LA CLASSE OPERAIA E I RITORNI… DELLA SPAL E DELLE BANDIERINE

Bandierine al vento in curva. Gli storici ricordano che non succedeva da tempo. Un campo verde dove l’erba sembra trapiantata. Ora può anche piovere ma tutto resta intatto. Le zolle non si muovono e giocarci è un piacere. Si muovono invece i calciatori della Spal. Ieri sembravano aver trovato quello smalto da “giorni felici” sparito da settimane. La nota positiva della giornata è stata questa. La corsa fluida e la mentalità che hanno spinto tutti per novanta minuti. Un sospiro di sollievo al termine che non finiva più… E’ stata dura per cinque settimane accusare ogni domenica il colpo. Doversi leccare le ferite per la sconfitta, ma più che altro per le prestazioni da dimenticare. Ieri, finalmente, gli occhi hanno potuto ammirare quello che si chiede: impegno e dedizione. Nessuna accusa precisa o pensieri malsani sulle ultime prestazioni, ma quanto si era visto a Salerno andava riscattato. Sembra quasi strano ma il punto raccolto con il Sorrento è stato salutato come fosse una vittoria.
Non è il punto raccolto che ha convinto, ma la prestazione offerta in campo. Le bandierine che sventolavano al termine della gara con i giocatori sotto la curva a ricevere gli applausi, i cori, alcune maglie biancazzurre lanciate ai tifosi… tutto questo è il segnale della conciliazione. Ma è però poco più di nulla rispetto a quello che ci si aspetta. Un passo in avanti e niente più. Cinque punti in nove gare, tante quante ne sono state disputate nel girone di ritorno, sono una miseria rispetto a quello che si poteva fare.
Al bando poi qualsiasi discorso di classifica. Ieri abbiamo sorriso sentendo qualcuno che parlava di tre punti di ritardo rispetto alla zona promozione. Novanta minuti fa, ovvero prima della partita con i campani, tutti indicavano nella salvezza l’unico obbiettivo da centrare. La realtà ci impone invece di continuare a vivere alla giornata. Un punto, una prestazione, non fanno certamente primavera.
Nessuno è guarito! Nessuno era moribondo! Solamente frastornati e increduli, oltre a uno stato di incapacità nel superare immediatamente la situazione di gravità assoluta in cui si era caduti. Si è caduti!
In questo lunedì cupo e grigio ti impegni nello sfogliare le pagine dei quotidiani che parlano della gara di ieri. L’occhio vuole la sua parte e si ferma subito fra i tabellini dei risultati. Alcuni assurdi e per questo ci si convince dell’assurdità del girone A.
Ci saranno mai venti punti di differenza fra il Gubbio e il Verona o ventuno fra gli stessi umbri e la Spal? Ci sono e sono veritieri. I nomi contano fino a un certo punto. Hanno valore se i giocatori di “valore” confermano sempre la differenza in campo rispetto a chi è meno capace. Si deve correre, sempre correre e poi ancora correre… La giocata geniale è insuperabile, imparabile e decisiva se perdura per novanta minuti. Ieri la Spal ha confermato tutto questo. La classe operaia è andata in paradiso: garretti e ardore agonistico. Coloro che avevano avuto per ora meno spazio hanno portato la croce e per poco cantavano vittoria… La crisi è sempre aperta in casa spallina ma ora abbiamo l’esempio da seguire. E’ stato confezionato dagli stessi biancazzurri. Da coloro che normalmente si erano seduti in panchina.
Qualcuno ha voluto esaltare la partita di Bedin come quella del migliore in campo. Senza dimenticare Giovanni Rossi presentato in veste di esterno “alto” che ha impensierito la difesa ospite; sottolineando che Bortel ha ricoperto il ruolo di centrale difensivo in sostituzione di Zamboni con estrema sicurezza e naturalezza. Quindi pochi giri di parole: è la testa di tutti che ha creato la differenza rispetto alle precedenti cinque sconfitte consecutive… La crisi non è stata superata. La strada per uscirne è stata però trovata. E’ la mentalità proposta ieri pomeriggio. Non perdiamola di vista. Le bandierine devono continuare a sventolare…

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0