BERRETTI: VERSO SAVONA-SPAL. PEDRIALI: IN LIGURIA PER VINCERE

Mister Pedriali, a Cremona ha visto giocare il prossimo avversario della Spal. Aldilà del risultato rotondo con cui i grigiorossi hanno vinto (4 a 1 ndr), questo Savona qualche insidia la nasconde…
“Sicuramente. Chi non ha visto la partita e legge solo il risultato potrebbe pensare che la Cremonese non abbia avuto difficoltà alcuna a portare a casa i tre punti. Invece non è così: il Savona gioca un buon calcio, ha colpito due traverse quando il risultato era sul 2 a 1 prima di crollare del tutto dopo essere rimasto in inferiorità numerica e hanno impegnato parecchio il portiere grigiorosso che si è distinto con tre interventi splendidi sullo 0 a 0. Dalla cintola in su sono un’ottima squadra e si capisce perché sono arrivati alla fase finali, inoltre in questo 4231 speculare al nostro, hanno già fatto esordire qualche elemento classe ’90 direttamente dalla prima squadra. No, non mi fido per nulla dei liguri devo dire la verità”.

Eppure il passaggio del turno non sembra proprio un miraggio. Basta un pareggio.

“Appunto, non dobbiamo perdere intanto e perché questo non accada non ci possiamo permettere di andare a trovarli con la testa già ai quarti di finale, sarebbe un errore imperdonabile che ci potrebbe costare carissimo. Deve essere la solita Spal, grintosa, affamata, concentrata e al momento opportuno cinica per provare a vincere la partita. Non si va a Savona in gita e tantomeno per fare il minimo sindacale, nella nostra testa ci deve essere sempre la stessa voglia e lo stesso spirito di sacrificio. Il fatto che loro abbiano perso 4 a 1 a Cremona un pochino mi preoccupa, non vorrei che qualche giocatore pensasse che il più è fatto. E’ in gare apparentemente senza nulla da dire come questa che un grande giocatore fa la differenza con un buon giocatore, tirando fuori il carattere e mille motivazioni diverse pur sapendo che manca davvero poco per tagliare un altro e importantissimo traguardo stagionale. Non è ancora fatta però”.

Cosa teme di più del Savona e dove la Spal può mettere in difficoltà la squadra di Lepore.
“Temo i loro attaccanti Marafioti, Dentici e Pizzolato e il loro numero sei Praino che ha un tiro non indifferente. Il nostro vantaggio è sicuramente quello di aver riposato più di loro: alla fine il Savona ha quarantotto ore per recuperare una partita giocata a lungo in inferiorità numerica, indubbiamente qualcosina di più del normale devono aver speso. Dopodiché, è vero che per sabato le previsioni meteo parlano di un abbassamento sostanziale delle temperature e questo potrebbe andare a loro vantaggio, ma la fatica non la cancelli lo stesso anche con cinque, sei gradi in meno. Noi siamo veloci davanti, non diamo punti di riferimento, loro dietro non sono perfetti, viaggiano un po’ per loro conto e incappano spesso in errori grossolani. Dovremo essere bravi ad approfittarne senza avere la fretta di chiudere ad ogni costo subito la partita”.

Analizziamo insieme la gara di sabato scorso contro la Cremonese. Alla fine la si potrebbe definire come un’estenuante sfida a scacchi tra lei e il suo collega Finardi che sembrava incanalata verso un risultato di parità, invece ci ha pensato il solito Geovani a spezzare l’equilibrio.
“Prima della partita volevo inserire Geovani a destra poi mi ha chiesto di giocare in posizione più centrale perché non era sicuro di avere tutta la partita nelle gambe e così ho spostato Izzillo a quella parte, benché non sia il suo ruolo. Devo dire che mi ha sorpreso e penso si sia sorpreso anche lui, perché i minuti nelle gambe li aveva eccome. E’ stato bravo a crearsi l’occasione giusta al momento del rigore, gli ultimi due mesi trascorsi con la prima squadra gli hanno dato qualcosina di più, in fatto di malizia, di cattiveria, è senza dubbio cresciuto ma con lui anche i suoi compagni che lo hanno supportato a dovere”.

Prima sensazione avuta dalla tribuna: alla Spal manca una prima punta di ruolo, Bernardini non si è inteso sempre a dovere con Geovani e anche i movimenti, tendenti sempre ad allargare la manovra ricordano molto più quelli di un esterno o una seconda punta piuttosto che di un attaccante centrale.
“Senza dubbio. Prima giocava Roncarati nella posizione di punta centrale poi, dopo la cessione del ragazzo al Reno Centese, Bernardini è stato proposto come numero nove e dico la verità, da quando ci sono io ha fatto sempre la sua parte e segnato anche parecchio benché sia giusta l’osservazione, lui non è un attaccante centrale ma un esterno. Con Geovani l’intesa può e deve migliorare ma certi meccanismi si assimilano solo giocando insieme e questo, per ragioni di prima squadra, non può sempre avvenire”.

Seconda sensazione avuta dalla tribuna: qualche ragazzo ha risentito e non poco dell’appuntamento. Soprattutto Maestri e, stranamente, anche Pallara da cui forse ci si aspetta sempre (magari sbagliando) qualcosa in più. Con l’entrata di Casalnuovo la situazione è parsa migliorare. Concorda?
“Ne abbiamo parlato a lungo negli spogliatoi durante l’intervallo della partita con la Cremonese e Luca (Maestri ndr) mi aveva detto di sentirsi le gambe un po’ molli. Sicuramente non è stata la sua miglior prestazione ma questo lo sa anche lui, a questa età è fisiologico trovarsi innanzi appuntamenti importanti e reagire anche così. Ricordo però che dalla sua parte giostrava l’unico ’90, quel Fanfoni che non è proprio l’ultimo arrivato e anche Dell’Anna in quella posizione un po’ ibrida tra le linee ha messo in difficoltà sia lui che Giacomo anche se magari quello è un discorso legato a certi sincronismi e a una lettura di situazioni di gioco che comprendi solo con l’esperienza. Poi a Giacomo va dato atto che veniva da un lungo periodo di inattività, lui ha bisogno di giocare per entrare in forma, si è visto solo a sprazzi cosa può darci e so che sabato prossimo la sua stazza può rivelarsi fondamentale contro il Savona. Pasquale (Casalnuovo ndr) è entrato in campo con la cattiveria giusta, ha sfiorato anche un gran gol. Ha personalità, ha carattere, personalmente lo ritengo tra quelli già pronti alla prima squadra e credo di riproporlo anche in Liguria, magari dall’inizio, staremo a vedere”.

Terza e ultima sensazione dalla tribuna: difesa praticamente impeccabile e imperforabile.  Ci spiega però la mossa di Busatto terzino destro quando invece è stato nell’ultimo quarto di partita dove ha fatto vedere le cose migliori da esterno destro alto?
“Mister Remondina lo ha provato terzino in prima squadra e lui era pronto per tenere quella posizione secondo me, non scordiamoci che la Cremonese con quei tagli continui di Dell’Anna e Lucenti che cambiava sempre il fronte del gioco avrebbe potuto metterci in grossa difficoltà: invece Busatto, ma anche Gallerani, sono stati bravissimi a tenerli lontani grazie alla loro vocazione offensiva, diciamo così. Può darsi che sabato qualche novità ci sia anche in questo senso, invertendo Gallerani, alzando Busatto e inserendo Ansaloni a sinistra. Vediamo dagli ultimi allenamenti quali indicazioni avrò”.

Una battuta in generale sugli altri gironi se la sente di farla? Tutto secondo pronostico?
“Non conosco le squadre del sud, mi parlano molto bene dell’Atletico Roma poi sembra un po’ una sorpresa l’eliminazione di Sorrento e Foligno a occhio. Per quanto riguarda le squadre più vicine a casa nostra fa specie l’eliminazione del Verona e, a questo punto, ho la sensazione che sabato prossimo tutte e quattro le squadre del nostro girone di campionato che sono passate alla fase nazionale ce le ritroveremo anche ai quarti: l’Entella è quella che ha la partita più complicata perché deve andare a vincere a Como, mentre Prato e Spezia sono praticamente con un piede e mezzo nelle prime otto”.

Dimentica la Spal. Scaramanzia?
“Ne parliamo sabato sera. Siamo a buon punto, se poi dovessimo passare ce la giocheremmo molto probabilmente con lo Spezia che è nella nostra stessa situazione, gli basta non perdere in casa contro il Lecco e poi sarà ai quarti. Vediamo, noi ci auguriamo di esserci, sarebbe una soddisfazione enorme”.

Ultima domanda, il pubblico. Personalmente mi aspettavo qualcosa di più di trecento persone: vuoi per i cori di incitamento durante l’intervallo di Spal-Ravenna, vuoi perché questi ragazzi hanno fatto benissimo per tutto l’anno, vuoi perché si giocava al “Paolo Mazza”. Lei che dice?
“Che noi siamo abituati a vedere meno gente in campionato che viene a vederci e già il pubblico di sabato contro la Cremonese ci ha riempito di orgoglio. Ferrara è una città critica, lo sappiamo tutti che non perdona niente a nessuno indipendentemente dall’età ma sono certo che se dovessimo passare, ai quarti ci sarà ancora più gente. Il nostro è un lavoro meticoloso, stiamo con grande passione formando i giovani calciatori del domani, il nostro è un ruolo delicato, spesso di nicchia che non viene sempre apprezzato all’inizio. Come in tutte le cose sono i risultati che fanno la differenza e la gente si è accorta della Spal perché quest’anno, diciamoci la verità, non smetteva mai di vincere. Si stanno avvicinando pian piano, anche questo è un piccolo traguardo per noi di cui esser fieri. E anche i ragazzi ora vivono con maggiore trasporto queste partite, indipendentemente dalla gara, sanno di avere addosso gli occhi di chi un domani potrebbe diventare il proprio pubblico ogni domenica. E dovranno essere pronti a tutto, agli applausi, ai fischi, agli insulti, a giocare bene e sbagliare, come è umano che sia. L’importante è che ci sia reciproco rispetto e voglia di crescere, Ferrara è una piazza matura che conosce il calcio e saprà sicuramente apprezzare e valorizzare appieno la generosità di questi ragazzi. L’entusiasmo è una “malattia” contagiosa e i ferraresi hanno voglia di vedere entusiasmo in campo. Questi ragazzi ne hanno da vendere ed è questo alla fine il mio successo quotidiano.  E poi vederli vincere divertendosi: è il massimo che un allenatore può chiedere”.

LA PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (4231)

Tonozzi; Gallerani, Fiorini, Pignatti, Ansaloni; Maestri (Casalnuovo), Pallara; Busatto, Geovani, Albini; Bernardini.

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