IL SOLITO GIUSTIZIERE CESCA BEFFA LA SPAL A UN MINUTO DAL TERMINE. E LA CLASSIFICA INIZIA A FARE DAVVERO PAURA

PAVIA-SPAL 1-0 (0-0)
PAVIA (442):
Facchin; Capogrosso, Fissore, Fasano, Pezzi; Statella (dal 28’ s.t. Marchi), Carotti, Cinelli, Verruschi (dal 24’ s.t. Meregalli); Falco, Cesca. A disp.: Cacchioli, Gheller, Dall’Oglio, Meza Colli, Rodriguez.
All.: Roselli.
SPAL (532):
Capecchi; Cosner, Ghiringhelli (dal 40’ s.t. Canzian), Bedin, Beduschi, G. Rossi; Agnelli, Migliorini (dal 36’ s.t. Castiglia), P. Rossi (dal 19’ s.t. Laurenti); Arma, Marconi. A disp.: Costantino, A. Vecchi, Fortunato, Taraschi.
All.: S. Vecchi.
ARBITRO: De Benedictis di Bari (Assistenti: Perissinotto e Toffanin).
MARCATORI: 44’ s.t. Cesca (P)
.
AMMONITI: P. Rossi (S), Marconi (S), Capogrosso (P), Ghiringhelli (S), Marchi (P) e Bedin (S).
NOTE: giornata di sole, cielo terso, temperatura tipicamente primaverile, terreno in discrete condizioni. Spettatori 500 (268 paganti, 328 abbonati per un incasso di poco inferiore a quattromila euro), circa con sparuta rappresentanza di tifosi provenienti da Ferrara.
Angoli: 13 a 3 per il Pavia . Recupero: pt 1’, st 4’.

PAVIA – Finisce con il “Fortunati” in tripudio per il gol all’ultimo minuto arrivato grazie al solito Cesca che già lo scorso autunno, con la maglia del Carpi, aveva regalato un dispiacere ai tifosi biancazzurri. E adesso per la Spal, che mercoledì prossimo nel recupero contro il Como dovrà fare a meno anche di Bedin e Paolo Rossi che saranno fermati dal giudice sportivo, pure lo spettro dell’ultimo posto in classifica inizia a diventare sempre più minaccioso. Dopo tre mesi il Pavia torna a vincere in casa e lo fa giocando una partita di rimessa, guardinga, affatto gagliarda ma di intelligenza e astuzia, guidata a meraviglia da un Falco da stropicciarsi gli occhi. A guardarla, a dirla tutta, si capisce perché Spal e Pavia siano sul fondo della classifica e lottino per evitare la retrocessione.
Il primo tempo vive di spunti, la Spal fatica a trovare la supremazia a centrocampo perché preoccupata più a difendere e a cercare di prendere le misure a un Falco già pronto per la categoria superiore, piuttosto che colpire con il duo Marconi-Arma che, a onor del vero, di palloni giocabili ne riceve pochissimi. Inevitabile che il gioco passi più dai piedi di Carotti e Cinelli che di Migliorini (anche oggi in ombra benché la ripresa lo abbia visto salire di tono) o Agnelli e all’Alzaia gridano due volte al gol dopo una collezione infinita di tiri dalla bandierina (alla fine se ne conteranno ben tredici contro gli appena tre degli uomini di casa nostra). Al decimo Capecchi ci mette i pugni da distanza ravvicinatissima dopo un’incursione di Fissore che elude Bedin che, tra le altre cose, pur non essendo difensore di ruolo alla fine risulterà tra i migliori di giornata. Passano altri dieci giri di lancette sul cronometro, Falco sale in cattedra, Vecchi se ne accorge e cambia di posto Beduschi con Ghiringhelli per arginare il “demonio” salentino e la mossa, almeno fino a un minuto dal termine si rivelerà fondamentale. Troppi errori da una parte e dall’altra e i lanci lunghi, preda di nessuno, la fanno da padrone per larghi tratti della sfida, in mezzo la Spal non riesce a trovare le misure e il Pavia più volte in contropiede cerca la giocata con il solito Falco. A cinque minuti dal riposo la Spal chiede il rigore: Marconi va giù dopo un contatto con Fasano, ma per il direttore di gara si può giocare anche se qualche dubbio resta.
La ripresa comincia su ritmi più alti, il Pavia è più determinato dei ferraresi che stentano a prendere in mano le redini dell’incontro, anzi, impauriti e preoccupati, è solo con l’entrata in campo di Laurenti che i biancazzurri guadagnano qualche metro alleggerendo la costante pressione dei lombardi. Dal trentacinquesimo c’è solo una squadra in campo e, purtroppo, è il Pavia: fondamentale è ancora il solito Capecchi che sfodera due paratissime, prima su Falco, abile a costruirsi una gran palla gol controllando il pallone col destro e tirando col sinistro mandando fuori giri l’indomito Bedin e poi su Cesca, che in tuffo di testa aveva già fatto gridare al gol i pochi intimi del “Fortunati”. Ma quando gira male, gira male e allora è nel destino di questa beffarda stagione che è scritto che tocchi proprio al giustiziere Cesca chiudere i conti a un minuto dal termine dopo aver eluso con un’ottima finta l’intervento di Beduschi al centro dell’area di rigore. E’ il gol che chiude la partita e regala al Pavia una vittoria insperata. Per la Spal si spalancano le porte di un baratro e la risalita, da questa sera, si fa sempre più complicata.

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