che rischia di andare a puttane, o a escort, e questo, aldilà di qualunque sbaglio può essere stato fatto, non è ammissibile. La Spal di oggi deve arrivare ai playoff. Non esiste alternativa. Ma non perché, come si dice nei soliti, frequenti, assurdi, maligni pettegolezzi, altrimenti il Presidente Butelli mollerà. No, Butelli – se ne facciano tutti una ragione – non mollerà una beata ceppa. Bisogna arrivare ai playoff perché gli investimenti fatti, i giocatori in organico, lo stesso girone di andata sono lì a dimostrare che non esiste una sola alternativa a un piazzamento tra il secondo e il quinto posto. Così come non esistono alibi o giustificazioni per una squadra che lunedì scorso (e pure oggi, ma a parole) si è dichiarata con l’allenatore ma poi è andata in campo e l’impressione è di una difficoltà assoluta persino a dispetto di una formazione, qual è la Paganese, che definire scarsa è un complimento. Quindi è meglio essere molto chiari visto che – vedi sopra – le voci che da tre anni girano puntualmente al primo momento di difficoltà diventano sempre più assurde e pure poco “utilizzabili”. Lasciate stare gli stipendi che, tanto per cominciare, sono stati pagati e pure se fossero invece in arretrato – cosa che non è e basterà attendere i giudizi della Covisoc per capire che si tratta, ancora una volta, di bastoni  scientemente messi nel cammino e chissà perché – non giustificherebbero il crollo verticale della Spal.
A questo punto, visto che le rassicurazioni dei giocatori sulla guida tecnica non sono state seguite dai fatti è facile immaginare che domani verrà presa una decisione sullo stesso tecnico che, salvo colpi di scena difficilmente ipotizzabili, sarà sostituito a breve da un nuovo allenatore. Ecco,  almeno sulla carta, un responsabile da oggi c’è e si chiama Egidio Notaristefano. Adesso vedremo che cosa succederà dalla prossima partita visto che alibi e scuse e giustificazioni e qualunque cristo di questo mondo si è spento nella desolazione di Pagani. Crederci, ora, è difficile anche per chi è convinto che in questo mondo sia possibile persino la rivoluzione e addirittura che l’anarchia, a parte il controsenso, vada al potere. Però non si può in alcun modo mollare. Lo continua a dire la classifica, comunque mai così preoccupante, e lo ribadiscono i nomi (!) dei giocatori che indossano la maglia spallina. E che ora, dopo un bel girone d’andata e un orrendo inizio del ritorno, devono anche onorarla questa stessa maglia che non può uscire ridimensionata dallo stadio di Pagani e battuta da una formazione allenata da Eziolino Capuano.

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