GLI ORDINI DI REMONDINA: “NON BISOGNA MOLLARE MA LAVORARE E CORRERE”

CHE SPAL DOMENICA… Il tecnico ha avuto modo di conoscere realmente la squadra e la situazione e non nasconde la difficoltà del momento: “Aldilà delle tante assenze bisogna tenere duro e limitare i danni in questo lungo periodo nero. Ci vuole voglia, determinazione, rabbia e impegno. I risultati danno morale e il nostro è ovviamente basso ma dobbiamo fare di tutto per ritrovare l’identità perduta anche rischiando di più. Formazione: “A Salerno ci sarà qualche cambio perché ci mancano alcuni giocatori e proveremo a giocare a tre in mezzo con due esterni larghi. In squadra abbiamo giovani interessanti che hanno delle qualità come Corsi, in ballottaggio con Paolo Rossi e Melara. Ai tifosi chiedo di fare come noi: tenete duro. Soltanto così usciremo dalla crisi e potremo raggiungere i playoff”.

(Non) buona la prima. L’esordio del nuovo allenatore Remondina è andato come le tre partite precedenti. Male. La Spal ha (ri)perso, e fanno quattro sconfitte consecutive, e la mano del tecnico, come facilmente prevedibile, ancora non si è vista. Un primo tempo brutto, una ripresa nettamente migliore soprattutto sul piano della voglia e della corsa ma è ancora troppo poco. Tanto che “Remo”, oltretutto espulso ma non squalificato, a fine partita e in questi giorni non ha nascosto la sua preoccupazione e non ha mandato a dire ai suoi giocatori che cosa vuole vedere da subito. Dinamicità, velocità di manovra, più occasioni da gol. Facile a dirsi, più complicato a farsi, obbligatorio da vedersi. A cominciare da questa delicata trasferta a Salerno dove i problemi societari dei padroni di casa sono infiniti ma in campo la squadra ha sempre fatto la sua figura.
Come se non bastasse il rientro rinviato di Cipriani ad altre tre partite, le due giornate di squalifica inflitte a Fofana e la frattura al setto nasale per Locatelli mantengono alto il livello di emergenza in attacco. Anzi, più che emergenza si può tranquillamente scrivere di una situazione incredibile dal momento che domenica la Spal avrà soltanto una punta a disposizione, e cioè Volpe, che peraltro non è un bomber e nemmeno un attaccante centrale.
A prescindere dai vari forfait, però, è la squadra nel suo complesso a essere chiamata a un’inversione netta di tendenza. Quattro sconfitte consecutive non le avrebbe immaginate neanche un gufo di professione. Bisogna ritornare a fare risultati perché è vero che i playoff sono ancora lì a portata di Spal ma è altrettanto sacrosanto che pure gli spareggi per non retrocedere si sono avvicinati inesorabilmente nelle ultime, deludenti domeniche.
Dopodomani, in un campo caldo e in una situazione bella bollente a causa del caos societario alla Salernitana, Remondina vorrà prevedibilmente vedere un’altra Spal, un altro piglio, un’altra manovra perché quello che ha visto finora, facile immaginarlo, non deve essergli molto piaciuto. E non soltanto a lui…

 

La prima è andata male. Che cosa, in particolare, non l’ha soddisfatta?
“Il risultato perché ora conta più di tutto, è l’unica vera medicina. Ci sono varie cose da rivedere. Nel primo tempo abbiamo fatto poco, nel secondo siamo andati meglio anche se con troppa confusione. Dobbiamo lavorare per ritrovare l’indennità smarrita”.

Che spiegazione si è dato per quel primo tempo?
“Le motivazioni vengono da lontano. Il problema mentale influisce e genera insicurezza. Senza risultati, poi, è ancora più difficile. Bisogna ripartire dall’identità di inizio stagione. Certo, anche gli infortunati e gli squalificati contano, ma visto che appunto non ci sono dobbiamo fare bene con quelli abbiamo. Bisogna lavorare forte e con maggiore impegno visto che i risultati e le prestazioni non vengono. Serve ripartire da zero, trovare soluzioni diverse, fare fatica… altre strade non ce ne sono”.

E come si spiega, aldilà del risultato, la differenza tra il primo e il secondo tempo?
“Io dico solo che ci vuole più aggressività, che gli avversari vanno messi sempre sotto pressione. Il Pergocrema si è difeso ed è stato fortunato a trovare quel gol iniziale ma noi dobbiamo andare alla ricerca anche delle palle sporche, dobbiamo arrivare per primi sul pallone”.

A fine partita e in questi giorni non ha nascosto la sua preoccupazione. Che cosa la fa stare poco tranquillo e che cosa vuole dalla sua squadra a cominciare da Salerno?
“Mah, poco tranquillo lo sono per i risultati. Ci vuole una reazione, non basta la freschezza atletica. Poi mettiamoci tutto in questo particolare momento: i risultati, ovviamente, ma anche qualche episodio dubbio in area di rigore… Comunque sia la risposta vera deve nascere dentro di noi, la fortuna e tutto il resto viene dopo”.

Onestamente quanto pesa l’emergenza in attacco e come si supplisce a così tante defezioni?
“Si supplisce correndo, pressando, sbagliando poco dietro, sfruttando anche i calci piazzati”.

Una settimana fa ha detto che ha trovato un gruppo disponibile a lavorare. E’ sempre di questo parere? E come sono andati gli allenamenti settimanali?
“Assolutamente, la disponibilità è assoluta. Poi, però, bisogna vedere quella cattiveria e quella determinazione necessarie in partita perché è solo la domenica chee conta. I periodi neri ci sono sempre, non bisogna mollare mai dal punto di vista del lavoro, dell’impegno, della vita privata, tutto insomma. La settimana è andata bene, si sono allenati come si deve ma ora vedremo che cosa succederà in campo. Comunque sia mi ritengo soddisfatto. Ora vediamo il resoconto in quel di Salerno dove non conta solo il risultato ma la prestazione”.

Ha avuto modo di conoscere meglio anche i singoli professionisti. Che cosa manca a questa squadra?
“Con l’organico attuale mancano Cipriani, Fofana, Locatelli, Colomba… A prescindere da questo serve più spregiudicadezza e brillantezza, dobbiamo rischiare maggiormente anche di perdere ma giocando per vincere”.

Sempre nella sua prima intervista a Lo Spallino.com aveva detto che doveva vedere i giocatori in una partita vera. Forse è ancora presto ma qualcosa avrà già capito. Vedremo dei cambiamenti nella squadra anti Salernitana?
“Sicuramente sì, alcuni peraltro obbligati. Avremo la possibiltà di vedere altri giocatori all’opera, anche giovani. Hanno un’occasione importante, e ci sono pure due ragazzi della Berretti in lizza per la panchina”.

Il morale, facile immaginarlo, non sarà al massimo. E’ uno degli aspetti che la preoccupa di più?
“Assolutamente perché senza morale non vai da nessuna parte. E in questo senso il risultato e la prestazione sono fondamentali”.

C’è invece qualcosa che le consente di essere ottimista e qualche aspetto positivo dal quale ripartire e mi riferisco alla partita di domenica scorsa e non solo?
“La determinazione e la rabbia, anche se in modo confusionale, che abbiamo messo in campo nella ripresa. Abbiamo pressato, fatto pochi errori dietro e si poteva anche pareggiare… Lo spirito non mi è dispiaciuto”.

In settimana ci sono state polemiche per alcune dichiarazioni, diciamo così poche opportune, di un suo giocatore, Colomba, in televisione. Lei ha parlato con il calciatore in questione? E che situazione ha trovato a Ferrara dal punto di vista organizzativo?
“Non ho nulla da dire sulla Spal, anzi… Mi è parso di capire che è stata… una questione di cerotti… Io, tanto per dire, a Verona mi allenavo in un campo peggiore. A Colomba ho detto che non ci sono scuse e attenuanti, e che deve pensare ad arrivare perché ha qualità vere. Deve correre, giocare e basta”.

La partitella di ieri le ha dato qualche indicazione importante sugli uomini e sul modulo?
“Sì. Non cambiaremo troppo perché ora abbiamo poche alternative ma qualche soluzione diversa l’abbiamo provata, tipo un centrocampo a tre con due esterni larghi e una punta davanti. Una sorta di 451”.

Per Salerno ci sono due ragazzi della Berretti tra i convocati, Albini e Geovani. Crede che possano dare qualcosa anche alla prima squadra e che giocatori sono?
“Geovani e Albini li visti giocare sabato scorso e mi hanno fatto un’ottima impressione come altri loro compagni che giocano nella Berretti. Una squadra buona, allenata bene, con qualche ragazzo pronto strutturalmente per allenarsi con noi. Ma loro devono crescere, non possono risolvere i nostri problemi. Intanto vengono a fare un po’ di esperienza con noi in un ambientino come quello che ci sarà a Salerno. Tutta esperienza”.

Cipriani starà fuori almeno altre tre partite ci sembra di capire. Colomba e Locatelli non saranno a Salerno. Quali sono le condizioni dei vari infortunati?
“Di Cipriani ne riparleremo dopo la sosta, Fofana sarà squalificato per un’altra partita ancora, Colomba ha avuto un problema al flessore e non aveva senso rischiare mentre anche Locatelli lo ritroveremo dopo la sosta”.

Domanda a bruciapelo. Provi a rispondere al volo. Veramente crede sia possibile riagguantare i playoff?
“Credo che sia importante tenere duro. I momenti difficili sono così e playoff e playout si decidono alla fine. Se saremo al complerto e usciamo presto da questo periodo buio ci credo eccome”.

La classifica così corta, almeno sulla carta, lascia aperte tutte le possibilità ma anche quella che porta al rischio di precipitare verso i playout. La squadra è consapevole del fatto che questa crisi non soltanto rischia di pregiudicare il traguardo stagionale ma può addirittura portare a un vero e proprio pericolo verso il basso? Crede sia giusto pensarci oppure no?
“Noi dobbiamo pensare a tutto ma più che altro a vincere. E per vincere bisogna fare il massimo fin negli allenamenti. Nei momenti neri, ripeto ancora una volta, bisogna tenere duro”.

Oltre al morale, quindi ai risultati, e a quella che lei ha già definito “poca dinamicità” c’è anche un problema di carattere fisico e di condizione atletica di qualche titolare?
“E’ ovvio che dopo tante partite c’è sempre uno scadimento della forma. Siamo a febbraio, quindi siamo in tempo per superare anche questo. Ora limitare i danni è il motto, la parola chiave di questi giorni”.

C’è qualche giocatore, magari tra i meno famosi, che l’ha stupita positivamente?
“Ci sono ragazzi interessanti, anche giovani, che senza fare nomi hanno tecnica, fisico ed esplosività”.

Ritornando alla prossima gara, potrebbero esserci dei cambi nella squadra titolare. Il ritorno di Battaglia dopo la squalifica, Smit e Volpe dall’inizio, e Corsi che sta molto bene. Quest’ultimo è in ballottaggio con Melara o con Paolo Rossi?
“Sì, ci sarà qualche cambio, circa tre. Riguardo a Corsi è in ballottaggio con entrambi ma deciderò solo poco prima della partita considerando che Volpe ma anche lo Corsi non hanno un’autonomia necessaria per giocare tutta la gara”.

Se giocherete a tre in mezzo chi sarà il terzo?
“Vedremo e valuteremo. Abbiamo Bedin e anche Smit che possono giocare da interni sinistri”.

Che cosa vuole vedere a Salerno?
“La prestazione, la voglia, la determinazione, il volere il risultato, il lottare e remare fino alla fine…  Sarà difficile vedere certe giocate e certi schemi ma il resto dobbiamo metterlo in campo”.

Quando vedremo la sua vera Spal? Dopo la sosta?
“Me lo auguro e spero anche di recuparare qualche giocatore. Ma lo spirito prescinde dalle assenze”.

Non verrà di sicuro a raccontare a noi i motivi ma può dire se la squadra ha già avuto modo di conoscere Remondina incazzato?
“Qualche volta, è presto… (ride). Mi faccio sentire, segnalo gli errori e se le cose non vanno logicamente alzo la voce”.

Le rifaccio un invito che le avevo già fatto una settimana fa. Vuole (ri)dire qualcosa ai tifosi della Spal sempre più preoccupati per gli ultimi risultati?
“Di pensare a quello che dobbiamo fare noi, di tenere duro. Qualcuno mi dicono che verrà a Salerno e mi fa molto piacere, davvero. Che sia uno o cento noi abbiamo l’obbligo di metterci il massimo impegno”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 451
Ravaglia; Belleri, Zamboni, Battaglia, Ghetti; Melara (Corsi), Coppola, Migliorini, Smit, P. Rossi (Corsi); Volpe.
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, Bortel, G. Rossi, Bedin, Pallara, Corsi (Melara), Geovani.

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