LA RICETTA PER USCIRE DALLA CRISI DI UNO DELLA VECCHIA GUARDIA. GHETTI: “CI VUOLE IMPEGNO, CALMA E SOPRATTUTTO TANTO LAVORO”

Guido Ghetti da quando è alla Spal di momenti critici ne ha vissuti diversi e pure intensamente come succede a chi alla maglia biancazzurra ci tiene veramente.

Guido, come si esce dal tunnel?
“Mantenendo la calma, impegnandosi domenica dopo domenica, lavorando tanto durante la settimana, seguendo alla lettera le indicazioni dell’allenatore”.

Cinque sconfitte di fila, sembra incredibile…

“Abbiamo subìto un vistoso calo di rendimento, però il momento nero si sta prolungando troppo, dobbiamo assolutamente interromperlo”.

Quali sono le tue indicazioni? Lo chiediamo proprio a te anche perché appartieni alla vecchia guardia e hai una certa esperienza….
“Dobbiamo tenere duro, vietato per chiunque mollare. Dobbiamo seguire il mister e dare il massimo perché possa guidarci fuori da questa situazione”.

Quali, a tuo parere, i motivi di questa trasformazione in negativo?
“E’ difficile anche da parte nostra dare una spiegazione. Fino a Natale la Spal c’era, eravamo una formazione solida e quadrata, che spesso e anche in trasferta imponeva la propria personalità. Poi  abbiamo smarrito tutto. Non lo so, non si può diventare una squadra di brocchi all’improvviso”.

Il nuovo allenatore su che cosa sa insistendo maggiormente per invertire la rotta?
“Su tutto, in particolare è molto meticoloso sulla tattica”.

E’ l’unica differenza rispetto al suo predecessore?
“Il lavoro fisico non è molto differente, sulla tattica Remondina insiste molto”.

La Spal del girone d’andata aveva la prerogativa di essere molto quadrata in fase di copertura, concedendo pochissimo agli avversari quando non era in possesso di palla, ora invece appare fragilissima e facilmente vulnerabile. Anche qui, come è possibile una metamorfosi così vistosa?
“Vero, abbiamo perso solidità in fase difensiva. Non penso sia solamente colpa del reparto arretrato poiché la fase difensiva viene eseguita da tutti a cominciare dagli attaccanti. Purtroppo in queste ultime giornate abbiamo subìto troppe reti e sappiamo che solo migliorando la fase difensiva possiamo pensare di ritornare la Spal della prima fase di campionato”.

Dopo una fase in cui sei stato impiegato con meno assiduità sei tornato protagonista nel periodo più difficile. Come hai vissuto il periodo in cui spesso ti accomodavi in panchina?
“L’ho vissuto con tranquillità, allenandomi sempre al massimo per mettere in difficoltà l’allenatore al momento delle scelte”.

Durante quel periodo si era parlato anche di una tua possibile cessione al Ravenna. Ora puoi parlarne?
“Guarda, te lo posso assicurare, a differenza di quello che ho letto in quel periodo nessuno è mai venuto a parlare con me per propormi altre soluzioni, neppure il mio procuratore. Lasciare Ferrara mi sarebbe dispiaciuto tantissimo, d’altronde chi va via da Ferrara volentieri? A maggior ragione il sottoscritto che ormai vive nella vostra città da tanti anni”.

Tornando all’attualità, con quale spirito ripartire dopo la sosta?
“Dobbiamo pensare che ogni sfida sia uno spareggio senza ritorno, a iniziare dalla prossima sfida contro il Sorrento che considero una delle grandi del campionato. Abbiamo voglia di dimostrare di non essere inferiori ai campani”.

Magari con te protagonista della riscossa anche sulla corsia sinistra. A proposito: come ti trovi sulla mancina?
“Di sicuro darò più del massimo come sempre. Per quello che riguarda la fascia sinistra, in fase offensiva fatico un po’, sono movimenti diversi ai quali non sono abituato, mentre in copertura non ci sono differenze, anzi forse nelle diagonali difensive sono agevolato nel rientrare con il destro”.

Intanto i tifosi hanno comprensibilmente perso la pazienza…
“Posso solo comprendere la loro rabbia, il periodo di crisi sta durando troppo, non meritano anche questa delusione. Ma credo nella nostra riscossa e magari con il loro aiuto. Ripeto: capisco la loro delusione ma spero anche che capiscano che noi abbiamo bisogno di loro”.

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