GIOVANNI BRENNA E QUEL GOL IMPORTANTE NON ARRIVATO SU QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO

COMO-SPAL 1-0 (15 maggio 1969). Marcatore: Cattaneo
Personaggio: Giovanni Brenna.

Dopo i primi calci nella sua Como, non ancora sedicenne, Giovanni Brenna approdò al Monza. Era l’estate del 1955 e a Monza si apriva un ciclo storico ricco di soddisfazioni, grazie alla presidenza assunta da Claudio Sada, titolare dell’industria alimentare Simmenthal. Brenna crebbe con gente del calibro di Franco Copreni, Achille Fraschini, Aurelio Milani, Franco Carminati, pietre miliari del calcio brianzolo e sotto la guida tecnica di Pietro Rava, Eraldo Monzeglio e Bruno Arcari (IV); disputò diciotto gare in serie B segnando cinque reti, non poco per un giovane. Alla fine del campionato 1959-60 fu ceduto all’Ascoli, allora Del Duca, fortemente voluto sia dall’allenatore Marco Mezzadri che dal Presidente Pacifico Saldari. Era una serie C tecnicamente forte, non a caso Brenna dovette vedersela con terzini come Spinosi, Toneatto, Lucchi, De Petrillo, Trentini, eppure riuscì a segnare sette reti e andò addirittura meglio l’anno successivo con nove gol.
Dopo un biennio nella città marchigiana, si trasferì a Lodi, per indossare la maglia del Fanfulla. Con i bianconeri lombardi riuscì ad andare in gol venticinque volte, fermandosi per tre campionati. Oramai era uno dei più conosciuti attaccanti della terza categoria, tanto che, nell’estate del 1965, Giuseppe Lupi, allenatore dei lilla legnanesi, lo portò a Legnano convinto che dovesse far bene, e così fu. Nel biennio di Legnano segnò ben ventisei gol, oramai aveva ventisette anni, era maturo fisicamente, aveva tanta  esperienza e in tanti erano convinti che fosse pronto per un salto di categoria. Il Commendator Paolo Mazza, invece, di salti gliene fece fare due, chiamandolo a Ferrara, con la Spal nella Massima Divisione. L’esordio in serie A avvenne nel settembre del 1967, prima giornata di campionato e gara casalinga con il Milan. Per la Spal andò male, sconfitta per 4-1. Brenna, invece, disputò una grande gara facendo ammattire il terzino rossonero Angelo Anquilletti riuscendo, fra l’altro, a segnare il gol della bandiera. Per i ferraresi il torneo si concluse con la retrocessione, Brenna si mise in evidenza e fu il capocannoniere con sette gol. Nella stagione successiva tutti erano convinti di poter far meglio, la Spal di ritornare in A e Brenna di consacrarsi, definitivamente, giocatore da Massima Divisione ma le cose andarono diversamente. Giovanni Brenna era forte fisicamente, veloce e con un sinistro ottimo unito a un buon dribbling. Brenna comunque, a Como, nella partita che abbiamo scelto come precedente tra la Spal e i lariani fece per intero il proprio dovere e il terzino comasco Luigi Paleari dovette sudare le proverbiali sette camicie, ma quella rete fondamentale per il ritorno in A Brenna non riuscì purtroppo a segnarla.

 

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