PELLICCIONI, C’E’ L’OFFERTA PER L’ACQUISTO DELLA SPAL. L’IMPRENDITORE ROMAGNOLO: PROPOSTA SERIA, SPERO CHE BUTELLI LA ACCETTI, CON ME ALTRI SEI IMPRENDITORI. ZANARDI: PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE SE NECESSARIO

minispot-notizie societarie

La notizia è di ieri, ma servivano i riscontri, le conferme ufficiali. Ne abbiamo ottenute due, più corpose del previsto, nelle prime ore di oggi e quindi si può dire: Oreste Pelliccioni fa sul serio, ieri ha fatto recapitare a Cesare Butelli un’offerta per rilevare la Spal. Lo dice lui stesso al telefono, con voce sicura: “La proposta è stata presentata, aspettiamo la risposta entro la giornata di oggi. E’ un offerta che se fossi dall’altra parte accetterei al volo, però ho rispetto delle scelte degli altri”. La palla di questa metaforica partita torna insomma nel campo dell’attuale presidente. Vedremo cosa succederà. Ovviamente cifre e nomi rimangono più o meno riservati, o più che altro non concretamente verificabili. Lo stesso Pelliccioni si riserva di essere discreto sul tema: “Per il momento non posso dire chi mi sta affiancando, ci sono altri sei imprenditori e una banca, non solo romagnoli. E dico subito che nella nostra proposta è previsto che il 40% delle quote societarie rimanga a disposizione per soggetti ferraresi, anche se sono consapevole che almeno nell’immediato non entrerà nessuno. Starà a noi rendere il piatto appetibile per gli imprenditori locali. Il mio motto è non pretendo ma voglio meritare”.
Dopo il naufragio dell’operazione finanziaria con Il Gioiello, pare che la proposta di Pelliccioni possa essere l’ultimo vero salvagente per la Spal di Cesare Butelli: le scadenze di ordine economico per l’iscrizione incombono e servono circa un milione e trecentomila euro per evitare di sprofondare nel dilettantismo. Come i lettori ricorderanno, già a febbraio Pelliccioni entrò nella corsa per l’acquisto della Spal, salvo poi fare un passo indietro, non senza un accenno di polemica. Ora però le cose sembrano cambiate, c’è una proposta concreta o almeno così sembra: “Ci siamo comportati in maniera professionale – spiega di nuovo l’imprenditore di San Marino – lavoriamo con uno dei più grossi commercialisti d’Italia che è Fabrizio Dominici e non credo si vada a sputtanare per tentare di prendere la Spal. C’è un’offerta in base al dare e all’avere: non so quanti debiti la società abbia al momento, però c’è la proposta di lasciare 400mila euro di bonus che loro prenderebbero in base ai risultati, a esempio una promozione in categoria superiore. Se invece i debiti saranno di più attingeremo da questo bonus per coprirli. E ovviamente nella proposta è compreso anche il fotovoltaico, Butelli mi ha detto che siamo stati gli unici a fare un’offerta per entrambi”. Pelliccioni conferma anche il possibile ritorno a casa del vecchio marchio Spal: “Diciamo che è già opzionato con un accordo di massima, ma è tutto subordinato al successo di questa trattativa. Se le cose andranno per il vero giusto lo regalerò alla Spal, il marchio deve tornare a Ferrara perché è un patrimonio storico”. A giudicare dalle parole, le sensazioni dell’ex diesse del Ravenna sono positive: “Sono ottimista, però quante volte nel mondo del calcio ho sperato che l’affare fosse fatto perché c’era una stretta di mano e invece è saltato tutto? Sono figlio di contadini e mi è stato insegnato che dare la parola è come mettere una firma. Oggigiorno anche le firme a volte non contano un cavolo. Noi vogliamo la Spal perché fa parte di un progetto, c’è questo gruppo di imprenditori di diversi settori interessati a fare calcio che hanno incaricato me e ho il dovere di dimostrare loro che uno più uno fa… due e mezzo”. Speriamo. La proposta c’è, le buone intenzioni pure, ora però bisogna concludere.
Si diceva, in testa a questo articolo, delle due conferme. Una è quella indiretta di Nicola Zanardi, il presidente di Ente Ferrara Fieri che da mesi funge da mediatore per le trattative che riguardano la cessione della Spal. Zanardi è a conoscenza della proposta di Pelliccioni, ma non se la sente di entrare nel merito: “Non perché sia riluttante a parlarne, ma semplicemente perché non conosco i dettagli. Credo sia bene attendere che la situazione si stabilizzi un attimo: a bocce ferme potremo poi capire come contribuire. Se con Arslab saremo essenziali daremo senz’altro il nostro contributo”.

E’ la prima volta che le sorti di Oreste Pelliccioni tornano a intrecciarsi con quelle de LoSpallino.com dai tempi della trattativa di febbraio. L’imprenditore sammarinese ha accettato di rilasciare le dichiarazioni riportate pur esprimendo amarezza per gli scambi – a mezzo stampa – non proprio amichevoli con il precedente direttore Enrico Testa, avuti appunto qualche mese fa. Personalmente non mi interessa entrare nel merito di quella vicenda, considerata la validità delle opinioni di entrambi. Il mio unico augurio è che con Pelliccioni – a maggior ragione nel caso dovesse effettivamente avere successo nella trattativa per rilevare la Spal – ci possa essere un rapporto più corretto possibile. Quello che più conta in questo momento è la salvezza della Spal e attorno a questo tema è necessario ci sia la massima chiarezza. – a. orlandin

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0