ANTONIO MARTORELLA, L’ALETTA TECNICA CHE CONTRIBUI’ A QUEL PAREGGIO A CARPI E NON SOLO

CARPI-SPAL 1-1 (19 maggio 1996). Marcatori: Spatari, Colacone
Personaggio: Antonio Martorella

Tornato da scuola, appena il tempo di pranzare, e via in Piazza Duca degli Abruzzi, una zona quasi centrale di Pescara, per accesi incontri calcistici fra ragazzini. La sua prima, vera squadra fu il Pescara Nord, quindi i biancocelesti più importanti del Pescara. Con la squadra della sua città disputò due campionati Allievi e due tornei con la Primavera allenata da Edi Reia. Nell’estate del 1987, con il Pescara in serie A e con Giovanni Galeone in panchina, Martorella era solito allenarsi con la prima squadra con buoni risultati ed ancora con più visibilità nella stagione successiva. Nel torneo 1989, il Pescara era in B allenato da Ilario Castagner fino alla quinta giornata quando, dopo l’ennesimo insuccesso, fu sostituito dal  secondo Edi Reia che, conoscendo bene Martorella (nella foto sotto insieme con l’attuale tecnico del Milan Allegri), gli permise di esordire in B. Il pescarese non deluse le aspettative, diciannove buone gare e un gol, fra l’altro decisivo contro il Brescia di “Spillo” Altobelli. Nei due tornei successivi trentaquattro presenze con due gol ma, soprattutto, la grande soddisfazione, di aver contribuito al ritorno del Pescara in serie A.
Nel campionato 1992-93, Martorella fece il suo debutto nella Massima Divisione, riuscendo a segnare un gol nello storico incontro, disputato il 30 maggio del 1993, che vide la Juventus soccombere, sul terreno abruzzese dell’Adriatico, per 5-1. Era la Juventus dei Carrera, Marocchi, Peruzzi, Julio Cesar e con Trapattoni in panchina. Nell’annata successiva, mentre il Pescara retrocesse in B, Giovanni Botteghi, Direttore Sportivo spallino, contattò Antonio Martorella  e con il benestare dell’allenatore Gian Cesare Discepoli, il ragazzo si trasferì a Ferrara. Nel suo primo anno spallino le cose andarono abbastanza bene a livello calcistico, undici presenze e un gol, molto meglio sotto l’aspetto universitario: iscritto ad Economia e Commercio, riuscì a dare importanti esami. L’anno dopo diciotto partite e due gol. Antonio Martorella può essere tranquillamente classificato una delle ultime ali classiche. Rapidità nel gioco di gambe, una buona velocità, soprattutto in progressione e la propensione di scaraventare palle nel mezzo della difesa avversaria per essere sfruttate dai vari Colacone, Biliotti, Guerzoni. Era solito tagliare il campo partendo dalla fascia destra e convergendo al centro per concludere in gol, oppure per dare l’assist vincente a un compagno. Quando la gara lo richiedeva, come nella partita di Carpi, riusciva, con bravura tattica, a fare muro nel centro del campo. L’unica lacuna, forse determinante per la sua carriera, una scarsa tenuta atletica nell’arco dei novanta minuti. Oggi Martorella fa l’Assessore nella sua Pescara.

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