UNA GIURNADAZA DA DIMENTICARE E IL RICORDO DELLO SPALLINO ENCICLOPEDICO

Una partita che inizia con un mazzo di fiori in ricordo del Caro Mauro, “spallino enciclopedico”, come è stato giustamente definito ricordando la sua passione per la storia biancazzurra. Non può essere per chi gli ha voluto bene una partita come le altre. Pensarlo e non rivederlo più al suo posto, rende lo stadio tristemente vuoto. Certo è che questo Spal-Lumezzane non avrebbe lasciato a Mauro nulla da ricordare se non una sconfitta frutto di diversi, troppi errori, richiamati a gran voce da un pubblico che continuo a ritenere, pur comprendendo le ragioni, troppo severo nei confronti di una squadra che fino ad oggi, senza alcuna velleità, aveva sempre dimostrato di saper calcare il campo, creare e divertire. Oggi non è andata così, oggi è stata la tipica “giurnadaza”, di quelle in cui Arma, che in genere la butta dentro, ha sbagliato gol elementari, ma è facile ed elementare solo criticare ed affermare che “cal gol a la faseva anc me nona”. Fatto sta che nessuna delle presunte nonne goleador del pubblico, era in campo. No nonna, no gol (anche se non ricordo che l’Arma col Pisa, con il Viareggio e il Laurenti di Monza, fossero nonne di qualcuno). Una giornata storta in cui ha inciso un caldo anomalo per essere ottobre e un’involuzione. Impossibile pensare che la Spal vera sia quella vista oggi. “Melara l’è feram, Arma an la buta dentar nianc con la cà arbaltada e cal Teodorani li l’am da poca fiducia, a gl’iera mei Ravaglia” (anche se con Ravaglia “era meglio Capecchi” e via così di anno in anno a ritroso). Un pubblico severo, ripeto, troppo, che non giustifica una pessima prestazione, ma che deve continuare a credere in questo mister e in questi ragazzi che in fin dei conti lottano, si danno da fare, non danno mai l’idea di “mular al broz”, come sentivo affermare già alla mezzora del primo tempo. Prestazioni come quelle di oggi non aiutano di certo a creare entusiasmo, a rinfoltire gli spalti, a far cambiare giudizio a chi ha già etichettato ogni giocatore prima di vederlo in campo. Ma se arrivasse una qualche vittoria, un po’ di continuità, mantenendo l’obiettivo iniziale della salvezza, qualche spirito biancazzurro deluso potrà, dovrà ricredersi. Mettiamo da parte la partita di oggi e prepariamoci per il difficile campo di Como, cerchiamo di far bene e ritorniamo con il sorriso sulle labbra al Mazza con il Pavia. Sperando che il mister si ricordi di convocare una delle nonne tanto citate…

 

 

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