L’ALBIERO DI NATALE (E DI FINE ANNO): CHE DELUSIONE LA VECCHIA SOCIETA’, ORA SI RESPIRA UN’ARIA DIVERSA

Siamo agli sgoccioli del 2012 e come di consueto al termine dell’anno è il momento di tirare una linea, fare un bilancio e parlare di propositi per l’anno nuovo. Di questo e di altro abbiamo parlato con l’allenatore della Juniores Massimo Albiero.

Mister, ormai il 2012 sta per lasciarci: facciamo un bilancio sommario degli ultimi dodici mesi.
“Direi buono, non mi posso lamentare. È stato un anno intenso, proficuo e da cui ho imparato molto sotto tutti gli aspetti. Tutto questo riferito soprattutto alla seconda parte dell’anno, quella da luglio in poi. Perché la prima parte mi ha lasciato l’amaro in bocca, diciamo che la seconda parte dell’anno ha compensato le mancanze della prima”.

A proposito di prima parte dell’anno: a mente fredda puoi dirci che rapporti hai avuto con la vecchia società e in particolar modo con il direttore del vivaio Lauricella?
“È stata una situazione davvero pessima e gestita malissimo dalla società. Con la vecchia dirigenza non avevo alcun tipo di rapporto, invece con Lauricella c’era un rapporto solo dal punto di vista professionale, peraltro abbastanza freddo. Non posso parlar bene della precedente gestione perché ognuno tirava l’acqua al proprio mulino e noi allenatori eravamo in balia degli eventi, ogni giorno”.

Se dovessi individuare il momento peggiore del 2012 quale sceglieresti? Non viene difficile credere che possa essere compreso nei primi sei mesi…
“Esatto, è proprio così. Nella precedente gestione societaria si viveva nell’incertezza totale e nella mancanza di chiarezza e questo personalmente non era per niente piacevole poiché si aveva la perenne sensazione di svolgere il lavoro nella più totale precarietà. È un periodo sicuramente da dimenticare, in quanto davvero difficile e complicato”.

Vale la pena citare anche il momento migliore del 2012, quello che ricordi con maggiore piacere.
“In generale ricordo con grande piacere tutta la seconda parte dell’anno, quella della ripartenza e della serenità. Ma se ne devo dire uno, allora mi soffermo sulla crescita dei miei ragazzi che migliorano di giorno in giorno e che oramai stanno comprendendo che il nostro obiettivo primario non è quello di vincere il campionato o arrivare secondi, bensì quello di fare bene partita dopo partita, allenamento dopo allenamento. Io sono soddisfatto e contento dei miei ragazzi e del lavoro che sto svolgendo”.

L’esperienza della Spal1907 ti ha lasciato qualcosa a livello professionale e umano?
“Più che altro mi ha lasciato una grande sofferenza. Parlo con sincerità, la cosa che maggiormente mi ha ferito sono stati i rapporti umani totalmente trascurati. È stata calpestata la nostra dignità e io non pensavo di meritare questo trattamento visto e considerato che, per esempio, non ho mai saltato un allenamento. Ogni giorno da Adria mi facevo cento chilometri per gli allenamenti e di essere trattato in questa maniera non me lo sarei mai aspettato”.

Insomma si può dire che siano rimasti solo dei crediti economici a legarti alla vecchia società.
“Visto che avevo un regolare contratto depositato in Lega, gli stipendi mi sono stati pagati da quest’ultima e non dalla società e aggiungo meno male!”.

Considerando che in estate la situazione non era delle migliori e regnava l’incertezza, ti sei guardato attorno per eventuali alternative?
“Sì, devo dire che ho avuto dei contatti con una società professionistica, ma poi non se n’è fatto nulla. A dire il vero in cuor mio speravo di rimanere a Ferrara e in questa società e fortunatamente ad agosto, grazie a Benasciutti e Ranzani, si è potuto concretizzare ciò che speravo”.

L’insediamento della nuova società ha visto, a livello di vivaio, il polemico addio di Gigi Pasetti con cui hai lavorato per anni. Che idea ti sei fatto sulla vicenda?
“Nessuna opinione specifica, dico solo che avrà avuto le sue buone motivazioni così come la società avrà avuto le sue e non ci vuole molto a capire che le motivazioni dell’uno non combaciavano con quelle della società. Comunque in generale non piace intromettermi in determinate vicende”.

Parliamo di mercato. Sta per iniziare il girone di ritorno del campionato: vedremo facce nuove nella tua Juniores?
“Fino a ora l’unico arrivo ufficiale è quello di Brenzi, un difensore classe 1996 che proviene dal Calcio Ferrrara, per il resto siamo sempre vigili con la speranza di trovare qualche altro ragazzo che faccia al caso nostro”.

E invece chi è partito?
“L’unico che non fa più parte del nostro gruppo è Pianese, poi Zanellato che stabilmente andrà in prima squadra”.

Chiudiamo con la domanda più scontata in un momento del genere: cosa ti aspetti dal 2013?
“Mi aspetto, ma soprattutto auspico, un consolidamento societario che poi come un effetto trainante possa avere conseguenze positive su tutti. Peggio di come eravamo non si può fare e dopo aver passato quello che abbiamo passato la situazione in questo nuovo anno può solo migliorare. Dal punto di vista personale mi auguro di crescere insieme ai ragazzi e di continuare a fare bene”.

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