DISASTRO SPAL, E’ UN NAUFRAGIO GENERALE: SI SALVANO GALLO E CUBILLOS, MARCHINI INGABBIATO

GALLO 6.5 – Para il parabile e salva almeno altri due gol, quando il passivo poteva veramente diventare ancora più pesante. Sulla prima marcatura di Gucci è l’ultimo dei colpevoli in ordine di gravità. Per il resto nulla può: il gol di Floriano è un colpo di biliardo pregevole e di precisione chirurgica, quello di Buglio una staffilata assolutamente imprendibile che si infila a fil di palo. Bella anche la maglia, era per caso quella del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia? 

FIORINI 5 – Voto da condividere con Sassarini. Torna titolare dopo tanto (e troppo) tempo e l’allenatore apuano lo mette dalla parte di Floriano, il più in spolvero dei nostri avversari. Risultato: ha un’autonomia che si e no si avvicina alla mezz’ora ed è fisiologicamente normale. Meno che si faccia saltare, praticamente sempre. A inizio ripresa Sassarini lo mette a sinistra dalle parti di Toledo e va già meglio (visto che il brasiliano ci è sembrato piuttosto appesantito e ancora reduce dai bagordi pasquali), tanto che si fa vedere anche in attacco con una bella rovesciata su cui Sestito passa cinque millisecondi di paura vera. 

(CINTOI 5.5) – Affaticato, già in settimana non sembrava essere in gran forma durante le normali sedute di allenamento e per questo anche più nervoso del solito. Sassarini, conoscendo bene il ragazzo, decide di relegarlo, almeno inizialmente, al suo fianco, e ha ragione. Meglio di Fiorini avrebbe fatto probabilmente chiunque e su questo siamo tutti d’accordo, ma gli ultimi quindici minuti di partita li passa in apnea a rincorrere Bigoni poi, per fortuna, l’arbitro fischia la fine e la sua prestazione più di tanto non ne risente. 

MARCOLINI 5 – Una di quelle giornate in cui vorresti andargli vicino, dargli una pacca sulla spalla e dirgli molto onestamente: “Matteo, non è colpa tua”. Se nasce mediano, se è abituato a legnare in mezzo al campo, se è lento come se dietro gli avessero attaccato un carrettino, se ha fatto bene solo a Bagnolo in questo ruolo e solo perché la Bagnolese non aveva degli attaccanti ma delle sedie al loro posto, ti chiedi e rimbalzi la domanda a Sassarini: “Perché continui a farlo giocare difensore centrale?” Devi proprio volergli male ti vien da pensare. Un peccato perché in settimana si era allenato bene, benché reduce da un piccolo intervento chirurgico all’inguine. La partita? Il primo gol è un mix letale di concentrazione lasciata negli spogliatoi e la desuetudine a leggere le azioni da quella porzione di campo. Prende le distanze a Gucci solo sul 3 a 0, quando l’arancione, forse per compassione, si lascia anticipare un paio di volte. Ma, ribadiamo il concetto, non è (solo) colpa sua.  

CALISTRI 5.5 – Andrea va al massimo se e solo se al suo fianco c’è (e ci sarà in futuro) un giocatore capace di guidarlo, che abbia quel carisma e quell’agonismo che lui, per ovvie ragioni, non può avere. Se è nato tondo, non gli si può chiedere di morire quadrato. Fa quello che può, salva il salvabile, ogni tanto sbanda anche lui. E’ umano e da novembre gioca con un menisco rotto che dovrà operare a fine stagione. Solo applausi per lui, al di là di oggi.

ROSATI 5.5 – In crescita. Piace perché anticipa subito Varutti e fa capire di essere sceso in campo con la giusta concentrazione, poi, anche su Toledo se la cava mica male. A inizio ripresa va a destra per arginare un Fiorini sull’orlo di una crisi esistenziale, quando entra Cintoi si riprende la sua fascia di competenza. Si vede che non è un terzino ma un marcatore di ruolo, soffre di più quando entra Gambadori che, a differenza di Toledo, gli dà zero punti di riferimento.

LAURENTI 5.5 – Nelle partite che contano, quando c’è da fare la differenza, anche il nostro Gianluca si perde clamorosamente. Impalpabile, un paio di guizzi per tempo, ma atleticamente in calando come il resto dei suoi compagni. Forse gli si chiederà anche troppo a un giocatore che, nonostante tutto, ha segnato nove reti, forse da lui ti aspetti sempre la giocata risolutiva. Sicuro non è uno di quelli che nei momenti di difficoltà prende per mano il gruppo, anzi, ci mette un tempo a crollare anche lui nella miseria di giornata. Bello l’assist per Marchini nel finale: ma siamo già 3 a 0.  

DEL MASTIO 5 – Il soldatino biancazzurro, oggi, sembra più che altro un fantasmino. Ha colpevolmente (e inspiegabilmente) lasciato a casa le armi della battaglia. Perde tutti i contrasti in mediana, uno grida vendetta perché mette in azione Buglio che, di questi tempi, palla al piede, è incontenibile. Si fa anche ammonire. Deve contenersi e ragionare di più perché in prospettiva è davvero un bel giocatore. 

BRAIATI 5 – Mezzo punto in più solo perché gioca menomato da quel tutore alla spalla che sarà costretto a portare almeno fino al termine della stagione ma la sua è una prestazione da fermo e nel complesso a dir poco imbarazzante. Prende l’ascensore nel secondo tempo una volta in zona d’attacco. 

MARCHINI 5.5 – Un leone in gabbia, in una giornata in cui comunque, nel complesso, il suo ruggito solito assomiglia più a un timido miagolio. Come a tutti i suoi compagni di squadra, gli sta davvero stretta quella maglia a righe biancazzurre provenienti dalla squadra Juniores (le casacche della prima squadra sono finite, lo sapevate?). Prova a divincolarsi un po’ come gli viene, a braccio e a sentimento senza pensarci troppo su, ora da Maina, ora da un Collacchioni in vena di rompere le uova nel paniere al nove nostrano, anche ai limiti del regolamento. Mette “in the box” un paio di palloni interessanti, prova a concludere come può su imbeccata di Laurenti. Va anche in doppia cifra nel computo delle ammonizioni stagionali: con quella di oggi fanno dieci.

ROCCHI 5.5 – L’istinto killer dell’attaccante, lui, proprio non ce l’ha, ma quello “killer” e basta forse sì, almeno questo avrà pensato Collacchioni quando il calciatore ternano, involontariamente, in azione, gli sistema un colpo in pieno sterno con la scarpa che lo lascia a terra qualche minuto. Pochi i palloni giocabili, condizione lontana anni luce dopo quel pizzicorino malefico al menisco. Annata, sportivamente parlando, davvero funesta per questo ragazzo.

(MARONGIU 5.5) – Entra in campo e fa tremare Sestito a un quarto d’ora dalla fine, nel primo e unico tiro in porta vero della Spal di tutto l’incontro. E poi? E poi basta. Ale è questo, si sa. Prendere o lasciare e a prescindere dai dieci centri stagionali. Corsa e pressing sono roba che nel suo vocabolario di gioco non trovano spazio.  

CUBILLOS 6 – Fino al momento del cambio è davvero l’unico sufficiente tra gli uomini di movimento di Sassarini. Lamenta un mezzo rigore ai suoi danni su intervento di Buglio (D’Annibale dice di no, proprio come aveva detto a Piras a Massa nel girone d’andata), ma è comunque il solo a cercare con la sua verve di creare un po’ di scompiglio nella retroguardia arancione.

(MASSACCESI 5) – Ne prende poche anche lui, fagocitato nel marasma tattico di giornata. Entra sul 3 a 0, cosa può fare?

SASSARINI 5 – Se ci si focalizza solo sulla partita di Pistoia ci si domanda: perché Cintoi in panchina e Fiorini, al rientro da un infortunio e in palese ritardo di condizione, in campo e proprio dalla parte di Floriano? E’ come mettere un elefante a rincorrere una gazzella in questo momento, e non potrebbe essere altrimenti. Perché insistere con Marcolini centrale di difesa quando questo ragazzone, si sa, è un mediano, un centrocampista di quantità, un onesto gregario e niente di più? D’accordo l’assenza di Nodari ma regalare metà difesa alla pur non trascendentale Pistoiese è peccato mortale.  Mettere Rosati centrale (per chi non lo sapesse Rosati nasce centrale) no? Perché, per forza di cose, continuare a mandare al massacro questi giocatori e obbligarli a continue figure barbine? Il cambio di Cubillos, tra i pochi a salvarsi, è semplicemente inconcepibile, a meno di problemi fisici che ignoriamo del tutto. Ha ragione lui quando dice che, a prescindere dalle scelte di campo, i suoi ragazzi con la testa non ci sono più (come potrebbero?) e ha ragione lui anche quando dice che la Spal atleticamente, adesso, è indietro anni luce rispetto alle prime (se sei costretto a trascorrere metà delle giornate, da un mese a questa parte, a fare riunioni per parlare del vil danaro e non di calcio cosa puoi aspettarti?). Nessuno dimentica che è da agosto che la baracca la tira avanti praticamente da solo, Sassarini, e non si può neppure dimenticare che non è mai stato aiutato, neppure una volta da questa società, anzi, quando ancora la burrasca era da venire a questa squadra ha consegnato (oltre a metà della rosa a contratti stracciati) un gioco e un’identità, pur commettendo qualche errore di troppo, soprattutto nella gestione dei cambi e nella lettura della partita a gara in corso. D’altronde allena in D e un motivo ci sarà pure. Ma non è lui il principale colpevole di questo scempio, lavora in condizioni pietose da sette mesi, ha collezionato cinquantaquattro punti, un piccolo miracolo. Semmai è la società la principale indiziata di questo annunciato disastro sportivo e di chi ha permesso loro di insediarsi in estate. 

PISTOIESE 1921

Sestito 6; Maina 6, Collacchioni 6.5, Varutti 6; Giordani 6, Cecchi 6.5, Buglio 7, Belli 6 (dal 32′ s.t. Lazzerini ng); Toledo 6.5 (dal 20′ s.t. Gambadori 6), Gucci 7, Floriano 7.5 (dal 35′ s.t. Bigoni ng). All.: M. Morgia 7.

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