ZAMBONI GUARDA AVANTI: PENSIAMO A FARE PUNTI E BASTA. A PISA NON HO MAI GIOCATO IN VITA MIA, A PERNA RICORDERO’ IL FATTACCIO A MODO MIO…

Archiviate le feste natalizie, la Spal ha ripreso a fare sul serio, avvicinandosi a grandi falcate al match di Pisa, il primo di un girone di ritorno che ci si augura possa riportare i biancazzurri in una posizione di classifica più consona al blasone della società. A farsi interprete dello spogliatoio della Spal è Marco Zamboni, che da vero capitano spegne ogni polemica legata alla società e richiama i compagni all’ordine in vista dei prossimi impegni.

«Non voglio più parlare di questioni societarie – afferma Zamboni –, personalmente ho grande fiducia nel presidente Butelli e il suo staff, che ci ha rassicurato la settimana scorsa. Noi dobbiamo pensare a fare punti, e basta, in modo da uscire il prima possibile da questa situazione».

Che aria si respira all’interno dello spogliatoio?
«Il morale è alto dopo la vittoria prima della sosta col Foligno e vogliamo dare continuità a quella prestazione. Il successo con gli umbri è stato sottovalutato, ma era tutt’altro che scontato: loro venivano da una serie positiva e abbiamo ottenuto l’intera posta imponendo il nostro gioco».

La classifica fa ancora paura?
«Sicuramente potrebbe essere migliore, e non dobbiamo dimenticare che ci toglieranno altri due punti. Si tratta però di una classifica bugiarda, perché troppo spesso siamo usciti sconfitti al termine di partite dominate, magari a causa di qualche torto arbitrale».

Proprio nel match di andata col Pisa la rete di mano di Perna grida ancora vendetta…
«Quell’episodio non l’ho ancora digerito: è stato disonesto, e questo non lo tollero. La responsabilità maggiore però è da attribuire alla terna arbitrale, ma questa è un’altra storia. Se mi capita sotto tiro, comunque, ricorderò il “fattaccio” a Perna, a modo mio…».

Teme che la riapertura del mercato vi possa privare di qualche pezzo pregiato?
«Piuttosto temo che possa disturbare la serenità della squadra. In questo periodo si scrivono tante cose campate per aria: si tratta di un mercato povero, che offre poche opportunità».

L’atmosfera dell’Arena Garibaldi vi caricherà o potrebbe intimorirvi?
«Personalmente giocare in stadi del genere mi dà stimoli particolari, e sono convinto che anche per i miei compagni sarà lo stesso. In tanti anni di carriera è la prima volta che giocherò a Pisa, e non vedo l’ora».

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