PER CAPECCHI UN DEBUTTO DA NUMERO UNO, TRA I BIANCAZZURRI BENE ANCHE ZAMBONI, AGNELLI E LAURENTI. TARASCHI: OTTIMO IMPATTO

CAPECCHI 7 – Chiamato a sostituire Teodorani, il trentasettenne gattone torna titolare proprio contro la Ternana che due anni fa e sempre il giorno sei (di settembre però) gli aveva fatto passare un bruttissimo pomeriggio. Devono ricordarselo anche i tifosi ospiti che più volte lo beccano ma lui è impassibile, si chiude le orecchie e guida con grande maestria la difesa spallina: su Bernardi al quarto della ripresa è semplicemente decisivo chiudendogli lo specchio con tutta l’esperienza che porta in dote. Vecchi dice: “Potrebbe giocare anche le prossime partite”. La Spal è in buone, anzi ottime, mani.

GHIRINGHELLI 5.5 – Dopo la pausa di Monza torna proprietario della numero due ma non brilla, anzi. Timido, compassato, molto e troppo sulle sue, non sta attraversando uno dei periodi migliori della sua esperienza in maglia Spal: Dianda e Gotti non sono in grande giornata, lui però non li punta mai e lo vedi raramente superare la metà campo.

ZAMBONI 6.5 – Solita grinta, solita esperienza a chili che lo aiuta a districarsi anche nei momenti più difficili: duello di fisico con Litteri, rischia il calcio di rigore (i dubbi rimangono) nel primo tempo, poi sale in cattedra e le prende tutte. E meno male che in settimana non si era mai allenato.

PAMBIANCHI 6 – Bene ma non benissimo. Rispetto a Monza è cresciuto, la presenza al suo fianco di Zambo si sente e si vede, nonostante questo riesce facilmente a farsi prendere d’infilata da Nolè in almeno due occasioni che potevano diventare pericolose. Piace per la sua sicurezza e, comunque, piace il suo non andare troppo per il sottile nei momenti critici quando spazza senza se e senza ma. Lucido e preciso nel calcolare al meglio una diagonale su Carcuro a metà ripresa, il rossoverde stava andando in porta.

G. ROSSI 6 – Continuiamo a sottolineare la crescita in personalità di questo esterno di scuola cesenate: buon lavoro di raccordo lungo la corsia mancina, lavoro di taglio e cucito meticoloso, tre palloni messi in mezzo con discreta precisione, un tiro da fuori che la Ternana ferma con la compartecipazione di un paio di fondoschiena: non è troppo fortunato, dalla sua parte giostrano spesso in queste settimane i giocatori migliori della squadra avversaria. Oggi gli è toccato a Nolè, lui lo segue ovunque per il campo, ne diventa la sua ombra e alla fine non sfigura. Una sola indecisione con Pambianchi, per il resto giornata che fila via liscia.

AGNELLI 6.5 – Tra i migliori di giornata l’idolo della Capitanata. L’additivo al motore di questa squadra, va su e giù come posseduto per il campo senza risparmiarsi mai, lotta con una grinta impressionante e si fa largo tra le strette maglie della mediana rossoverde benché a loro debba regalare chili e centimetri: è il paladino dei biancazzurri e ogni pallone lo sradica dai piedi avversari con una rabbia e una cattiveria agonistica che alla fine gli costano pure il giallo. Peccato perché era in diffida.

MIGLIORINI 5.5 – Schierato davanti alla difesa qualche metro più indietro rispetto ad Agnelli, perché lì deve stare secondo Stefano Vecchi e perché è lì il cuore della manovra ferrarese dove il veneziano è chiamato a dettare i tempi giusti di inserimento degli avanti biancazzurri e se possibile imbeccarli nella maniera più precisa possibile. Non che ci riesca del tutto il Miglio in questa giornata: rivedibile in generale, qualche pallone pericolosamente perso nel primo tempo, mira da registrare in svariate situazioni. Resta però tra i pochissimi giocatori con i piedi buoni di questa Spal.

MELARA 6 – E “fusse ca fusse la vorta bbona!” avrebbe detto il compianto Nino Manfredi: sembra stia dando timidi segnali di ripresa, Gotti è in una giornata a dir poco spettrale, lui lo salta a più riprese come un birillo, di forza si prende gioco anche di Miglietta che non è proprio l’ultimo arrivato in categoria e prova anche la conclusione, ma la fortuna non lo assiste. Quotazioni in netta ascesa, fisicamente sembra stare meglio rispetto alle ultime tre settimane e partecipa di più al gioco di squadra. Si perde un po’ quando arriva nei pressi dell’area di rigore, dove si smarrisce ma né Ghiringhelli si sovrappone, né Arma gli va incontro preferendo giocare a nascondino con il trio di difensori umbri.

(COSNER N.G.)
– Entra quando le armi sono già state sepolte da entrambe le squadre. Un paio di minuti, il tempo di non capirsi con Ghiringhelli in un’occasione e tener viva involontariamente un’azione ospite che termina nel nulla.

LAURENTI 6.5 – Ormai ci ha abituato bene, altra partita positiva su di un campo che non è fatto per piedi educati come i suoi: inizia con l’idea di seminare il panico, Cejas e Pisacane se ne accorgono subito e prima prende una stecca dall’argentino, poi è l’ex Lumezzane ad andare di gomito alto sulla testa del nostro numero dieci ma lui non demorde. Generoso, concentrato, preciso, mai banale, butta via zero palloni. Tirasse di più sarebbe il massimo.

(MENDY N.G.) – Cinque minuti, un riscaldamento lunghissimo, due puntate offensive che abbattono altrettanti difensori umbri. Ma è troppo poco per poter dare un giudizio.

CANZIAN 5 – Sembra il viandante Bulgaro di una trasmissione di Arbore di qualche anno fa. Perde per ko tecnico con la fascia destra umbra. Dalla sua parte la Ternana fa la partita e, forse, non è un caso. Chiamato a interpretare il ruolo che di più gli si addice, quello di esterno alto, si preoccupa troppo di difendere e mai cerca di abbassare Bernardi, anima e cuore della squadra di Toscano. Il risultato è un primo tempo thriller, dove l’ex orobico non offende e non difende con Nolè e Bernardi che fanno il diavolo a quattro prendendolo d’infilata ogni volta che possono.

(TARASCHI 6.5) – Impatto positivissimo sulla partita: scatto, corsa, dribbling, potrà senza dubbio essere utile a questa Spal nel prossimo futuro. Al minuto ventotto della ripresa la più bella azione di marca spallina della gara parte dai suoi piedi: dribbling a rientrare su Ferraro, testa alta e passaggio preciso per l’accorrente Laurenti dove solo una gamba mariuola di troppo dell’onnipresente Pisacane strozzano in gola la gioia della marcatura spallina al nostro numero dieci. Va in aiuto anche a Giovanni Rossi quando è ora di coprire facendo leva sulla sua freschezza atletica.

ARMA 6 – Gara onesta, là davanti deve fare tutto lui, canta e porta la croce, evidente lo stato confusionale con cui arriva a concludere. Ha una buona occasione su involontario retropassaggio errato di Gotti ma, come a Monza sette giorni fa, non la sfrutta a dovere. Tira mai in porta, di testa con Pisacane e De Giosa è gara ardua e qualche volta di troppo finisce oltre la linea difensiva umbra. Ha bisogno di più sostegno, per questo i recuperi di Marconi e Meloni diventano a questo punto fondamentali.

S. VECCHI 6 – Partita di ordinaria amministrazione, la Spal piace per l’atteggiamento e la concretezza in difesa, meno dalla cintola in su dove evidenti sono le situazioni offensive labili e confus, che fanno il solletico agli avversari. Si ferma a tre la striscia negativa ed era importantissimo mettere questo tampone da cui dover ripartire. Non c’è dubbio che dopo undici partite il saldo sia positivo e in linea con le aspettative della società per questo campionato.

TERNANA
Ambrosi N.G.; Ferraro 6, Pisacane 7.5, De Giosa 6.5; Bernardi 7.5, Miglietta 6.5, Cejas 6 (dal 16’ s.t. Carcuro 6.5), Gotti 5 (dal 40’ s.t. Sinigaglia N.G.); Nolè 6.5, Litteri 6 (dal 28’ s.t. Docente 5.5), Dianda 5.5. All.: Toscano 6.

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