IL MIO SALUTO, IL MIO CONTINUARE A ESSERCI COL SITO CHESPAL.IT E LA PETIZIONE AZIONARIATO POPOLARE

Non si fa altro che parlare dei guai societari e delle prospettive di chiusura di baracca e burattini in casa Spal. Userò questo spazio per l’ultima volta, avendo traslocato le mie opinioni all’interno del sito chespal.it da me creato e in cui mi troverete da ora in poi (http://www.chespal.it), per salutarvi e lanciare un messaggio.
Chespal.it è un sito d’iniziativa, che si prefigge inchieste e battaglie per migliorare la spallinità. Non disdegna commenti e informazioni ma non si sostituisce a LoSpallino.com in nessun modo, è uno spazio a parte nel panorama web spallino.
In tal senso quindi la prima iniziativa che il nuovo sito sta lanciando è quella dell’azionariato popolare, che si prefigge una petizione (non impegnativa e solo dichiarativa, quasi un sondaggio direi) per convincere la società Spal a vendere parte delle proprie azioni ai ferraresi, tifosi o meno della Spal, che abbiano a cuore l’integrità di quel patrimonio calcistico che accresce ed ha accresciuto da sempre l’immagine della città di Ferrara arrivando persino a sostituirsi nella memoria storica al concetto stesso di calcio per chi abita in questa città e in tutta la sua provincia. Addirittura aggiungo, grazie allo Spallino.com cui va riconosciuto il merito, scoprendo che quella passione è accesa non solo oltre il Po ma addirittura in tutto il mondo come gli ascolti costantemente certificano.

“La storia bussa alla porta dei tifosi della Spal”

Direi che questa è la frase chiave dell’iniziativa. Se non fosse per l’amore immediato e insolvibile che all’inizio del cammino web il Forum degli Spallinati, cui va riconosciuto in assoluto il merito di aver cominciato, chiamarono “malattia” ognuno di quelli che la Spal la guarda da lontano o da vicino ha almeno una radice piantata sul terreno fertile dello stadio Paolo Mazza, arrivo a dire addirittura persino chi la Spal non la tifa nemmeno. Un padre, un ricordo da piccino, uno zio, un episodio, credo che chiunque abiti o abbia abitato a Ferrara porta indubbiamente nel suo cuore o nella parte più morbida della propria anima un pezzo di Spal. Io proprio di quel pezzetto piccolo o grande di Spal voglio parlare. Vorrei che ognuno ne aggiungesse un altro di pezzetto, forse meno spirituale se volete, ma altrettanto importante. Una singola azione della Spal. Non un mero valore numerario teso, come dicono i detrattori dell’iniziativa (potevano mancare?), a pagare i debiti fatti dalla gestione in corso per finire solo per prolungarne di poco l’agonia, ma una pietra su cui rifondare S.P.A.L. Poter dire che una piccola pietra l’abbiamo messa noi, perchè i nostri figli e nipoti capiscano che alle volte le ragioni del cuore ci portano anche oltre. Inoltre io credo che con quello che ha in mano la Spal non andiamo certo a salvare un clochard… 35/mil di crediti non sono una bazzecola. Credo sia un’occasione unica per chi è stanco di far decidere gli altri su cose che capiamo probabilmente solo noi, come quella del marchio SPAL, che in prospettiva potrebbe diventare fattibile con un semplice aumento di capitale che chi vuole può ulteriormente sottoscrivere. Insomma se a Barcellona ha funzionato e, come visibile dagli articoli del sito chespal.it, ha funzionato anche per medie e piccole squadre di provincia italiana non vedo perchè non dovrebbe funzionare qui. Nel 1990-91 l’affluenza al Mazza era come quella di oggi 2-300 spettatori a domenica. Chi avrebbe scommesso che per lo spareggio di Verona quei 3000 sarebbero diventati (in TRASFERTA!!) 10.000? La scommessa che io faccio è tutta qui. Questa iniziativa è per tutti, perchè la Spal…. siamo noi. Scusa Ameri ma non può finire così.

Scrivete a [email protected] nome e cognome e dite SI ALL’AZIONARIATO POPOLARE PER LA SPAL nell’oggetto della mail. Poi seguite dal nostro sito (http://www.chespal.it) l’evolversi della situazione, spargete la voce a chiunque conoscete.

N’abraz

Hughes

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