LA MERDA NEL VENTILATORE

Questa mi mancava. Pensavo di averne viste parecchie ma mi sbagliavo. Mentre mezza Lega Pro affonda – ed è notizia di oggi l’imminente penalizzazione di Salernitana, Lumezzane e Reggiana per irregolarità nei pagamenti… udite udite dovute ancora al primo trimestre! – a Ferrara l’argomento del giorno è la caccia alla garza. Sì, la garza, intesa come accessorio utile a medicamenti vari. Tutto nasce (ed esce) dalla popolare trasmissione locale “Lunedì Sport” di ieri. Trasmissione alla quale, in mezzo al fior fiore degli opinionisti nostrani, partecipa il tesserato spallino Davide Colomba. Che ha la geniale idea, messo in mezzo dagli interessanti argomenti della puntata, di dire che in effetti i problemi ci sono (ma dài, non se n’era accorto nessuno dopo quattro sconfitte consecutive!) e che il campo di allenamento della Spal è in pessime condizioni, che i massaggiatori spallini sono pochi e che, addirittura, nell’ultima settimana sono mancate persino le garze. Ecco, io non ci volevo credere. Ma come, questi vanno a Pagani in aereo (tre anni fa, nella partita decisiva della stagione, ci andarono in pullman!), hanno messo in piedi una cosa che garantirà anni e anni di esistenza al club a prescindere da chi lo dirige e che si chiama fotovoltaico, hanno ingaggiato Locatelli, hanno rinunciato a soldi veri per cedere Cipriani e poi non hanno trenta euro per comprare le garze? Lo scrivo qui: caro Presidente Butelli, sei un pusillanime, un pezzente, vergognati! Non hai fatto comprare le garze? Vatti a nascondere. Anzi, avvolgiti nelle garze di cui sopra, brutta mummia che non sei altro e sparisci.
Scherzi a parte, a prescindere dalle parole di Colomba che in ottica Grande Fratello, visto che le ha dette in televisione, metterei già in nomination (a proposito: ma com’era il campo di Foggia?) è bene dire, anzi ribadire, alcune cose. Non più tardi di una settimana fa, ecco perché tutte le voci di questi giorni mi puzzano, il numero uno del club biancazzurro, lo stesso Butelli cioè, è uscito allo scopeto. E ha detto che i pagamenti a squadra, tecnici, settore giovanile sono regolari, che la Spal non rischia nulla dal punto di vista delle penalizzazioni i-ne-vi-ta-bi-li se tutto, ma proprio tutto, non è a posto, ma ha aggiunto che la Spal è in colpevole (colpevole!) ritardo per diversi pagamenti che riguardano parecchi fornitori e per questo chiedeva scusa promettendo di sanare in breve tempo diverse situazioni. Attenzione: questo vuol dire, almeno io l’ho letto così, che lo stesso Butelli si sente in colpa per aver lasciato insolute diverse questioni a causa di entrate ritardate legate allo stesso fotovoltaico. A prescindere dal fatto che c’è stato chi ha riportato (male) le parole del presidente scrivendo che la Spal ha pagato tutto, cosa non vera, e quindi ha creato malumori (giusti) da parte di chi invece riscuote ancora dei crediti, non mi va di scrivere cazzate e posso quindi scrivere tranquillamente che avendo il privilegio, oppure il peso, di conoscere come stanno le cose realmente posso anche comprendere le preoccupazioni di chi ascolta le voci, sente i pettegolezzi, guarda la televisione, legge i giornali.
I problemi, vi dò una notizia clamorosa, ci sono. Avete letto bene ma ripeto perché qui hanno tutti le orecchie grandi quando sono sul listone ma due forellini inviolabili quando si tratta di recepire le parole, e le ammissioni, ufficiali: i problemi ci sono. La Spal, però, e qui molti non saranno contenti, sta lavorando per risolverli e ci sta pure riuscendo. Qui, cari signori, tifosi, telespettatori, lettori e compagnia bella, sul piatto ci sono cifre pazzesche. Cifre che, obbligatoriamente, chi non le ha avute ha tutto il diritto di avere. Cifre che sono in ballo proprio per assicurare ai colori biancazzurri um futuro che – non lo dico io ma lo dicono le penalizzazioni, quelle di oggi comprese – non girano a Salerno, Reggio Emilia, La Spezia e via via con altre società della categoria. Ci sono cose da sistemare? Bene. Giusto. Ci sono debiti “esterni” da pagare. Altrettanto giusto. C’è una fase di stallo? Idem come sopra. Ma per il resto, vogliamo continuare a buttare merda nel ventilatore? Vogliamo parlare di garze davanti a quattro sconfitte consecutive? Vogliamo fare i nostalgici? Va bene tutto ma sarebbe il caso che ognuno si prenda le proprie responsabilità. Società in primis, certo, poi giocatori, “chiacchieratori”, opinionisti (?) e spallini vari. Vogliamo parlare della situazione di club di serie A come Bologna e Parma? Vogliamo ricominciare con la solita solfa, anche sacrosanta, del momento che attraversa il calcio soprattutto nelle serie minori? Ma, cazzo, non è sufficiente sapere che in un momento di difficoltà dichiarata (!!!) il pagamento degli stipendi è regolare? Evidentemente no. E allora, vale anche per Colomba, andate a vedere dove si allenano dodici squadre di serie B e più di quaranta in Lega Pro, andate a conoscere lo staff medico del cinquanta per cento dei club professionistici italiani, andate a informarvi sugli arretrati, chiamiamoli meno regolari, che tutte le società devono ai propri giocatori. Ma poi abbiate il buon gusto, e pure il silenzio, di restare a guardare, e anche a giudicare ci mancherebbe, quello che succederà dentro alla situazione (reale però) finanziaria della vostra squadra del cuore. Che parlino quelli che sanno, che commentino quelli che vedono ma che tacciano quelli che ascoltano e basta perché non se ne può davvero più. Tutta questa merda buttata nel ventilatore, aldilà della puzza, non fa altro che aumentare la lista degli alibi che, invece, stanno come le chiacchiere e i punti conquistati nelle ultime settimane. A zero. Vorrei promettere che questa è l’ultima volta che questo sito si occupa dei tanti pettegolezzi e delle minori mancanze (dichiarate, insisto) che riguardano la Spal ma non lo faccio perché conosco l’ambiente e quindi resto qui, a metterci la faccia, dall’altra parte del fiume, ad aspettare che la merda passi e finisca dove deve finire, nelle discariche cioè. Spero soltanto che quel pusillanime, da oggi, almeno da me, detto anche mummia per via di quello scandalo che ha causato non comprando in tempo le garze (che per la cronaca sono arrivate due giorni dopo) del Presidente Butelli prima sistemi tutto, fornitori, affitti e anche il debito che ha con il fruttivendolo di via Cortevecchia – perché mi dicono che abbia preso un cespo di insalata e due pomodori senza pagare – e poi conservi ricordi e memoria. Di tutto e di tutti.

Ps.: spero che da oggi si possa parlare veramente e soltanto di calcio giocato. Anche perché, purtroppo, gli argomenti non mancano.

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