LA REGGIANA SI AGGIUDICA IL DERBY CON MERITO, PER LA SPAL UNA GIORNATA TOTALMENTE DA DIMENTICARE

REGGIANA-SPAL 3-0 (2-0)
REGGIANA (4231):
Bellucci; Arati, Zini, Aya, Sperotto; Viapiana, Alessi; Bovi (28’ s.t. Mazzera), Matteini (38’ s.t. Rossi P.), Esposito; Gurma (43’ s.t. Bettati). A disp.: Silvestri, Messineo, Redzic, Fedi.
All.: Mangone.
SPAL (4231): Capecchi; Ghiringhelli, Zamboni, Vecchi (33’ s.t. Beduschi), G. Rossi; Bedin (8’ s.t. Rossi P.), Migliorini; Melara, Fortunato (23’ s.t. Mendy), Laurenti; Arma. A disp.: Teodorani, Cosner, Castiglia, Taraschi.
All.: S. Vecchi.
ARBITRO:  Coccia di San Benedetto del Tronto (Assistenti: De Franco e Tolfo).
RETI: 42’ p.t. Gurma (R), 44’ p.t. Matteini (R); 6’ s.t. Alessi (R).
AMMONITI: Bovi (R), Capecchi (S).
ESPULSI: Ghiringhelli (S) al 35’ s.t.
NOTE: giornata soleggiata, terreno in buone condizioni.
Spettatori 1.539, (298 paganti, per un incasso lordo di  € 13.331 e 1.241 abbonati, rateo di  € 10.369).
Angoli: 5 a 5. Recupero: pt 2′, st 4’.

REGGIO NELL’EMILIA – Dopo un’attesa lunga cinque anni la Reggiana torna alla vittoria sulla Spal, e lo fa con una affermazione netta nel risultato. Il tre a zero è forse un punteggio troppo largo rispetto a quanto visto in campo, ma rende bene la portata del momento di crisi in cui sono piombati i biancazzurri di Ferrara da un mese a questa parte. La sterilità in fase d’attacco è infatti la ragione principale per cui Zamboni e compagni sono usciti dallo stadio Giglio pieni di ammaccature, soprattutto nel morale. Il fatto che di fronte ci fossero due squadre convalescenti è apparso palese fin da subito, con i primi minuti giocati all’insegna dello studio, se non proprio del timore. Squadre molto corte, ordinate, sempre dedite alla giocata più sicura tra quelle disponibili. Servono sette minuti per vedere una parvenza di occasione da rete: Giovanni Rossi, in una delle rare sortite offensive, prova un cross che trova Melara a centro area. L’esterno romano, spalle alla porta, deve fronteggiare la marcatura di Zini e inventa una girata di sinistro che termina di poco sul fondo. L’avvio dei biancazzurri è cautamente incoraggiante: il possesso di palla è a chiaro favore degli uomini di Vecchi, che però non trovano spazi negli ultimi venti metri. La Reggiana sembra dipendere molto dalla luna del proprio fantasista Giuseppe Alessi, che si apposta nel cerchio di centrocampo per poi svariare, e va crescendo di minuto in minuto. Il primo saggio della sua intraprendenza si vede al 13’, quando crossa forte in mezzo all’area trovando il colpo di testa di Bovi. Palla fuori. Che per la Spal non sia giornata si inizia a intuire poco dopo, quando i biancazzurri hanno la possibilità di sfruttare un contropiede in parità numerica, ma Melara fallisce il suggerimento decisivo per Rachid Arma già appostato nella zona del dischetto di rigore. I granata padroni di casa si limitano all’ordinario, innescando spesso Esposito sulla fascia di competenza di Ghiringhelli senza grandi risultati. Tanto che la Spal si fa viva almeno altre due volte dalle parti di Bellucci, seppur con insipienza: al 22’ Laurenti prova il destro dalla distanza senza fortuna; un minuto dopo Arma prova il colpo di testa su suggerimento del centrocampista ferrarese, ma la deviazione è debole. Da lì in poi diventa quasi un monologo degli uomini di Mangone. È sempre Esposito a innescare il pericolo, stavolta con un cross basso su cui interviene Zamboni in scivolata. Al 36’ Alessi sale in cattedra, tagliando in due la difesa con un passaggio filtrante a favore di Gurma: l’attaccante prova a infilare Capecchi, ma il numero uno spallino si oppone abilmente. Segnali di Spal arrivano di lì a poco: Migliorini – già in gol l’anno scorso al Giglio – prova un violento destro da quasi trenta metri che termina la sua corsa sulla traversa. Neanche il tempo di mettersi le mani tra i capelli che la Reggiana è già dall’altra parte del campo, sempre con il guizzante Esposito che sfugge a Zamboni e spara di destro trovando ancora Capecchi sulla sua strada. Le due occasioni accendono finalmente la partita, fino a quel momento giocata su ritmi non esaltanti. I padroni di casa si stanziano nella metà campo biancazzurra con maggiore continuità e aggressività. L’episodio che rompe l’equilibrio è frutto della caparbietà di Matteini, determinato nel resistere a un tackle di Zamboni sul lato corto dell’area di rigore. L’attaccante guadagna così una punizione che assomiglia molto a un corner ravvicinato. È Alessi a incaricarsi del calcio piazzato, indirizzato direttamente verso la porta: la palla, calciata con forza, viene respinta dal primo palo direttamente tra i piedi di Gurma, appostato a centro area. Da quella posizione il numero nove non può sbagliare e firma così l’uno a zero. I ragazzi di Stefano Vecchi non fanno nemmeno a tempo a riordinare le idee che la Reggiana colpisce ancora: Matteini centra il bersaglio grosso con un destro non certo irresistibile dalla distanza, con Capecchi evidente complice nell’occasione. È il 44’ e il colpo appare decisamente duro da incassare, a maggior ragione se preso a neanche due minuti di distanza dal primo.
Considerato che la speranza è l’ultima a morire, l’esigua pattuglia di tifosi spallini giunti al Giglio spera che l’inizio di ripresa possa essere arrembante da parte dei propri beniamini. Ma così non è: la squadra rientra in campo senza dimostrare particolare aggressività. Non manca la buona volontà, ma davanti Arma è condannato a lunghi momenti di solitudine senza neanche il conforto del pallone con cui giocare. Il tempo per rimontare in compenso ci sarebbe tutto, se non ci pensasse Alessi a mandare i titoli di coda con largo anticipo: l’idolo locale fa tutto da solo inventando una conclusione dalla distanza che non lascia scampo a Capecchi. È il terzo gol che manda in delirio il poco pubblico di casa. Stefano Vecchi capisce che la giornata è di quelle nerissime e prova a inserire Paolo Rossi per un inconsistente Bedin. La musica però non cambia: i biancazzurri vanno in avanti sospinti dai nervi e nulla più. Di contro i granata si preoccupano solo di gestire la situazione, affidandosi alle geometrie di Alessi e Viapiana. L’ingresso di un volitivo Mendy al posto di un Fortunato in calo non cambia granché le sorti dell’incontro: il francese si dà da fare, ma va spesso a cozzare contro l’ottima diga messa in piedi da Zini e Aya. In alcuni momenti l’accademia operata dai locali appare eccessiva, tanto che al 34’ un disimpegno a cuor leggero di Alessi lancia la corsa di Melara verso l’area. Il biondo centrocampista viene però chiuso in un angolo dai difensori e così l’azione della Reggiana riparte. Circostanza importante, perché dal ribaltamento di fronte nasce il calcio di rigore in favore dei granata. Cross di Esposito, liscio di Ghiringhelli che favorisce Matteini: il tiro dell’ex giocatore del Parma incoccia contro la mano del terzino appostatosi nel frattempo sulla linea, così il signor Coccia non può esimersi di fischiare il penalty, tra le veementi proteste dei biancazzurri soprattutto per l’espulsione di Ghiringhelli. Capecchi da parte sua rende meno pesante la sconfitta, scongiurando l’esecuzione di Esposito con un ottimo balzo alla sua destra. Succede poco altro, nonostante la Spal provi generosamente a chiudere in avanti. Finisce con gli olé dei tifosi di casa, festanti per una vittoria nel derby che mancava da ben cinque anni. Al di là del valore simbolico di una affermazione del genere, Mangone e i suoi dimostrano di avere carattere e doti necessarie per potersi tirare fuori da situazioni difficili. Da parte sua la Spal torna a Ferrara consapevole di una prestazione largamente insufficiente, sia a livello di gioco, sia a livello di approccio psicologico alla gara. La cronica mancanza di soluzioni offensive rischia di compromettere seriamente la corsa alla salvezza. E malgrado all’uscita dal Giglio ci fosse un sole in tramonto ad accompagnare i biancazzurri verso casa, all’orizzonte si profilano nubi grigie.

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