IL TATUAGGIO PROMESSO E LA FIDUCIA DI VECCHI: LA SQUADRA GIOCA E MIGLIORA. STIAMO TRANQUILLI… TUTTI!

Dice il saggio o il tipo… stereo (leggi stereotipato) che alla fine tutto si bilancia. Errori, sfortuna, torti. Speriamo. Neanche il tempo di cominciare, appena due giornate, che la Spal è già in credito da questi punti di vista e a prescindere dal gol di mano di Perna e dall’espulsione esagerata di Bedin. Manca qualcosa ai biancazzurri e il discorso vale soprattutto per quanto fatto e per quanto, invece, raccolto. Tre punti in meno. E così, in vista del prossimo impegno contro il Viareggio, si riparte da uno. Uno come il punticino in classifica. Poco, specialmente davanti alle prestazioni messe in campo.
Si diceva e scriveva che l’importante era vedere una squadra diversa, disposta a dare tutto, a correre di più e a giocare. Altre frasi fatte. Purtroppo. Perché alla fine, ma anche in principio, guardano tutti sempre e soltanto ai punti. E (anche) ai punti guarda di sicuro anche il tecnico dei biancazzurri, Stefano Vecchi. Che a Taranto è andato a giocarsela e se non fosse stato per un paio di errori l’avrebbe pure portata a casa. La Spal che in Puglia ha lasciato un bel ricordo ma punti zero, però, non è affatto dispiaciuta. Non basta, questo è sicuro, ma è più di qualcosa nell’anno della Rifondazione Biancazzurra che, per adesso, deve portare a un campionato senza affanni ma con prospettive. Se c’è una cosa sicura, a parte il fatto che in questa stagione i tifosi ferraresi si lamenteranno meno del passato proprio perché vedranno spesso una squadra tosta e divertente, è che non ci saranno scuse, giri alla larga, scarica barili. Merito (anche questo) di mister Vecchi. Uno che, persino a caldo, la sua bella autocritica la mette sempre in pasto a chiunque, stampa e non solo. Leggere, e più che altro ascoltarlo a caldo nel dopo partita, per credere.

Cominciamo da una curiosità. Hai due tatuaggi. Che cosa raffigurano e perché due visto che gli esperti in materia sostengono che debbano sempre essere dispari?
“In effetti ne manca uno perché (correzione del giorno dopo perché è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare ma anche a Stefano quel che è di Stefano ndr) ho ottenuto tre promozioni. Quando ho cominciato allenare mi sono detto che a ogni campionato vinto ne avrei fatto uno. Così ho una tigre e un falco e ora vorrei farmi anche un paio di stelle. Ma lo sai che al Presidente Butelli i tatuaggi non piacciono? (ride)”.

Proposta decente, allora. Se e quando vincerai un campionato con la Spal ti fai tatuare il nostro tradizionale “ovetto”!
“Sì, ci sto”.

Ritorno alla realtà. Appena terminata la partita di Taranto hai fatto un’analisi fredda e per certi versi spietata. Dobbiamo crescere in fretta, hai detto, e sbagliare meno. Eppure ve la siete giocata alla pari a casa di una delle favorite…
“Per il periodo in cui siamo stati undici contro undici sì, abbiamo giocato alla pari. Loro hanno creato tre palle gol, noi anche ma non le abbiamo sfruttate. E comunque anche in dieci, l’ultima mezzora, abbiamo corso pochi rischi e provandoci. Non era mica facile…”.

E’ il fatto di aver giocato due buone partite raccogliendo pochissimo quello che ti preoccupa di più?
“No, non mi preoccupa, mi scoccia, mi girano le balle. Le prestazioni danno fiducia ma mi girano perché a noi mancano i due punti del Pisa. Cercheremo di riprenderli altrove a cominciare da domenica. Vogliamo la prima vittoria”.

C’è il rischio che vista la tanta gioventù la squadra possa un po’ demoralizzarsi visti i pochi punti archiviati fin qui?
“Mah, non credo (ride). Non siamo al punto di demoralizzarci. Forse vi siete dimenticati che a Taranto è arrivata la prima sconfitta ufficiale. Fossero mancate prestazioni, allora sì. Ma abbiamo l’impressione di lavorare bene e di reggere anche più degli avversari per tutti i novanta minuti. Certo, dobbiamo darci una svegliata, una regolata. Dobbiamo essere più bravi nelle cose determinanti”.
Ritornando a domenica scorsa. Che cosa salvi e che cosa butti?
“La fase difensiva è da salvare. Butto qualche errore commesso. Forse serviva più fiducia nel gestire meglio la palla in certi momenti”.

Si parla e scrive molto di errori dovuti alla poca esperienza di molti ragazzi. Eppure alcuni degli sbagli decisivi sono frutto di singoli e dei giocatori più esperti…
“Ehm… E’ successo così, domenica. Agnelli ha perso un palla in mezzo, poteva rimediare qualcun altro e potevamo anche fare un gol subito. A volte sbagliano i giovani in ingenuità ma nel calcio si sbaglia tutti, l’età non c’entra”.

Avrai letto i vari commenti post Taranto. C’è qualcosa che non condividi?
“Mah, sinceramente qualcuno ha cominciato a dire che alla terza giornata dobbiamo già vincere per forza. Vincere si deve sempre ma non diciamo che con il Viareggio è una partita da vita o morte. Sappiamo le premesse di questa stagione, e le sappiamo tutti. Le difficoltà erano normali e previste ma non vedo tutte ‘ste difficoltà sinceramente. L’unica cosa è lasciare tranquilli i ragazzi, non mettere ansia a un gruppo giovane. Sarebbe sbagliato”.

Durante gli ultimi giorni di mercato molti spingevano per l’acquisto di un difensore. E invece, in queste due partite, avete fatto più fatica davanti…
“Abbiamo fatto fatica a concretizzare. A Taranto abbiamo avuto parecchie opportunità e creato altrettante situazioni nella prima mezzora. Con il Pisa è andata anche meglio quindi in zona gol ci arriviamo. Dietro sono contento ma la fase difensiva la fanno tutti, non è un aspetto positivo da attribuire soltanto ai difensori. Anche questo sarebbe sbagliato”.

Come hai ritrovato i tuoi alla ripresa degli allenamenti?
“Bene. Abbiamo fatto un’analisi equilibrata della situazione. Non c’era bisogno di alzare la voce perché quando la squadra spende tutto è positivo. Si può e si deve migliorare, certo, ma è già abbastanza così. Se mancasse la voglia o lo spirito sarebbe diverso e mi incazzerei. Ma dobbiamo stare tranquilli e sereni e continuare questo percorso di crescita positivo, Taranto compreso”.

Il martedì fai un discorso alla squadra, immagino. Stavolta il tema è stato più tattico o psicologico?
“Abbiamo analizzato qualche situazione tattica e poi ho fatto un discorso generale e ai singoli”.

Per quanto riguarda te, prevale la soddisfazione per le prestazioni effettuate o la preoccupazione per il misero bottino raccolto?
“Tutte e due. Sinceramente ci sono momenti in cui rifletti e pensi e dici che stiamo facendo bene. Poi guardi la classifica e dici che bisogna incrementare il bottino. Ma, ripeto, giocando così i risultati arrivano”.

Gioco, impegno, prestazioni individuali: la Spal sta rispondendo come si deve. Cosa e quanto manca per portare (o tenere) a casa i tre punti?
“Un po’ di concretezza nei momenti decisivi, un pizzico di attenzione, il fatto di accendere sempre il cervello prima dell’avversario”.

Dal punto di vista degli allenamenti questa settimana come è andata?
“Bene. Abbiamo cercato di recuperare Melara almeno per la panchina. Vedremo. Ci siamo allenati ancora con sto caldo ma è tutto a posto. L’atteggiamento e lo spirito sono quelli giusti anche da parte di chi ha avuto finora meno spazio”.

Siamo soltanto alla terza partita ma, forse più tra noi giornalisti che tra i tifosi, si respira già una sorta di ansia da tre punti. Bisogna vincere e compagnia bella. Personalmente credo sia sbagliato e la stessa classifica dimostra che sono molte le squadre importanti attardate e che l’equilibrio è assoluto. Ti chiedo se temi che la squadra “assorba” questa ansia  di cui sopra.
“No, non penso. La squadra e la società pensano allo stesso modo. Conosciamo gli obiettivi. Se guardiamo al campionato che dobbiamo fare ci vuole tranquillità. E’ lo Spezia che deve vincere per forza già domenica. Noi non dobbiamo arrivare primi anche se ci proviamo… Scherzo, eh!”.

Stanno arrivando le prime penalizzazioni. Presto toccherà anche a voi e certo non sarà una sorpresa. Saranno probabilmente due i punti che vi toglieranno. E’ importante, sempre e soprattutto dal punto di vista psicologico, fare qualche passo avanti in classifica prima della penalizzazione annunciata?
“Certo, non andare sotto zero è importante psicologicamente ma anche qui è un discorso che sapevamo in partenza. Vediamo di fare una bella partita e di conquistare i tre punti magari con un pizzico di fortuna che fin qui non ci ha certo accompagnato”.

Domenica mancheranno Melara, infortunato, e Bedin squalificato. Da fuori verrebbe da dire Laurenti a destra con l’ingresso di Paolo Rossi o Taraschi a sinistra e uno tra Migliorini e Castiglia in mezzo con Paolino e il centrocampista tra l’altro ex di turno favoriti. Confermi?
“Uhm. Sono ballottaggi che ci possono essere. Vediamo. Le soluzioni sono queste, aspettiamo anche la rifinitura e valutiamo la situazione di Melara”.

Ci sono altri ballottaggi?
“Sì. Davanti. Tra Marconi e Mendy”.

Affrontate una squadra partita, come voi, senza i favori del pronostico che però, domenica scorsa, ha fatto tre gol al Carpi (a prescindere dalla mancata omologazione del risultato e della probabile sconfitta a tavolino), da molti annunciato come la possibile sorpresa del campionato. Che idea ti sei fatto dei toscani e quali sono i punti di forza del prossimo avversario che dal punto di vista del modulo assomiglia molto al Taranto?
“Sì, tatticamente assomigliano al Taranto. Forse il Viareggio è l’unica squadra più giovane di noi. Sono vivaci, corrono… Domenica hanno ottenuto una vittoria importante contro il Carpi che era in stra forma aldilà del ricorso. E’ l’ennesima dimostrazione di un campionato difficile, equilibrato. Sono stati bravi a sfruttare le opportunità, i giocatori di Maurizi”.

Sappiamo che anche da questo punto di vista sei un martello. Mi riferisco alla preparazione della partita senza contare, cosa che non tutti sanno, che nella rifinitura di Taranto hai fatto fare due ore e passa di allenamento in campo più trequarti d’ora di tattica.  Preparerai qualcosa di speciale per questa gara oppure lavorerai maggiormente sotto l’aspetto psicologico?
“Un po’ entrambe le cose. Tatticamente abbiamo fatto molto prima del Taranto che, appunto, ha un modulo simile”.

Guardando la classifica, a parte la forza scontata del Benevento, pare già di assistere a un torneo che riserva e riserverà i soliti colpi di scena con parecchie squadre date per favorite subito in difficoltà. Esempio: il Pisa che al debutto avevate preso a pallonate ne ha fatti tre all’Avellino, la Ternana ha perso con la tua Tritium e si potrebbe continuare ancora. Che cosa significano questi risultati?
“Che ogni partita è una storia a parte e che sono le situazioni a fare la partita. Andare in vantaggio è già qualcosa. Più o meno tutti hanno vinto una gara e poteva capitare anche a noi con il Pisa ma anche a Taranto se avessimo fatto gol subito. La partita della Tritium l’ho vista. Ha sfruttato le occasioni e ha vinto”.

Tre punti vorrebbero dire anche lavorare più serenamente?
“Lavoriamo serenamente già ora perché, ripeto ancora, le prestazioni sono positive”.

Domanda particolare. Prova a rispondere al volo. Domenica vince la Spal?
“Sì, non sono scaramantico!”.

Grazie e… forza Spal!
“Forza Spal”.

FORMAZIONE PROBABILE
SPAL (442)
Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, Pambianchi, Canzian; Laurenti, Castiglia (Migliorini), Agnelli, P. Rossi (Taraschi); Arma, Marconi (Mendy).
All.: S. Vecchi.
A disp.: Capecchi, A. Vecchi, Cosner, G. Rossi (Melara), Migliorini (Castiglia), Taraschi (P. Rossi), Mendy (Marconi).

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