NON BASTA IL SOLITO BEDIN IN UNA GIORNATA DA DIMENTICARE E CON MEZZA SPAL CHE FINISCE SOTTO LA SUFFICIENZA. LAURENTI E’ L’UNICO AD ACCENDERE LA LUCE E L’ULTIMO AD ARRENDERSI

CAPECCHI 6 – Meno reattivo del solito ma non per questo la sua prestazione ne risente, anzi. Non ha nessuna colpa specifica sulle marcature ospiti, solo, quando chiamato a uscire, lo fa con più tranquillità del dovuto, rischiando qualcosina, una volta su Statella, un’altra su Cesca anche se in questa occasione la bandiera alzata dell’assistente lo aiuta.

GHIRINGHELLI 5 – Da terzino destro non dispiace, difende bene e va mai in affanno anche perché contro un Cinelli così abulico è piuttosto difficile andare in apnea. Nella ripresa, complice l’infortunio subìto da Giovanni Rossi, mister Vecchi lo manda a coprire la fascia mancina da numero tre quale lui non è, con il risultato che le cose cambiano radicalmente, in peggio. Sul secondo gol è colpevole lui quanto bravo è Marchi a mandarlo fuori giri con esperienza ma anche su Falco, dieci minuti prima, non va con la cattiveria solita con il risultato che tocca al solito Capecchi metterci i guantoni.

ZAMBONI 6 – Esente da colpe specifiche sulle due azioni capitalizzate dal Pavia, il capitano fa la sua partita come al solito con grande autorità. Cerniera difficilmente valicabile, tra i suoi piedi il pallone finisce raramente a casaccio. Una sola disattenzione al quinto, quando va di spalla su Cesca nel tentativo di anticiparlo, “dimenticandosi” di Falco.

PAMBIANCHI 6  – Fatica a prendere le distanze a Falco, ci mette due volte le lunghe leve a sbrogliare in scivolata azioni potenzialmente pericolose dal lato mancino. Nel primo tempo sfiora il gol in tuffo di testa su punizione di Paolo Rossi.

G. ROSSI 5 – Filippo Falco, classe 1992, un giocatore che sicuramente farà tanta strada il nostro esterno lo ricorderà a lungo. Non serve la gabbia composta da Pambianchi, Bedin e lo stesso Giovanni Rossi per mettere una toppa alle piroette ubriacanti del fantasista salentino, nel primo tempo è assolutamente imprendibile. Nella ripresa, lo stesso dieci di scuola leccese, proprio come nel primo tempo, riesce a tenere in campo un pallone impossibile che però questa volta da il là al vantaggio pavese e qui il nostro lo sta colpevolmente a guardare. Esce per un infortunio al ginocchio.

(FORTUNATO 5) – Gettato nella mischia a cercar fortuna nel caos tattico generale, prima va a destra nel 442 poi, complice l’uscita di Bedin e l’arretramento di Agnelli va in mezzo al campo tra Taraschi e Laurenti ma i risultati sono gli stessi. Non rimane traccia della sua presenza oggi sul prato verde di casa nostra, eccezion fatta per un assist ad Arma nel finale di partita.

BEDIN 6.5 – Onnipresente, davanti alla difesa e in aiuto a Pambianchi e Giovanni Rossi sul talentuoso Falco mette in cassaforte un’altra prestazione più che dignitosa, a testimonianza della stagione eccellente che il centrocampista padovano ha disputato in maglia biancazzurra. Tosto, arcigno, caparbio, finché resta in campo è un trascinatore. Esce e la Spal paga dazio con la seconda rete.

(TARASCHI N.G.) – Quindici minuti al posto di Bedin, si posiziona sulla sinistra del centrocampo, ha poche occasioni per mettersi in mostra, tocca sì e no due palloni. Impossibile giudicarlo.

COSNER 5 – In vistoso calo. Morbido sui contrasti, in difficoltà sul piano atletico, persino il non irresistibile Pezzi lo taglia di netto nel mezzo in due occasioni andando altrettante volte al tiro. Si fa notare per un bel cross poco dopo la mezz’ora, su cui Fissore è bravo a togliere la palla dallo scalpo di Arma. Poi, il buio.

AGNELLI 5 – Sente la partita come pochi, nervoso, spesso disorientato nel saper scegliere la cosa giusta da fare al momento giusto, approssimativo nei passaggi, macchinoso, compassato. Già a Pavia non aveva mostrato di attraversare un gran momento, oggi lo ha confermato. E molto probabilmente anche l’aver al fianco Paolo Rossi e non Castiglia non lo aiuta.

P. ROSSI 5.5 – Inizio positivo, un paio di belle punizioni a tagliare, una delle quali sfiora il palo. Lotta con grande sacrificio per tutto il primo tempo prima di venire inghiottito nelle mediana ospite, fagocitato da un Carotti in grande spolvero e già pronto per il ritorno in B.

(MARCONI 6) – Se solo fosse meno simile ad Arma (e viceversa) sarebbe l’attaccante mai avuto dalla Spal in questi quattro anni di gestione Butelli. L’incrocio dei pali preso un minuto prima della seconda rete del Pavia (sta ancora tremando), ha il sapore amaro e beffardo di un destino crudele. Bastava un centimetro più a sinistra. E probabilmente staremmo parlando di un’altra Spal.

LAURENTI 6 – Va a scatti ma quando va per il Pavia c’è poco da stare allegri: inizia a sinistra, finisce a destra, è l’unico della Spal a provarci: due tiri pericolosi dalla distanza. Se solo fosse meno innamorato del pallone e se solo avesse più continuità sarebbe perfetto. Ma forse non giocherebbe nemmeno in Prima divisione. Ha tutti i mezzi per fare il grande salto, è solo una questione di tempo. Da evitare solo le sceneggiate come quella che l’ha visto protagonista con Cesca.

ARMA 5.5 – Roselli, che conosce la potenza di questo giocatore, gli mette alle costole non solo Fissore, ma anche Meza Colli nell’inedita posizione di mediano davanti alla difesa e alla fine l’attaccante di Agadir di palloni giocabili ne riceve davvero con il contagocce. Un colpo di testa deviato in angolo, un tiro debole su suggerimento di Fortunato e una girata altissima sopra la traversa. La sua partita, a dispetto di un campionato straordinario, è tutta qui.

S. VECCHI 5 – A posteriori le domande sono: perché Ghiringhelli terzino sinistro e non Canzian? Perché far uscire Bedin (e non Agnelli) che sin lì era tra i migliori in campo? Perché, invece, insistere su Cosner che è parso in palese difficoltà? Perchè questa squadra è andata in campo con la voglia di tenersi stretta lo 0 a 0 e non per vincere? Perché la Spal, in quest’annata seppur disgraziata, ha sempre risposto assente nella partita decisiva? Tanti perché, tante domande che resteranno senza risposta limitatamente a quest’incontro. Perché va sottolineato che Stefano Vecchi questa squadra, sul campo, l’avrebbe salvata, senza quei maledetti otto punti di penalità. E questo è un merito che bisogna comunque dargli.


PAVIA
Facchin 6; Capogrosso 6.5, Fissore 6.5, Fasano 6, Pezzi 6.5; Statella 6 (dal 18’ s.t. Gheller 6), Meza Colli 6.5 (dal 43’ s.t. Meregalli N.G.), Carotti 7, Cinelli 6; Cesca 6.5, Falco 7.5 (dal 25’ st. Marchi 6.5). All.: Roselli 7.

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