L’AMMISSIONE DI BELLERI: IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE DELLA MIA CARRIERA”

Domenica dovrebbe scendere in campo e comunque sarà a disposizione di mister Remondina per il delicatissimo match contro il Sorrento. Nell’ultima gara a Salerno, infatti, Manuel Belleri era stato colpito da un attacco improvviso di influenza proprio il sabato notte in ritiro e pertanto è dal  match contro il Pergocrema in casa che il difensore spallino non vede il campo. In occasione del confronto con i tifosi sabato scorso Belleri è stato, insieme con Zamboni, Cipriani e Remondina, tra i protagonisti e si è messo in prima linea nel tentativo di trovare spunti di riflessione sul momento nero della Spal.

Tornando a sabato scorso, com’è andato il confronto con i tifosi?
“E’ stato un confronto tranquillo, loro hanno espresso i loro dubbi e le loro preoccupazioni. Noi abbiamo cercato di spiegare, se mai ci fosse una spiegazione, quello che sta succedendo. E’ stata una situazione molto civile che fa parte della normalità quando ci sono dei momenti non positivi a livello di squadra”.

E’ stata una tua volontà precisa quella di parlare in prima persona?
“Avevo visto che i tifosi si erano avvicinati, non mi sembrava opportuno stare volontariamente più lontano per evitare certe cose, anche perché non c’è nulla da cui nascondersi. Mi sembrava giusto ascoltare le loro opinioni e mi andava di sentire cose dirette e non riportate da qualcuno. E’ stato un atto forse involontario ma volonteroso nel tentativo di provare a capire quelle che erano le loro motivazioni”.

Ti senti tra quelli più presi di mira per questo periodo assurdo in termini di risultati?
“Sinceramente non più di tanto. Il discorso che riguarda la squadra è globale e non dipende dai singoli. Mi preme come situazione perché considerando che ho un po’ di anni mi va di capire a fondo le cose e le situazioni e anche esprimere quelli che sono i miei pensieri. La mia posizione di sabato era anche in questa direzione. E comunque non mi sembra ci sia mai stato un attacco personale nei miei confronti. La gente è preoccupata per la Spal nel suo insieme, per la squadra, non per i singoli giocatori. Giustamente”.

Il perché le cose non vanno per il verso giusto però non si è ancora capito…
“Effettivamente è così. Credo che non si tratti di una problematica sola ma di una serie di fattori che hanno portato a questo, a livello mentale. Forse anche a livello fisico abbiamo avuto un po’ un cedimento e diversi piccoli intoppi capitati ai singoli giocatori hanno poi portato complessivamente a questa situazione. Speriamo di svoltare al più presto la rotta”.

In carriera ti era mai successo un periodo del genere?
“No, così drammatico no. Magari capitava un periodo buio di due o tre partite, ma così prolungato in termini di risultati no. Perché magari in alcune gare abbiamo giocato anche abbastanza bene, ma siamo stati castigati oltre quello che avremmo meritato. Ad esempio nella gara contro il Pergocrema non abbiamo giocato forse benissimo ma loro hanno tirato un calcio di punizione e hanno vinto la partita…”.

Domenica riprende in campionato contro il Sorrento.
“E forse è bene così dato che contro le ultime della classe abbiamo perso… Speriamo che incontrare una squadra che sta sopra di noi ci dia modo di invertire la tendenza negativa che abbiamo in questo momento. Per quanto riguarda i campani, Paulinho è di certo il giocatore più di punta della squadra, ma comunque in generale sono una squadra molto forte. Questo però lascia un po’ il tempo che trova perché d’ora in avanti non potremo permetterci di prendere sottogamba nessun tipo di avversario, forte o debole che sia sulla carta. Che si chiami Gubbio o Sudtirol”.

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