ERWIN WALDNER CHIAMA LA SPAL PER DISPUTARE UN’AMICHEVOLE CON LO STOCCARDA NELLO STADIO INTITOLATO AL PADRE

Un riconoscimento. Il segno tangibile di una stima, un apprezzamento, una considerazione – un amore, diciamolo pure – che non conosce confini, epoche, categorie. In quest’ottica va letta ed interpretata la richiesta-invito di Andreas Waldner per avere la Spal ospite in Germania la prossima estate, o in quella del 2013, per un’amichevole con lo Stoccarda, uno dei club più prestigiosi della Bundesliga.
Waldner è il figlio di Erwin, ex attaccante dello Stoccarda stesso (dove a tutt’oggi è ricordato e considerato come un idolo assoluto, “un giocatore di classe mondiale”), della Nazionale tedesca (13 presenze e 2 gol, prima convocazione dopo il vittorioso mondiale del 1954) e della Spal. In biancazzurro papà Waldner giocò due stagioni, ad inizio anni ’60. Esperienza sfortunata, per un attaccante che Mazza pagò 220.000 marchi dell’epoca. Ma proprio con il presidentissimo non sbocciò mai il feeling, ed a questa incompatibilità caratteriale Waldner ha sempre imputato la scarsa riuscita della sua avventura spallina (18 presenze e 2 gol). In particolare, l’attaccante tedesco non ha mai digerito l’esclusione dalla finale di Coppa Italia del 1962 a Roma col Napoli, dopo che era stato protagonista nella semifinale contro la Juventus.
Queste disavventure sportive, però, non hanno mai smorzato l’amore di Waldner nei confronti della Spal e di Ferrara. Un affetto condiviso con la sua famiglia. La moglie, quando abbiamo occasione di scambiarci qualche mail, è sempre carinissima nell’esprimersi in un più che comprensibile italiano. Ed il figlio Andreas, direttore di un’agenzia di marketing nella natia Nurtingen, ha appunto partorito l’idea di invitare la Spal per questa amichevole con lo Stoccarda nello stadio che porta il nome del papà, proprio a Nurtingen. In zona è molto forte la presenza di immigrati, o figli e nipoti di immigrati italiani. Per questo Andreas Waldner, in coincidenza con l’auspicata presenza della Spal, vorrebbe organizzare una giornata a tema tutta dedicata all’Italia.
Ecco, indipendentemente dal momento che sta vivendo la Spal e dalle comprensibili priorità dei suoi dirigenti sia sul fronte societario che sportivo, crediamo che la Spal debba avere l’obbligo ed il piacere di accettare un invito del genere, non ancora formulato ufficialmente solo perché Andreas Waldner ci ha chiesto di sondare i vertici spallini per appurare se l’idea possa essere di loro gradimento (e questa, da parte sua, è un’altra forma di rispetto e carineria). Oltre ad una testimonianza di considerazione e di indelebile simpatia, per la Spal sarebbe anche un’importante vetrina. Inoltre, in tempi difficili come questi, l’invito per una passerella del genere rappresenta una boccata d’ossigeno, uno squarcio di sereno, uno spicchio di cielo (bianco)azzurro. La Spal continua ad essere tenuta in considerazione, non ha perso il suo fascino: il messaggio è questo.
Grazie alla famiglia Waldner… Spal uber alles!

 

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