BERRETTI, PEDRIALI PENSA POSITIVO: PRONTI PER IL DEBUTTO, QUESTA SQUADRA PUO’ FARE ANCORA MOLTO BENE

Si parte. Per Massimo Pedriali domani arriva il battesimo della sua prima stagione a tempo pieno alla guida della Berretti della Spal dopo la fortunata esperienza semestrale dello scorso anno. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’allenatore ferrarese per capire un po’ qual è lo stato d’animo alla vigilia del debutto in campionato contro il Pisa.

Mister, quali sono le sensazioni ricavate durante i quaranta giorni di preparazione?
“Sono sensazioni molto positive, c’è grande entusiasmo e voglia di mettersi alla prova. A maggior ragione perché quest’anno ho la possibilità di lavorare con un gruppo quasi interamente nuovo, fatto di ragazzi reduci dall’esperienza con gli Allievi Nazionali. Ci sarà quindi molto da insegnare loro per farli diventare giocatori in grado di confrontarsi con la categoria dei professionisti”.

Quali sono gli aspetti su cui sta puntando con più decisione?
“Prima di tutto c’è la necessità di far crescere i ragazzi sotto il profilo psicologico. Devono rendersi conto che il campionato Berretti rappresenta un passaggio di transizione tra i tornei giovanili e il professionismo, per questo è richiesto loro di diventare uomini, in modo da potersi calare nell’atmosfera delle partite che veramente contano. E questo presuppone anche guadagnare in termini di furbizia, che è necessaria se si vuole cogliere qualche risultato. Non dimentichiamo che la rosa di quest’anno è formata prevalentemente da giocatori classe 1994: spesso e volentieri si troveranno di fronte formazioni di un anno più grandi e forse di più, vista la possibilità di schierare due classe 1992. Dovranno quindi stare molto attenti”.

Le amichevoli estive hanno comunque offerto indicazioni positive, malgrado sembri mancare un po’ la malizia che lei cercherà di insegnare ai ragazzi.
“Sicuramente. È vero però che durante la preparazione ci siamo confrontati con squadre di eccellenza e promozione che in media hanno una decina d’anni in più della nostra. Una cosa che aiuta a migliorare ma che non dà indicazioni particolarmente significative per il campionato che andremo a fare. Quando abbiamo avuto modo di sfidare selezioni di pari età abbiamo comunque fatto vedere buone cose, al torneo di Desenzano così come contro il Bassano. La cosa importante sarà dare continuità agli aspetti positivi messi in mostra. E col passare dei mesi potremo solo migliorare”.

L’ottimo risultato conseguito l’anno scorso dalla Berretti di sicuro contribuisce a creare attese anche per questa stagione, nonostante la rosa sia radicalmente cambiata. È una cosa che la preoccupa?
“No, non particolarmente. Io e i ragazzi siamo consapevoli che c’è un precedente importante, ma questo può essere più che altro uno stimolo per tutti verso il raggiungimento dei nostri obiettivi. Sento che ogni tanto ne parlano durante gli allenamenti, ma non mi sembra un peso”.

Del gruppo vincente dell’anno scorso sono rimasti solo in tre: Albini, Casalnuovo e Maestri. Molti dei loro compagni sono andati a fare esperienza in società tra la Seconda Divisione e la Promozione. Crede che troveranno le motivazioni giuste per disputare un altro campionato giovanile?
“Penso semplicemente che se questi ragazzi sono rimasti con noi sia perché la società crede in loro e vuole tenerli d’occhio. I tre che hai citato sanno bene di avere potenzialità per diventare utili alla causa della prima squadra nel prossimo futuro, sta a loro dimostrarlo in questa stagione. Da loro mi aspetto soprattutto che facciano da guida per tutti i compagni di un anno più giovani. Dirò di più: quest’anno succederà spesso di avere a disposizione dalla prima squadra Beduschi e Piras. Non voglio che vivano questa situazione come un declassamento. Piuttosto dovranno sfruttare questa occasione per dimostrare di essere già validi e maturi per la prima squadra. A maggior ragione perché Stefano Vecchi riserva molta attenzione alle squadre giovanili. Sul tema ci siamo già confrontati e credo si aspetti di avere indicazioni utili dal vivaio”.

A proposito di esperienza, con la Berretti si sta allenando Edoardo Braiati. Come è stato averlo sul campo?
“Molto bello, io e Edo ci conosciamo bene. Si è messo subito a disposizione con l’entusiasmo di un ragazzino. In partitella mi ha detto: ‘Mettimi dove c’è bisogno’ e ha giocato terzino destro divertendosi molto. Ho detto ai ragazzi che lui deve essere d’esempio per loro: è la dimostrazione che attraverso un lavoro costante e serio si può arrivare davvero molto lontano. E anche Edoardo sa di poter dare una grande mano in questo, infatti l’ho visto parlare molto con i suoi nuovi compagni e non può che farmi piacere. La sua presenza sarà preziosa nelle settimane in cui rimarrà qui”.

Non è mai bello parlare dei singoli, però gli addetti ai lavori dicono che tra i classe 1994 della sua Berretti ci siano almeno due elementi di sicura prospettiva. Parliamo di Albertini e Izzillo. Sarà l’anno della loro consacrazione?
“Lo può dire solo il campo. Di sicuro stiamo parlando di giocatori che hanno le qualità di base per diventare dei buoni professionisti. Ma devono fare tutto il possibile per non montarsi la testa e non sentirsi già arrivati. Credo di avere a disposizione diversi giocatori interessanti, ma a far la differenza è prima di tutto l’approccio psicologico, una cosa naturale, che non si insegna. E loro dimostrano di averlo. Se sapranno farlo fruttare potrebbero diventare calciatori utili alla Spal anche sul breve periodo”.

Domani vi attende il Pisa: i nerazzurri erano nel vostro girone anche l’anno scorso e chiusero anonimamente a metà classifica. Cosa si può dire su di loro e che debutto si aspetta?
“Dirò la verità, so solo che hanno cambiato l’allenatore. Purtroppo non sono riuscito a reperire i dati sulla loro rosa quindi non so se troveremo una squadra più o meno simile a quella affrontata l’anno scorso. Purtroppo sono informazioni che si iniziano ad avere tra allenatori solo a stagione iniziata. In sostanza per noi sarà una totale sorpresa ed è per questo che ai ragazzi chiederò un livello ancora maggiore di concentrazione. Andiamo in trasferta consapevoli delle nostre qualità e con il nostro solito entusiasmo, come abbiamo fatto fin dall’anno scorso”.

 

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