MENO DUE AL GIORNO DELLA VERITA’. IL CERCHIO SI STRINGE. MA I FERRARESI SONO L’UNICA, REALE POSSIBILITA’ DI SALVEZZA PER LA SPAL

Meno due. Intesi come giorni veri a un altro giorno purtroppo vero. Quello del giudizio. Quello della verità. Quello della paura. Le speranze del popolo spallino hanno veramente i giorni contati. Lunedì e martedì. Facciamo il punto della (intricata) situazione partendo da una premessa. Questa. C’entra nulla il fatto che sia stato proprio LoSpallino.com a scrivere (cercare nel sito per credere) in tempi non sospetti della reale consistenza della cosiddetta cordata ferrarese. A oggi, proprio come ieri, l’altro giorno e il giorno prima ancora, continuiamo a scrivere, quindi a credere, che l’unica vera speranza di salvare la Spal sia fatta in casa. Questo perché, come sosteniamo da tempo, i varesini continuano a essere dei fantasmi – definizione giustamente usata anche dal Sindaco – mentre i romani, che pure la loro proposta l’hanno formulata eccome, continuano a non essere considerati da nessuno e alla fine dovranno per forza di cose arrendersi nonostante i buoni propositi. Non stiamo qui a dare giudizi di merito sui due gruppi anche perché, sfortunatamente, non abbiamo tutte le informazioni del caso ma visto che si tratta di strade già asfaltate sempre dal Sindaco Tagliani ieri, per quanto riguarda i ferraresi, meglio scriverlo apertamente, siamo invece qui a tifare e sostenere oltre che a sperare. I dettagli, chi ci ha letto, li conosce alla perfezione ma ripetiamo brevemente per i meno informati.
Da prima di Natale uno dei principali creditori della società attuale, Matteo Mazzoni, lavora in gran segreto e senza cercare pubblicità proprio per salvare la Spal. Aveva capito in anticipo, il titolare della Top Secret, che la mancanza di liquidità eclatante del club, vista la crisi generale, avrebbe rischiato di cancellare l’Ars et Labor. E qui apriamo una grande parentesi che personalmente mi sta molto a cuore. Le colpe di Butelli & C. sono evidenti e importanti – parere personale: specialmente sulla comunicazione, sulla chiarezza e sul rapporto con i dipendenti, operai o giocatori che siano – ma anche se per qualsiasi comune mortale tre milioni di euro (questo è il debito reale) sono una cifra colossale, rapportata invece al passivo di un club di Prima Divisione, soprattutto a fronte dei crediti (spesso dimenticati), non rappresentano un’immensità. Ma il discorso fotovoltaico – altra dimenticanza o sottovalutazione –, qualche spicciolo in Lega e dei soldi veri in una banca non sono brustoline. Chiusa la parentesi.
Tornando a Mazzoni, lui, l’avvocato Ricciuti, Luigi Moretti (Quattro Torri e un passato da imprenditore legatissimo allo sport ferrarese e tifosissimo della Spal proprio come Mazzoni) in contatto con il Presidente dell’Ente Fiera Zanardi si sono mossi con forza e si stanno muovendo ancora. Hanno spiegato anche al Sindaco che cosa pensano, che cosa vogliono e come intendono operare ricevendo un lascia passare comunque importante. Da qui è nato il progetto che negli ultimi giorni ha coinvolto un facoltoso imprenditore che risiede in Svizzera, altri imprenditori locali (un’altra ripetizione: non ci risulta l’ex Presidente Tomasi anche per volontà sua) e ha contattato, tramite l’ex consigliere spallino Sergio Gessi, Remo Turra, l’uomo del fotovoltaico che va convinto – e se ci riuscissero avrebbero fatto bingo – ma che potrebbe entrare in ballo anche dopo la famosa, o famigerata, data del 22. Quel che è sicuro è che alternative ne vediamo poche. Ieri “Il Resto del Carlino” e “La Nuova Ferrara” hanno riportato anche la possibilità di un gruppo romagnolo legato a un professionista importante (in passato è stato vicino a Berlusconi per motivi professionali) che avrebbe in Romeo Callegari, già nella Spal all’epoca di Pagliuso, il suo uomo operativo. Hanno scritto una cosa vera, i giornali ferraresi, e si tratta di un’altra pista ancora in piedi, ma lo scrivo come un parere personale, credo fermamente che la strada ferrarese resti quella più concreta e quella da sostenere. Porto con altrettanta convinzione un altro elemento a favore della mia tesi: Mazzoni e gli altri vorrebbero rilevarla prima di mercoledì, la Spal. Non vogliono, insomma, indossare i panni degli avvoltoi di turno e per questo si sono confrontati più volte con l’attuale Presidente della Spal, Butelli, che nonostante il lungo silenzio sembra disposto a rinunciare a soldi veri per lasciare non da vincente ma nemmeno da distruttore. Qui i dettagli e gli accordi tra le parti li conoscono soltanto i diretti interessati.
Aspettiamo, dunque, e vediamo che cosa succede. L’ideale, ed è su questo che anche oggi si è lavorato molto, è presentarsi al giudice con garanzie concrete al limite per riuscire a ottenere un altro rinvio in modo da allargare il gruppo con altri imprenditori interessati sempre a Ferrara. Attenti: non scriviamo che si tratti di un esercizio di stile, di una cosa facile, cioè. Anzi. Si tratterebbe di un vero e proprio miracolo alimentato da pura e semplice spallinità. Quello che serve, oltre ai soldi evidentemente, ma quello che manca e potrebbe davvero portare in salvo la “nostra” Spal.
Per quanto riguarda il progetto sportivo, discorso prematuro, certo, l’idea è quella di una Spal all’antica. Una Spal legata seriamente alla città, una Spal trasparente, una Spal che sia legata al suo storico Settore Giovanile non da parole ma da fatti concreti. Crediamo che a nessun tifoso biancazzurro, soprattutto oggi, interessi sentirsi dire dal possibile “salvatore” che si giocherà per la B ma soltanto sapere che la Spal continuerà a esistere e sarà, dopo una vita, ferrarese. D’altronde anche a guardare la gestione Butelli, a prescindere dalla classifica, le squadre più amate negli ultimi anni sono state la prima, quella ripescata di Dolcetti, e l’ultima, quella di oggi di Vecchi che se va bene si salverà ai playout. Insomma, basta poco a noi spallini. Basta esserci, e non è poco vista l’aria che tira, basta conoscere le cose come sono, basta sapere che a tutelare l’interesse dei tifosi c’è gente che ha la Società Polisportiva Ars et Labor nel cuore, basta rivedere un Centro di via Copparo all’altezza di chi se l’è inventato almeno a livello di strutture, e se poi ci sarà da lottare per la salvezza, tanto per cominciare, va bene lo stesso. Oggi un’altra salvezza sta più a cuore. Ed è una salvezza nel vero senso della parola per la quale, tutti insieme, dobbiamo tifare a prescindere da simpatie e referenze. Se Butelli, come crediamo, sosterrà questa strada – da qui, immaginiamo, questo filo diretto con l’Amministrazione Comunale – ne guadagnerà in immagine. Se Mazzoni e i suoi faranno il miracolo, perché di miracolo si tratta, allora avranno un posto assicurato tra gli spallini veri di sempre. Che sono più di quanti si possa immaginare anche se non fanno gli imprenditori e non hanno soldi da mettere sul tavolo.
Per non dare spazio a dubbi, ammesso che ce ne siano ancora arrivati in fondo a questo articolo, chi scrive punta forte su questa possibilità fatta in casa perché oggi la considera l’unica, concreta possibilità per non morire. Forza Ferrara, allora. E ovviamente… Forza Spal!

 

 

 

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