UN GOL PER TEMPO PUO’ BASTARE. LE SECONDE LINEE DELLA SPAL IN TRANQUILLITA’ SUL PORTOGRUARO DEI GIOVANI

SPAL-PORTOGRUARO 2-0 (1-0)
SPAL (4231): Capecchi, Cosner, Beduschi, A. Vecchi, Canzian (dal 33’ st G.Rossi); Bedin (dal 1’ st Piras), Castiglia; Fortunato, P. Rossi, Taraschi; Marconi (dal 18’ st Mendy).
A disp.: Pelati, Agnelli, Albertini, Izzillo.
All.: S. Vecchi.
PORTOGRUARO: Mion, Balduit, Bognanni, Bolchi, Adamo (dal 37’ st Regno), Santandrea, Brichese (dal 14’ st D’Amico), Liccardo, De Sena, Luppi, Giacobbe (dal 22’ st Scaramal).
A disp.: Vianello, Babuin, De Cillis, Chesi.
All.: Rastelli.
ARBITRO: Benassi di Bologna (Assistenti: Miceli di Prato e Pignone di Empoli)
MARCATORI: Marconi (S) al 18’ pt e al 7’ st.
NOTE: Pomeriggio soleggiato. Spettatori circa 200. Ammoniti: Bolchi (P); Fortunato (S); P. Rossi (S), Calci d’angolo 5-2 per la Spal. Recupero 2’ pt e 4’ st.

Il calcio italiano pensato per le famiglie sbarca a Ferrara in un soleggiato pomeriggio novembrino: il match di Coppa Italia di Lega Pro tra Spal e Portogruaro viene disputato in un inspiegabile orario post-pranzo, tanto che sommando agenti di polizia e steward si rischiava di ottenere un pubblico vicino all’entità di quello pagante. Questioni organizzative a parte, biancazzurri e granata hanno usato l’impegno infrasettimanale per aumentare il minutaggio di elementi finora visti poco o nulla e anche un po’ per oliare i meccanismi di gioco studiati in settimana. Dura parlare di motivazione in casi simili, ma si può dire che i ragazzi di Stefano Vecchi, vincenti col risultato di 2-0, siano sembrati quantomeno più determinati nel mostrare ciò di cui sono capaci. L’allenatore spallino mantiene la parola data domenica e si affida a una formazione che ricalca il modulo maggiormente utilizzato in stagione, il 4231. In campo vanno i giocatori meno utilizzati in stagione con tre giocatori all’esordio da titolari: Beduschi, Fortunato e Taraschi.
Sull’altro fronte il Portogruaro manda in campo un manipolo di giovani se non giovanissimi: il più anziano è il portiere Mion (classe 1990) e il più giovane è il diciassettenne Balduit. La differenza di spessore è evidente fin da subito, nonostante l’avvio a ritmi blandi. Si ha l’impressione che entrambe le squadre sfruttino l’incontro giusto come un allenamento con un po’ più di competizione in aggiunta. La prima occasione per scuotere il sonnacchioso pomeriggio ferrarese ce l’ha Luca Castiglia che segue a distanza la discesa sulla fascia di Paolo Rossi per poi riceverne il suggerimento al limite dell’area. La conclusione del centrocampista finisce però contro le reti di protezione di una curva spoglia della sua attrazione principale. Nel silenzio quasi da giardino pubblico in piena estate risuonano solo le voci di giocatori e allenatori. In particolare Capecchi sembra sentire il peso dei gradi di anziano del gruppo e non fa mai mancare esortazioni e indicazioni per i suoi compagni. Dopo poco più di un quarto d’ora di scambi arriva la giocata che sblocca il risultato: Cosner mette al centro un pallone teso al punto giusto su cui interviene in girata Michele Marconi, abile a infilarsi tra gli spaesati centrali avversari. Rete che si gonfia e timidi applausi dalla tribuna centrale. L’esultanza è assolutamente morigerata, nonostante per l’attaccante toscano sia il primo gol al Paolo Mazza. Chissà, il sortilegio potrebbe essere rotto. Se c’è una reazione da parte del Portogruaro, è di quelle difficili da vedere: la risposta dei veneti sta tutta in un tiro dalla distanza di Luppi che Capecchi blocca senza problemi. Il primo tempo scorre così con la Spal in controllo, che per quanto superiore non è in grado di mettere ko i granata prima dell’intervallo. Qualche scintilla si vede sul finale di frazione: al 42’ Fortunato arriva al tiro dopo un cross basso di Taraschi, palla fuori; mentre al 44’ Luppi dà prova delle sue qualità tecniche liberandosi della coppia Cosner-Beduschi e concludendo senza successo verso Capecchi. Dopo di che tutti al riposo. 
Il raddoppio spallino, anche se non sembra, è questione di minuti: al 6’ Paolo Rossi batte un calcio d’angolo su cui interviene di testa Marconi. La sua deviazione è potente e precisa a sufficienza per infilzare Mion. Applausi un po’ più convinti dalla tribuna. Con il risultato praticamente al sicuro la partita inevitabilmente si affloscia e non regala altro che fasi di gioco senza sussulti. Al 15’ Paolo Rossi prova a scuotere tutti dal torpore con un destro al volo dalla distanza su cui Mion si dimostra attento. Nel frattempo è iniziato il solito balletto dei cambi, il più interessante è quello che vede Mendy avvicendare un rinfrancato Marconi. Peccato che per il massiccio attaccante non ci sia la stessa gloria del collega: davanti i palloni arrivano col contagocce, tanto che il francese decide al 23’ decide per la giocata personale tentando un violento destro dai venti metri. La destinazione del tiro è tra i guanti del portiere avversario. Di lì a poco cerca gloria anche Fortunato, dirottato nel ruolo di centrocampista centrale dopo l’ingresso di Piras: anche per il ragazzo scuola Inter la fortuna è poca, così il suo tiro finisce tra le braccia di Mion. La partita va così in archivio sul 2-0, un risultato giusto, vista soprattutto la pochezza dimostrata dai veneti, giunti a Ferrara per una gita o poco più. Ora l’attenzione si sposta sulla delicata trasferta a Reggio Emilia di domenica prossima. Proprio la Reggiana sarà l’avversario anche nel prossimo turno di Coppa Italia: i granata infatti hanno liquidato per 2-0 il Bellaria.

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