IL PAVIA CHE DA’ I NUMERI (E CHE NUMERI!), LA SPAL CHE NON MOLLA MAI E DIMOSTRA DI ESSERE UN SIGNOR GRUPPO ANCHE PER IL FUTURO, LA SENTENZA DEL TNAS IN ARRIVO E LA CONCOMITANZA CON IL PALIO

Una notizia bella e una brutta perché se sei spallino non è che puoi gioire e basta. Mai. La bella news è che la Spal, ai playout, avrà due vantaggi. Quello di giocare in casa il ritorno – anche se bisognerà vedere quando vista la concomitanza con il Palio e qui crediamo sia molto meglio giocare di domenica sera piuttosto che di sabato dal momento che senza riprese televisive, almeno per quest’anno, si potrebbe fare – e l’altro vantaggio è quello di poter salvarsi in caso di due pareggi o di una sconfitta e una vittoria con lo stesso punteggio perché i gol negli spareggi non valgono doppio in caso di parità.
La notizia brutta, invece, è che l’avversario ai playout sarà il temibile Pavia che ha vinto a Foggia (e qui pochi complimenti ai pugliesi e tanti invece al Benevento che battendo il Monza ha dimostrato grande serietà… e chi vuol capire capisca), che di tutte le squadre invischiate, insieme con il Viareggio, è senza dubbio la più in forma, ha un potenziale offensivo importante e i numeri più recenti fanno paura a parte uno: i gol subiti sono infatti cinquanta che valgono il triste primato della peggior difesa del girone. Per il resto diamo gli altri numeri: miglior attacco di tutto il girone fuori casa (22 gol fatti!), dodici risultati positivi nelle ultime tredici gare frutto di sei vittorie, sette pareggi e una sola sconfitta. L’ultimo ko interno dei lombardi risale al 22 gennaio (0-2 con il Taranto). Per contro il Pavia ha vinto solamente tre gare in casa (quattro invece in trasferta). Insomma, non è l’avversario che Zamboni e compagni speravano di trovare anche se il doppio vantaggio di cui sopra è comunque importante ma, soprattutto in questi casi, è meglio non fare conti.
L’altro argomento in vista degli spareggi che si giocheranno domenica 20 alle 16 a Pavia e (forse) domenica 27 a Ferrara è appunto il discorso Palio. In passato la gara della Spal venne sacrificata sull’altare della tradizione… e si fa per dire, vedendosi anticipata al sabato. Cosa che ritenevamo e riteniamo tuttora assurda perché con tutto il rispetto (?) per il Palio la Spal non può venire dopo. La soluzione più sensata sarebbe forse quella di giocare in notturna. Staremo a vedere nei prossimi giorni visto che la decisione spetterà alla Lega Pro poi alla Spal e eventualmente anche al Prefetto di Ferrara che per motivi di ordine pubblico potrebbe dare indicazioni decisive.
A proposito di numeri. Guadando la classifica oggi viene naturale pensare a quello che poteva essere e non è stato. E al netto delle penalizzazioni, cioè togliendo a tutte le formazioni del girone il segno meno altrimenti il calcolo sarebbe fasullo, la squadra di Vecchi avrebbe concluso al decimo posto. Un piazzamento che, viste le difficoltà, poteva essere anche migliore se nel periodo più difficile si fosse fatto qualche punto in più. Per non parlare di quei maledetti punti persi sfortunatamente poche domeniche fa in extremis con la Pro Vercelli che oggi varrebbero addirittura la salvezza. Resta comunque la dimostrazione che il nuovo corso spallino, quindi la linea verde, non è andato affatto male. Le considerazioni, ovvio, si faranno alla fine e le farà chi di dovere ma vista la situazione e questa complicata stagione se fossimo nei dirigenti della Spal del prossimo anno, cosa che abbiamo già scritto, crediamo fortemente che con quattro, cinque giocatori si potrebbe anche puntare ai playoff. Ma vedremo anche qui. Prima ci sono i playout e prima ancora c’è l’imprescindibile salvezza societaria altrimenti qualunque discorso conterebbe come il due di picche.
Ultima nota. In settimana dovrebbe arrivare la decisione del Tnas circa i punti che la Spal (e non solo) ha chiesto di vedersi restituire. Il club ne vuole indietro due, crediamo che ne arriverà uno soltanto e sarà ininfluente. Se l’ultima penalizzazione dovesse passare da meno quattro a meno due, invece, la Spal sarebbe addirittura salva. E’ impossibile, più che improbabile, e non succederà. Ma se succede…

 

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