UNA SPAL MAI PERICOLOSA E IRRICONOSCIBILE SOCCOMBE SENZA RISERVE CONTRO LA FORTIS JUVENTUS

SPAL- FORTIS JUVENTUS 1-3 (0-1)

SPAL (4231): Gallo; Fiorini (dal 1’s.t. Piras), Nodari, Calistri, Nako; Marcolini, Massaccesi; Paris (dal 20′ s.t. Marongiu), Marchini, Laurenti; Pignatta (dal 1′ s.t Rocchi).
A disp.: Canalicchio, Rosati, Braiati, Cucurnia.
All.: Sassarini.
FORTIS JUVENTUS (442): Strambi; Sbal, Polvani, Fommei, Barsotti; Fusi, Serotti (33′ s.t. Dalla Latta), Ignesti, Turchi; Bugelli (17′ s.t. Burla), Aperuta (20′ s.t Piacentini).
A disp.: Salvi, Bracci, Cassignoli, Serri.
All.: Bonuccelli.

ARBITRO: Mei di Pesaro (Assistenti: Lattifondi e Carbella).
MARCATORI: 30′ p.t. Aperuta (F) 7′ s.t. Ignesti (F), 27′ s.t. Piacentini (F), 42′ s.t. Calistri (S).
AMMONITI: Serotti (FJ), Fommei (FJ), Marcolini (S) e Piras (S).
NOTE: giornata soleggiata, cielo limpido. Terreno in ottime condizioni. Spettatori 1.800 circa, (758 paganti, per un incasso di poco più di settemila euro).
Angoli: 5 a 1 per la Spal. Recupero: pt 0′, st 4′.

FERRARA – Quando ci si abitua bene le delusioni bruciano sempre un po’ di più. E questo è quello che viene in mente ripensando alla brutta partita andata in scena oggi al “Mazza”. Dopo una serie positiva di pareggi e vittorie, la Spal subisce una battuta d’arresto, la prima di questo torneo (l’ultima interna datata primo aprile quando qui venne a vincere la Reggiana), giocando davvero male  contro una squadra non certo tra le migliori (sulla carta). La partita inizia subito come peggio non potrebbe, con la squadra ospite che sovrasta la Spal per numero di occasioni create e per mole di lavoro in mezzo al campo. Si intuisce subito che oggi non è giornata per capitan Marchini: della verve delle ultime uscite non c’è traccia e questo condiziona e non poco anche i compagni. L’arbitraggio anche oggi non è certo dei migliori e, già al minuto ventidue, sale in cattedra il signor Mei di Pesaro che assegna un rigore inesistente per un presunto fallo di mano di Nako. Tra lo stupore generale, ci pensa però Gallo a tenere in piedi la situazione, parando la massima punizione di Fusi. La prodezza del portiere esalta gli spettatori sugli spalti ma non serve a svegliare i giocatori in campo dal torpore che li avvolge. Si dorme come e più di un ammasso di valigie in attesa di essere imbarcate. Il copione rimane lo stesso per lunghi tratti: passaggi imprecisi, movimenti sbagliati, tanti palloni persi a centrocampo e, soprattutto, marcature che saltano con una facilità imbarazzante, liberando avversari innanzi all’area di rigore da ogni direzione. La Fortis non è una corazzata, ma è furba abbastanza da rimanere sempre sul pezzo e sfruttare ogni errore e ogni distrazione biancazzurra, trasformandola in occasione. Di questo passo il gol non si fa attendere ed ecco che, al trentesimo, ecco un pallone apparente innocuo spiovere dalla sinistra, su cui Aperuta lo gira abilmente di testa sotto il sette opposto, dando con lo scalpo una traiettoria mefistofelica. Nulla da fare per Gallo e, il risultato, volge a favore della squadra ospite. La reazione c’è: gol di testa sfiorato da Nodari e una botta da fuori area di Massaccesi. Ma è troppo timida la reazione che paga l’assenza di peso in attacco, con Laurenti ancora lontanissimo dalla migliore condizione e un Marchini non pervenuto. Si va negli spogliatoi con un Sassarini furioso e con la speranza che il mister spezzino non demolisca le suppellettili che incontra sul suo cammino.
Subito due cambi: entrano Piras e Rocchi per cercare di sbilanciare la squadra più in avanti. Marchini va a fare il terzino, escono Pignatta (evanescente) e un Fiorini di certo non peggio degli altri. Se si potesse cambiarne dieci, oggi sarebbe la giornata giusta. Settimo minuto, piove sul bagnato e la Fortis raddoppia con Ignesti di testa con Marcolini che si perde clamorosamente la marcatura del numero sei ospite; affatto sazia, la squadra di Bonuccelli, sulle ali dell’entusiasmo, appena un minuto dopo sfiora il tre a zero con un bellissimo tiro al volo di Bugelli che si stampa sulla traversa che sta tremando ancora. E’ una Caporetto su tutta la linea, squadra abulica, manovra farraginosa, giocatori slegati, lunghi in cinquanta metri di campo. L’anticalcio è servito al Paolo Mazza mentre i giocatori avversari fanno quello che vogliono. Bisogna aspettare più di dieci minuti, cioè intorno al sedicesimo, per iniziare a vedere le prime azioni pericolose, si fa per dire, della Spal. Ma, proprio sul più bello, quando la squadra sembra essersi scrollata di dosso le paure della prima ora di gioco, il tre a zero ospite arriva davvero, con un’azione personale di Piacentini che, rocambolescamente, semina Nodari e Calistri e batte Gallo in uscita. Giù il sipario, è notte fonda, quella più buia e tempestosa, che fa paura. Recuperare tre gol in poco più di venti minuti è difficile per tutti, figurarsi per la Spal di oggi. Le occasioni arrivano sul finale. Laurenti viene messo giù in area di rigore e guadagna un rigore sacrosanto al minuto trentanove: Marongiu prende la palla e si avvia verso il dischetto ma il capitano e rigorista per eccellenza (secondo le gerarchie di squadra) Marchini dice no. Il ragazzo la prende male e se ne va sbottando vistosamente. E’ la ciliegina di una domenica che va vista nel segno delle giornate da non ripetere mai. Marchini consegna a Marcolini la sfera, l’ex mediano del Venezia accetta ma sbaglia clamorosamente: traversa, la stessa che verrà colpita ancora su azione qualche minuto dopo, ma questa volta ci sarà Calistri in zona ad insaccare di testa il tre a uno definitivo.
Finisce così con la prima sconfitta stagionale la partita di oggi. La difesa della Spal, una delle note più positive delle ultime partite, oggi ha davvero mostrato un lato oscuro fatto di errori, leggerezze, indecisioni e chi più ne ha, più ne metta. Di contro si è potuta anche vedere una fase offensiva davvero inconsistente, che ancora non può contare su una punta in grado di creare il peso necessario, senza contare che senza l’apporto di Marchini, questa squadra fatica davvero troppo a mettere insieme azioni di senso compiuto. Latitano anche i giocatori sulle fasce,  esterni e terzini hanno passato una giornata da film dell’orrore con l’agile Turchi veramente troppo per il leggerissimo Nako. Una sconfitta salutare che farà senza dubbio bene alla truppa di Sassarini, oggi impegnato a cambiare un po’ troppo il canovaccio di una squadra che sino a Rosignano era sembrato perfetto. Per gli esperimenti, forse, occorre aspettare ancora un po’. Perché Pistoiese, ma soprattutto Lucchese e Mezzolara non perdono un colpo. Adesso tutti a Lucca.

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