SPAL, E’ UN BUON PAREGGIO QUELLO ARCHIVIATO CONTRO LA CAPOLISTA TERNANA

SPAL-TERNANA 0-0
SPAL (4231):
Capecchi; Ghiringhelli, Zamboni, Pambianchi, G. Rossi; Agnelli, Migliorini; Melara (dal 47’ s.t. Cosner), Laurenti (dal 42’ s.t. Mendy), Canzian; Arma. A disp.: Pelati, A. Vecchi, Castiglia, Fortunato.
All.: S. Vecchi.
TERNANA (343):
Ambrosi; Ferraro, Pisacane, De Giosa; Bernardi, Miglietta, Cejas (dal 16’ s.t. Carcuro), Gotti (dal 40’ s.t. Sinigaglia); Nolè, Litteri (dal 28’ s.t. Docente), Dianda. A disp.: Virgili, Stendardo, Fazio, Lacheheb.
All.: Toscano.
ARBITRO:  Barbeno di Brescia (Assistenti: Pentangelo e Di Vuolo).
AMMONITI: Agnelli (S), Nolè (T), De Giosa (T) e Dianda (T).
NOTE: giornata nuvolosa e umida, terreno in condizioni allentate per via della pioggia caduta incessante prima della partita.
Spettatori 2.100 circa, (829 paganti, per un incasso di  € 8.765 e 1.129 abbonati, rateo di  € 5.778).
Angoli: 9 a 3 per la Ternana. Recupero: pt 3′, st 5’.

Prima dell’incontro è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime del nubifragio che ha colpito lo scorso 4 novembre la città di Genova.

FERRARA –  Si riparte da una ics. Da una bella croce che va messa anche al periodaccio che aveva accompagnato la Spal nelle ultime settimane: dopo tre sconfitte consecutive era inevitabile che la squadra di Stefano Vecchi fosse chiamata a dare il tutto per tutto per poter portare a casa un risultato positivo contro la capolista Ternana. Fermare l’emorragia di punti era fondamentale per non cadere ancora più in basso in quel tourbillon di emozioni negative come la paura di vincere, che spesso fa capolino e si insinua pericolosamente nella testa dei giocatori non più abituati a sopraffare l’avversario. Ma così non è stato e alla fine il pareggio è il risultato più giusto per quanto fatto vedere dai ventidue contendenti in campo nell’arco dei novanta minuti.
Un mattoncino importante questo 0 a 0. Che racconta di una Spal battagliera e coraggiosa, concreta e pragmatica il giusto per ingabbiare le “fere” che non hanno comunque entusiasmato gli oltre centocinquanta tifosi accorsi all’ombra del Castello Estense per sostenere Ambrosi e compagni. Riparte da qui il campionato della Spal, da una difesa che per la prima volta dopo la gara stravinta in notturna contro il Pavia esce dal campo con il portiere mai una volta costretto a girarsi per raccogliere un pallone in fondo alla retina e da un punto pesantissimo. Classifica a parte, i biancazzurri oggi sono piaciuti: via trucchi, payette e cotillon, spazio a un pragmatismo e una concretezza difficilmente riscontrabile in un’altra squadra con un’età media così bassa e in questo al mister vanno dati tutti i meriti del caso: a lui poco si può imputare, oggi ancor meno di ieri, benché  lasci forse perplessa la scelta tecnica di rinunciare dall’inizio a Paolo Rossi e relegarlo addirittura in tribuna, tra i pochi abili in questa squadra a saltare l’uomo ed essere dotato anche di un bel tiro. Certo, si dirà, le ultime prestazioni del pesarese sono state tutt’altro che esaltanti ed è allo stesso tempo vero che, con Teodorani fuori bloccato da un fastidio al ginocchio, per la panchina si dovessero fare scelte improntate anche alla questione under, che mai come quest’anno sta così a cuore alla società di via Copparo; resta il fatto però che questa squadra manca clamorosamente in fase realizzativa.
E’ sotto gli occhi di tutti l’idiosincrasia per la porta avversaria della Spal: se non segna Arma la partita potrebbe durare due giorni interi e solo per stanchezza altrui, forse, si potrebbe sperare in qualcosa di più sotto porta. E’ paradossale e preoccupante allo stesso tempo che i ferraresi non conoscano altra via della rete che non sia la recondita speranza in una delle giornate di grazia dell’attaccante di Agadir: spesso troppo solo a dire il vero, altrettanto spesso costretto a cantare e portare la croce, con il risultato che poi al momento di chiudere il conto con il portiere avversario manchi (ovviamente) di quella lucidità necessaria a timbrare il cartellino. C’è Laurenti (bella partita anche oggi la sua), ci sarebbe Melara (che sta dando timidi segnali di risveglio) ma alle loro spalle c’è il nulla. Affidarsi alla giocata singola è pericoloso, pensare che le partite vengano risolte dal tiro della domenica o da un calcio di fermo ancor di più. Per questo il mister bergamasco dovrà inventarsi qualcosa al più presto, perché la generosità e il sacrificio profusi sul campo dalla squadra si traducano al più presto anche in punti.
La Ternana non è male, è squadra tecnica ma certo non è il Colle del Tourmalet, Nolè è un motorino instancabile che fa dannare il pur bravo Giovanni Rossi, Cejas e Miglietta a centrocampo sono due cerberi che alzano le barricate e confinano gli estensi nella loro metà campo per diversi minuti nell’arco dell’incontro, Bernardi è giocatore d’altra categoria riuscendo alla perfezione a combinare qualità e quantità: ma anche la squadra di Toscano, oggi, è parsa piuttosto abulica e inconsistente in attacco, con Litteri costretto a fare a sportellate con Zamboni e Pambianchi, uscendone spesso malconcio. Grida al rigore due volte la Ternana e sempre nel primo tempo: al ventiduesimo evidente fallo di mano del capitano biancazzurro al centro dell’area di rigore su traversone di Nolè nel tentativo di anticipare Litteri. Le proteste accese di tutta la panchina rossoverde non convincono l’arbitro che placa gli animi e dice di aver visto tutto ma di considerare le mani di Zamboni troppo vicine al corpo; in pieno recupero poi, è la maglia di Bernardi ad allungarsi vistosamente in area dopo un contrasto con Canzian, benché arbitro e assistente decidano per la decisione alla Ponzio Pilato, i dubbi restano.
La Spal la vedi a dieci minuti dalla fine del tempo: Gotti (partitaccia oggi la sua) mette involontariamente in movimento Arma che si trova sui piedi un pallone d’oro e davanti un’autostrada: la conclusione debole e centrale dell’attaccante fa il paio con quella di Monza, dove il regalo l’aveva fatto Valagussa e Ambrosi ringrazia. La ripresa è tutta nel tiro del solito Bernardi al quarto minuto: Capecchi è semplicemente decisivo, mostrando riflessi da portiere eterno. Si gioca molto a centrocampo, troppi lanci lunghi (e sbagliati) da ambo le parti, c’è il tempo per vedere Taraschi che fa il diavolo a quattro a sinistra per uno spento Canzian, Melara e Laurenti che cercano di mandare in tilt la difesa della Ternana guidata da un Pisacane semplicemente mostruoso che si permette persino il lusso di sfiorare il gol con una splendida rovesciata e un Agnelli tarantolato che va su e giù per il campo senza soluzione di continuità (peccato per il giallo, era in diffida e salterà il derby di Reggio Emilia) ma, a conti fatti, la sconfitta sarebbe stata una punizione che la Spal per quanto fatto vedere non avrebbe assolutamente meritato.

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