SORRENTO, COMO, FOLIGNO: QUANDO LE REGOLE NON SONO UGUALI PER TUTTI E LA GIUSTIZIA SPORTIVA FUNZIONA… ALLA CARLONA

Beh che dire… non riesco proprio a tacere davanti a cotanto odore di… Lega. Ma come… Caesar Augustus Macallus imperatore della Legapro si straccia le vesti dal suo foro toscano e quest’estate, come le scorse, si scandalizza per questo mondo del calcio malato che non sa far di conto, pieno di presidenti narcisi o truffatori, che pur governando fior di aziende con successo nella vita, una volta al timone di barcarole del pesce quali sono le società di calcio minore oggi si dimenticano persino le basi della partita doppia o i fondamenti della commisurazione tra stipendi dei giocatori e utile netto. Proprio lui che auspica si rispettino le regole minime fondamentali e uguali per tutti, e che ti dice che se non hai una fidejussione entro i tempi dettati dalla Legapro manco ti iscrivi al campionato, che se ti sei macchiato di illecito sportivo la scure della giustizia sportiva cadrà su di te decapitando squadra, dirigenti e giocatori se coinvolti. Proprio lui dicevo, oggi assiste a sentenze come quella che riguarda il Sorrento o come probabilmente sarà quella di Como, Foligno o chissà quali altre, senza batter ciglio?
Ma come? Due punti di penalizzazione se tu ritardi un semplice pagamento (nella vita lo fanno tutti compreso quelli che i soldi li hanno) o che compi un illecito sportivo o, forse vedremo, che tu non presenti in tempo la stessa fidejussione? E queste sarebbero regole uguali per tutti? O forse è pari il fatto che io sappia random (in modo casuale) alla prima o alla quindicesima o nel girone di ritorno (i casi non si contano… Potenza, Salernitana, ecc.) se verrò penalizzato o meno e di un punteggio comunque non preventivabile? Magari rifacendo la sentenza più volte per ricorsi o altro? Ma vi rendete conto? La Legapro sarebbe quella capace di governare questo calcio malato? Fa e disfa gironi alla pene di segugio senza permettere a nessuno di essere d’accordo o meno pur obbligando le società stesse a sopportare costi ancor maggiori di quelli che già sembravano non poter sostenere? Ma possibile che nessuno abbia il coraggio di rivolgersi alla giustizia ordinaria (assurdo che sia vietato anche questo come se ci fosse una giustizia, quella sportiva, superiore addirittura alla Giustizia vera) e chiedere un metro e una misura per tutti? Per quanto tempo ancora continueremo come nell’antica Roma a guardare questi imperatori da strapazzo decidere a rutti in improvvisati triclinii delle sorti dei nostri cuori calcisticamente spezzati? Scusa Ameri ma mi sono davvero rotto i coglioni…

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