ALESSANDRIA
Pop. 94.646 / alt. 95 m s.l.m.
Situata ai piedi delle colline del basso Monferrato, al centro del triangolo industriale Torino-Milano-Genova, Alessandria ha un’economia prevalentemente basata sul commercio e sull’attività del settore terziario anche se grande spazio è lasciato all’agricoltura. Storicamente conosciuta come roccaforte militare, grazie alla sua posizione strategica, Alessandria ha subìto nel corso dei secoli l’attenzione di molti condottieri, trovandosi a volte coinvolta in conflitti che poco la riguardavano. Da Federico Barbarossa a Napoleone la storia della città è costellata di episodi legati all’arte militare. Ne ha risentito lo sviluppo urbanistico che si è mantenuto rigorosamente all’interno dei due fiumi che la cingono. La “Cittadella” è uno dei massimi esempi di architettura militare; costruita nel 1728 dal re Vittorio Amedeo II, e ulteriormente allargata nel corso dell’Ottocento, ha uno sviluppo perimetrale di tre chilometri e presenta una cinta a pianta esagonale con fronti bastionati.
NAVIGAZIONE VERSO…
Stadio Giuseppe Moccagatta
Spalto Rovereto, 18
2:52 h – 299 km
In auto
A13 Bologna-Padova (direzione Bologna)
In prossimità di Bologna, continuare sulla A1
Uscita Piacenza sud verso Torino-Brescia (pedaggio: 11.50 €)
Continuare sulla A21 Torino-Piacenza. Uscita Alessandria ovest (pedaggio: 6.40€)
Seguire le indicazioni per Casale-Vercelli. Percorrere Via Pavia e prendere l’uscita in direzione Alessandria centro-Ospedale Borsalino.
PASTI
La cucina alessandrina è una cucina molto ricca, le cui origini risiedono soprattutto nelle tradizioni contadine. Ancora oggi fonda le sue basi nelle materie prime di alta qualità derivanti dagli orti della piana, dai numerosi allevamenti di ovini e bovini, dalla collina con i vigneti, i funghi e i tartufi e dalla città con la raffinata pasticceria. Uno dei piatti più rinomati, forse il principale della provincia alessandrina è il “Pollo alla Marengo“. Questo piatto deve la sua popolarità al legame storico con la vittoria di Napoleone contro gli Austriaci proprio nell’omonima città. Si narra che Napoleone si fermò, dopo la vittoria appunto contro gli Austriaci, nell’unica osteria di Marengo dove l’ostessa gli servì un pollo speciale, cotto nel brodo e cucinato con gli ingredienti che aveva a disposizione come funghi, gamberi di fiume e il vino Madera in dotazione all’Armée d’Italie. Questo pollo prese, per l’appunto, il nome di Pollo alla Marengo. Dalla tradizione pastorale di questa zona, ci sono arrivati i rabaton, piccole polpettine preparate con ricotta, erbette di campo, spinaci o coste infarinate facendole passare nella farina bianca; da quest’ultima operazione ne deriva anche il nome dal verbo dialettale rabatar, cioè rotolare. Queste palline si possono servire in brodo o dorate al forno. Tra i dolci della provincia merita menzione la Polenta di Marengo, una torta creata nel 1933 dal confettiere Dante Chiabrera. Questa torta è fatta di farina di mais e mandorle. Altro dolce degno di nota è la Giacometta, una crema spalmabile a base di nocciole (ben il 32%).
DOVE MANGIARE
Cappelverde – Via San Pio V, 26 – Tel. 0131 251265 (1 km dallo stadio)
La trattoria si trova nel centro storico della città. Tra gli antipasti figura un “misto piemontese” (lingua con bagnetto, formaggetta condita, frittate di stagione, prosciutti). Tra i primi i tagliolini, fatti rigorosamente in casa, conditi con funghi e tartufi, e i ravioli di stufato. Ampia scelta di carni e stufati accompagnati da polenta. Come dessert il classico bonet.
Dai trei gnuront – Via Plana, 95 – Tel. 0131 56423 (850 mt dallo stadio)
Osteria ubicata in uno scantinato provvisto di ottima aerazione e di un arredamento rusticheggiante, ottima interprete della cucina alessandrina. Lo dimostrano gli antipasti classici piemontesi, con carne cruda servita in carpaccio, insalata russa e ottimi salumi. Il piatto forte sono i tipicissimi agnolotti di stufato. Davvero favorevole il rapporto qualità-prezzo.
Pasticceria Gallina – Via Vochieri, 46 (750 mt dallo stadio)
La migliore pasticceria della città dove poter gustare i tipici baci di dama.