LIBRI, MERCATO (SUO E DI ARMA), FORMAZIONE, SORRENTO… VECCHI DICE TUTTO: I CAMPANI SONO I PIU’ FORTI

C’eravamo lasciati, con mister Vecchi, dopo le due belle e consecutive vittorie con Como e Pavia. Poi c’è stata la sconfitta di Carpi. Una doppia partita. Quella dei primi quarantacinque minuti con la Spal a macinare gioco e a non riuscire a concretizzare due buone palle gol. E quella della ripresa con i biancazzurri in fase calante a subire il gol decisivo. Pazienza. Resta un breve e positivo scorcio di campionato tanto che questa settimana gli allenamenti sono cominciati dopo un riposo premio bis concesso dal tecnico evidentemente soddisfatto delle prestazioni e anche dei risultati dei suoi. Argomenti all’ordine del giorno, meglio: della settimana, ce ne sono parecchi. Dalla probabile formazione allo stato di forma, dall’analisi dell’ultimo incontro all’imminente e temibile avversario. Con qualche divagazione, però, che magari troverà pochi riscontri nella maggioranza dei lettori ma serve comunque a capire chi è l’allenatore della Spal anche fuori dal campo. Cominciamo proprio da qui, stavolta, mettendo in secondo piano l’attualità in bianco e azzurro del campo.

Domenica scorsa. Carpi-Spal è finita da poco e ti invio il solito sms, quello post gara. Credo di averti scritto qualcosa tipo: avanti così, il gioco c’è, le occasioni pure, complimenti lo stesso e adesso tocca al Sorrento. Tu, tra le altre cose, hai risposto con una frase che mi ha colpito. Hai scritto: mi sto divertendo tantissimo. Che, dopo una sconfitta, fa anche una certa impressione. Spiega che cosa volevi dire.
“Ti avevo scritto, in risposta a un tuo sms nel quale mi giravi i complimenti non soltanto tuoi, che mi erano arrivati altri attestati del genere ma avevamo comunque fatto zero punti. Allora, visto che ti mi avevi dato del depresso, ti avevo risposto che, anzi, mi sto divertendo da matti. Volevo dire che indipendentemente dalla partita con il Carpi, nella quale è andato molto bene il primo tempo ed è stata una gara strana, mi sto divertendo perché squadra mi segue, si impegna, migliora, cerca di giocare, è propositiva e non morta anche se i nostri limiti li conosciamo. Spesso vediamo partite senza occasioni e noi, invece, ne creiamo e non poche. Ecco perché mi diverto”.

A proposito di idee e personalità. Nel mondo del calcio non è facile trovare persone che hanno anche altri interessi. A te piace leggere. Consiglia tre libri ai tifosi spallini, quindi ai nostri lettori.
“Ai tifosi consiglio il famoso “Febbre a 90” di Nick Hornby, “Congratulations” di Cass Pennant, una storia di tifosi e ultras e per i tanti che hanno giocato a calcio “Un’ultima stagione da esordienti” di Cavina. Se parliamo di romanzi che non c’entrano con il pallone gli ultimi due di Erri De Luca”.

Torniamo a discorsi più calcistici. In settimana ti ho fatto un pubblico appello o, meglio, ho espresso una speranza. Quella di poterti rivedere anche la prossima stagione sulla panchina della Spal. Mi sono anche sbilanciato. Ho scritto che se resterai e se non arriveranno squadre di categoria superiore a lusingarti, persino senza credere a un calciomercato estivo faraonico mi giocherei di vedere una Spal in lotta per la serie B già tra dodici mesi, con o senza playoff, quindi in anticipo sui tempi del progetto triennale della tua società. Ti chiedo, allora: se ti offrono il rinnovo accetti?
“Mah, in questo momento direi di sì anche se dovremmo parlare di progetti. Per me allenare la Spal, l’ho già detto, è come allenare in Serie A. Non voglio fare il ruffiano perché non lo sono ma ho sempre detto che sedermi su questa panchina, e lo dicevo dieci anni fa non ieri, era il mio sogno. Ecco, il sogno lo sto vivendo e mi dispiacerebbe andare via da non vincente quindi ci penserei molto prima di accettare altre proposte ma la vita degli allenatori è un’altalena, magari dopo tre partite storte dicono che sono un asino. Comunque avevo letto e ti ringrazio per i complimenti così come dico grazie anche a tanti altri che hanno detto cose belle di me. La società sta lavorando per risolvere vari problemi. Una volta che ci sarà riuscita… io sono qui perché vorrei andare via solo dopo aver vinto”.

Attualità. Partiamo da Carpi. Un ottimo primo tempo, una ripresa difficile con qualche giocatore sotto tono. Che cosa è successo?
“E’ successo che loro ci hanno messo un po’ di pressione all’inizio della ripresa e siamo andati in affanno. Siamo stati poco lucidi nella gestione della palla. Ma a parte un paio di giocatori affaticati e calati nel secondo tempo, la partita sotto l’aspetto fisico l’abbiamo sempre fatta. Nel primo tempo, poi, abbiamo rischiato di chiuderla subito”.

Che cosa hai detto ai tuoi dopo la partita e alla ripresa degli allenamenti?
”Che quando siamo al cento per cento ce la giochiamo contro tutti, Carpi – che è buonissima squadra – compreso. E’ chiaro che se ci nascondiamo diventa difficile. Ora cancelliamo il secondo tempo di Carpi e poi resta una settimana ottima, due partite fuori, una in casa, sei punti, due ottime gare e un buonissimo primo tempo. Peccato, ripeto, perché se domenica andavamo in vantaggio…”.

Ti faccio questa domenda che avevo preparato anche se la tua risposta precedente conferma la mia idea. Se tutti gli undici che scendono in campo sono al top difficilmente vedremo avversari capaci di mettervi sotto. Sono troppo ottimista?
“No, no, come ti dicevo prima è la verità. Solo che noi dobbiamo essere veramente tutti, gli undici intendo, al massimo. Andiamo sempre a mille e non riusciamo a dosarci, così andiamo fuori giri. Quindi se stiamo bene creiamo sempre occasioni e subiamo molto poco”.

Tre partite, due vittorie, una sconfitta, sei gol fatti, uno subìto. Il bilancio è parziale ma assolutamente positivo…
“Sì, eh sì, molto positivo. Abbiamo affrontato squadre di alta classifica fuori casa e una squadra alla nostra portata, il Pavia, al Mazza. Dai, siamo contenti”.

Aldilà della vena di Arma, non a caso capocannoniere, ci sono due temi da affrontare. Il primo, positivo, è il fatto di subire pochissimo tanto che siete la quinta miglior difesa del girone seppure quattro giocatori su cinque del reparto siano giovani. Il secondo, negativo, riguarda le alternative allo stesso Arma. C’è bisogno di Marconi e Mendy che, invece, sono ancora esterni ai meccanismi della squadra.
“Siamo partiti dall’idea di giocare con due punte, abbiamo ripiegato sul trequartista perché facevamo fatica. Adesso sta a loro, quando entrano per trenta o venti o dieci minuti, dimostrare qualcosa. In allenamento si impegnano, questo è sicuro. Devono sfruttare le loro opportunità come hanno fatto altri che sembravano fuori come Pambianchi, Paolo e Giovanni Rossi, anche Castiglia. Aspetto segnali importanti”.

Questa settimana avete potuto allenarvi bene. Quali sono le condizioni dei tuoi e come sono andati questi giorni?
“La condizione è buona. C’è un problema per Melara che ieri aveva la febbre ma sta meglio. La condizione atletica c’è. E’ stata una settimana tipo, siamo pronti per il Sorrento che secondo me è la squadra più forte del torneo”.

Ecco, domenica arriva il Sorrento. Un altro squadrone. Che idea ti sei fatto dell’avversario. Addirittura la più forte, dici?
“Sì, di quelle che ho visto confermo l’impressione ottima. Perché ha i singoli ma anche il gioco di squadra. Il Taranto non ha le stesse individualità, il Benevento è ancora meno squadra, la Ternana si avvicina ma questi sono molto bravi e hanno rincalzi fortissimi e giocatori super. Ginestra, Galabinov, Croce, Bondi, Scappini, due portieri forti… una signora squadra, insomma”.

I campani giocano con il 4231. Un modulo molto offensivo. Come si arginano, anche tatticamente?
“Ti correggo. Loro giocano più con un 4411 e a volte con il 442 perché hanno gli esterni che tornano molto. Come si arginano? Visto che hanno un grande potenziale offensivo, dovremo essere bravi a raddoppiare e a cercare la superiorità nelle zone del campo dove loro sono più bravi”.

Cambierai ancora modulo e sceglierai uno speculare 4231?
“Sì, penso che giocheremo così”.

Quanti e quali sono i ballottaggi per la prossima gara?
“In mezzo al campo, come sempre”.

C’è qualcuno dei tuoi giocatori che credi abbia bisogno di riposare un attimo?
“No, non credo. Qualcuno lo stiamo un po’ gestendo visto che ha avuto qualche problema fisico tipo Ghiringhelli ma giocherà”.

Tra le note positive vorrei farti spendere una parola su Teodorani. Non è un mistero – ed è un discorso analogo a quello fatto tempo fa per Pambianchi – che sia stato accolto a Ferrara con qualche dubbio. E invece cresce di partita in partita.
“Quando prendi un portiere così giovane i dubbi ci sono sempre ma lui sta crescendo e ha grandi doti che potrebbero fargli fare una carriera importante. A volte è un po’ troppo flemmatico. Se si applica sempre, se sarà più deciso in certe situazioni farà molto ma molto bene anche perché si applica. A Fiorenzuola, per farti un esempio, avevamo Roma e Colombo (ora terzo del Napoli) e non giocava nessuno dei due. Siamo andati a prendere Fabbri che aveva esperienza. Dall’anno dopo Roma e Colombo sono cresciuti fino ad arrivare in A. Teodorani ha le stesse potenzialità”.

Questa settimana abbiamo pubblicato un breve ma interessante articolo di Andrea Tebaldi, il vostro addetto stampa e nostro collaboratore, che notava quanto siano equilibrate le gare di questo girone e quanto sia, di fatto, fondamentale passare in vantaggio visto che molte partite si concludono con pochi gol. Questi dati vogliono anche dire, almeno secondo me, che vedremo una classifica cortissima fino al termine della stagione e che il confine tra playout e playoff sarà molto sottile. Un vantaggio per una squadra con poche ambizioni come la Spal o un pericolo maggiore?
“Credo che sia uguale perché bastano due o tre partite fatte bene per volare o tre domeniche senza punti per crollare. Chi avrà più continuità, vedi la Ternana, va in alto. Il Taranto sta balbettando, molti sono discontinui”.

Nelle varie interviste che facciamo anche noi o che escono sui quotidiani ferraresi nelle parole dei tuoi giocatori non traspare presunzione ma una certa fiducia invece sì. Non è scontato considerando che siete partiti per salvarvi. E’ un altro segnale di crescita e di consapevolezza?
“Sì, penso che sia evidente che ce la giochiamo con tutti. Credo che oltre al sottoscritto si stiano divertendo anche i ragazzi e questo è molto importante”.

Una cosa, una sola, che ancora manca alla tua squadra ma che potenzialmente si può avere e che quindi pensi di riuscire a ottenere?
“Il fatto di riuscire a gestire la palla anche quando siamo sotto pressione senza paura di sbagliare. Come è successo a Carpi. Qualche volta ci facciamo prendere dall’ansia di spazzare a tutti i costi. Ecco, qui possiamo migliorare”.

Si può definire un big match Spal-Sorrento. Il pubblico dovrebbe esserci e considerando le ultime gare anche sostenervi. E’ vero che siamo ancora all’inizio, che la classifica ora conta poco ma credo che un successo davanti a un avversario del genere vi darebbe grande forza. Ti chiedo se sei d’accordo e se, sfidando ancora la scaramanzia, avendo visto la squadra di Sarri credi che abbiate qualche possibilità di farcela?
“Ma… domenica sinceramente troviamo una grande squadra. Sai che di solito sembro anche spavaldo però sono sincero. E stavolta ti ripeto che i giocatori del Sorrento sono veramente bravi. Cercheremo di mettere in risalto i loro difetti. Certo, vincere contro di loro ci darebbe davvero grande forza”.

Che cosa dovete fare e che cosa chiederai ai tuoi per battere il Sorrento?
“Eh, loro hanno grande qualità, noi dovremo mettere grande intensità, il giusto spirito e moltissima attenzione e concentrazione. Bisogna sbagliare poco, essere concreti come con il Como e con il Pavia”.

Ultima cosa. Per Arma comincia a suonare qualche sirena dalla B. Non credo ti farebbe piacere perderlo…
“Sarei contento per lui. Gliel’ho detto a inizio stazione che poteva tornare in B. Ma adesso è nostro e perderemmo una pedina importante. Ora è meglio che stia qui e quest’estate, dopo ics gol, saremmo contenti di riportarlo in B”.

Grazie e, come sempre, Forza Spal!
“Grazie a te. Forza Spal!”

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (4231)
Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, Pambianchi, G. Rossi; Agnelli, Migliorini (Bedin o Castiglia); Melara, Laurenti, P. Rossi; Arma.
All.: S. Vecchi.
A disp.: Capecchi, A. Vecchi, Cosner, Canzian, Castiglia (Migliorini o Bedin), Marconi, Mendy.

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