TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULLA SERIE D (ASSIEME ALLA SPERANZA DI FARLA PER DAVVERO)

Il calcio ferrarese cerca un nuovo proprietario. Una società forte e competente per ricominciare a fare calcio e con tante ambizioni come si auspicano tutti gli sportivi ferraresi e gli addetti ai lavori. La speranza è che la città risponda, per una volta, presente e porti a termine l’iscrizione della futura Spal inoltrando domanda tra le squadre sovrannumerarie della prossima serie D. Più giù, per favore, no: con la riforma dei campionati professionistici prevista per la stagione 2013/2014 quando sparirà di fatto la Seconda divisione, l’onta dei dilettanti potrebbe d’un tratto diventare meno amara. Prepariamoci, con un pizzico di fiducia e ottimismo nelle istituzioni, alla D. Cos´è la Serie D? Come si articola? Quali avversari ci saranno? Domande legittime, frutto di una totale impreparazione di una Ferrara al punto più basso della propria storia calcistica.

I GIORNI CALDI – La data del 20 luglio, indicata dal sindaco Tiziano Tagliani quale termine ultimo per la raccolta di proposte, potrebbe essere solo la prima di una lunga serie. Una volta individuata la nuova compagine societaria e presentata ufficiale domanda di iscrizione in sovrannumero alla prossima stagione agonistica (entro il 27 di luglio), quel che un tempo era la Spal dovrà attendere il 31 luglio, data del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti. In quella data saranno composto gli organici della futura Serie D.

SERIE D, MA QUANTO MI COSTI – Per formalizzare l´iscrizione, la nuova società biancazzurra dovrà adempiere ad alcuni impegni economici. Niente a che vedere con le cifre della Lega Pro, niente fideiussione da trecentomila euro. L´esborso totale in D equivale a poco meno di cinquantamila euro così ripartiti: dodicimila euro di tassa d´iscrizione, tremiladuecentocinquanta euro come acconto spese, duemilacinquecento euro per le assicurazioni ai tesserati, duecentocinquanta euro di tassa associativa e trentunomila euro di fideiussione bancaria. 

GLI UNDER – Come in Lega Pro, anche in LND bisognerà porre molta attenzione alla scelta dei giovani, anche se qui, schierarli non prevede alcun contributo economico. Le regole prevedono l’utilizzo per ogni gara (e per tutti i novanta minuti) di quattro under. In campo deve sempre esserci un calciatore nato dopo il primo gennaio 1992, due nati dopo il primo gennaio 1993 e un nato dopo il primo gennaio 1994. A differenza della Lega Pro, il mancato utilizzo dei giovani comporterà la perdita della gara. Che non è poco.

LA STAGIONE – La stagione agonistica avrà inizio il 19 Agosto con la Coppa Italia serie D. Il 2 Settembre il fischio d´inizio del campionato, il 15 toccherà agli Juniores nazionali, formazione che ogni squadra dovrà avere obbligatoriamente nel proprio organigramma, pena l’ammenda di quindicimila euro. Rispetto al professionismo cambiano anche le regole per il mercato: non esistono dei contratti di lavoro subordinato dei calciatori e sono previsti solo rimborsi spese per le prestazioni sportive. La rosa dei tesserati andrà tassativamente depositata entro il prossimo 30 settembre.

I GIRONI E LE RIVALI – La LND parte da un organico di centosessantaquattro formazioni suddivise in nove gironi da diciotto squadre (in alcuni casi venti), stabiliti secondo criteri di natura squisitamente territoriale: già fuori Montichiari, Valenzana, Atessa Val di Sangro e Casarano, tra quelle aventi diritto di fare domanda solo l’Olbia insidierebbe, si fa per dire, i ferraresi in caso di domanda, senza contare che la Covisod ha “rimandato” anche un’emiliana, quattro pugliesi, una molisana e quattro campane in base alle nostre informazioni. In base ai raggruppamenti della passata stagione alla futura Spal toccherebbe molto probabilmente  il girone D, quello per intenderci composto da squadre emiliane, pisane, fiorentine, basso venete con l’aggiunta del Rosignano, unica livornese e il probabile rientro del Riccione dopo un anno “emigrato” lungo la fascia adriatica. Intuitivamente sarebbe un girone da venti con quattro turni infrasettimanali e altrettante neopromosse. Ne potrebbero far parte, nomi alla mano, tra le altre, Delta Porto Tolle, Este, Mezzolara e Pistoiese mentre Lucchese e Massese, “nobili decadute” neopromosse dall’Eccellenza, a sensazione, dovrebbero invece finire con le umbro-laziali come già successo nel recente passato. Non manca molto al nero su bianco: gironi e i calendari sono previsti entro i primi dieci giorni di agosto.

CHI SCENDE – Per ogni girone retrocedono quattro squadre: le ultime due classificate e le due perdenti dei play out, disputati le squadre classificate dal tredicesimo al sedicesimo posto (nei gironi da diciotto). Le squadre peggio classificate disputano la gara  di andata in casa. In caso di parità di punteggio si conta la differenza reti; in caso di ulteriore parità, vale la migliore posizione di classifica. Se però vi sono più di otto punti di differenza tra la tredicesima e la sedicesima o tra la quattordicesima e la quindicesima classificata allora i playout tra quelle squadre non vengono più disputati e la sedicesima e la quindicesima retrocedono direttamente.

CHI SALE – Solo la prima classificata di ogni girone accede di diritto in Lega Pro. Le squadre classificate dal secondo al quinto posto disputano i playoff per definire una griglia per eventuali ripescaggi (con la nuova riforma alle porte tra i professionisti è tutto da vedere se questa regola rimarrà oppure no). Si gioca in gara unica, in casa della miglior classificata in campionato. In caso di parità di punteggio al termine dei novanta minuti di gioco, si disputeranno i tempi supplementari e, se permane la parità passa il turno la squadra meglio classificata nella stagione regolare. Le nove vincitrici dei playoff nei rispettivi gironi, si affronteranno tra loro assieme alla miglior semifinalista della Coppa Italia Serie D. Le cinque vincenti (sempre in gara unica), unite alla finalista della Coppa Italia Serie D si affronteranno tra loro. Le tre vincenti più la squadra vincitrice della Coppa Italia saranno le quattro ammesse alle semifinali. In gara unica sarà disputata la finale, in campo neutro. In caso di parità di punteggio al termine dei due tempi di gioco, si procederà alla esecuzione dei calci di rigore.

SCUDETTO – In D, udite un po’, c’è anche lo Scudetto. Le prime classificate di ogni girone si affrontano per l´assegnazione del titolo di Campione d´Italia Dilettanti (scudetto). Le squadre aventi diritto verranno divise in tre gironi. Accedono alla fase successiva le tre prime classificate e la miglior seconda. Semifinali con gare di andata e ritorno, poi la finalissima in campo neutro.

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