SPAL, LA TESTA E’ ALTROVE: COL RICCIONE UN PAREGGIO DA MINIMO SINDACALE IN UN MAZZA SEMIVUOTO

SPAL-RICCIONE CALCIO 1929 1-1 (1-1)

SPAL (4411): Gallo; Rizzo, Cintoi, Calistri, Rosati; Laurenti, Braiati, Massaccesi (dal 14’ s.t. Del Mastio), Marchini (dal 11’ s.t. Sartori); Cubillos, Marongiu (dal 29’ s.t. Rocchi). A disp. : Canalicchio, Fiorini, Marcolini, Shqypi. All.: D. Sassarini.
RICCIONE (442): Cunzi; Venere, Seye Mame Serigne, Minì, Poponcini; Audino, Sposato, Drudi, Moretti; Ricci, Cosa. A disp.: De Deo, Soria, Bracalente, Damizia, Zini, Zanier, Erasmi. All.: A. Benedetti.

ARBITRO: Frosini di Pistoia (Assistenti: Zappella e Pancioni).
MARCATORI: 23’ p.t. Laurenti (S), 36’ p.t. Drudi (R).
AMMONITI: Rizzo (S), Venere (R), Cubillos (S), Cunzi (R).
NOTE: giornata soleggiata tipicamente primaverile, terreno in condizioni discrete. Spettatori 1.203 (982 abbonati e 221 paganti, per un incasso totale di € 4.585)
Angoli: 9 a 0 per la Spal. Recupero: pt 2’, st 4’.

FERRARA – Dopo una settimana di annunci, parole, caos e addirittura un silenzio stampa oggi la parola è tornata al rettangolo di gioco. Al Paolo Mazza si è giocata Spal-Riccione e si è avuta la conferma, ma forse non ce ne era bisogno, che i biancazzurri non vedono l’ora che il campionato finisca e al più presto possibile. Novanta minuti a ritmi blandi hanno prodotto un pareggio per 1-1 che tutto sommato va bene a entrambe le squadre: alla Spal che così rimane a un solo punto di distacco da dei playoff (che almeno ufficialmente sono ancora l’obiettivo finale) e anche al Riccione che si mantiene lontano dalla zona caldissima e a ridosso delle squadre che lottano per la salvezza diretta.

Non ci si poteva aspettare chissà quale fuoco sacro ad animare l’undici di Sassarini, sceso in campo con un completo rosso perfettamente concordante in termini cromatici con la situazione dei conti societari e l’avvio di gara – complice anche la splendida giornata di sole – è contraddistinto da ritmi palesemente balneari. I primi a provarci sono gli ospiti con un tiro cross di Audino che termina di poco alto sopra la testa di Gallo. Poco dopo è Ricci a imbeccare Cosa, ma il sinistro dell’esperto attaccante termina sul fondo. Cubillos prova a scuotere la Spal dal torpore pomeridiano inserendosi su un disimpegno non impeccabile di Seye Mame, ma il tocco è debole e la palle esce. È ancora l’attaccante tosco-colombiano a guadagnarsi il titolo di uomo più pericoloso per la difesa ospite, quando di lì a poco calcia alto dopo un buon pallone lavorato da Marongiu sul settore destro. Un’occasione che prelude al vantaggio spallino: tutto nasce da un’azione confusa in cui è Laurenti a mettere ordine con un destro preciso destinato nell’angolo basso dove Cunzi non può arrivare. L’esterno ferrarese festeggia così al meglio il suo ventitreesimo compleanno. Ma si tratta solo di un lampo in una partita che non passerà certo alla storia per la sua bellezza. Il Riccione realizza in fretta di poter approfittare della giornata sonnolenta di Marchini e compagni e al 32’ Audino crea la migliore occasione per i suoi, divorandosi il pareggio dopo una bella giocata di Ricci. La pressione dei romagnoli viene ricompensata al 36’: Rizzo si fa scappare Moretti ed è costretto al fallo all’altezza dei sedici metri. Da lì parte il calcio piazzato di Drudi che si infila alle spalle di Gallo, complice una palese deviazione della barriera. La risposta è tutta in un’altra palla ferma, stavolta presa in consegna da Marchini, ma il destro del capitano sibila di poco a lato della porta difesa da Cunzi.

La ripresa è tutt’altro che spumeggiante, i taccuini degli inviati rimangono piuttosto spogli in termini di azioni salienti. Tuttavia la Spal ci prova fin da subito con Laurenti (senz’altro il più brillante nell’undici biancazzurro) che sfiora la doppietta personale dopo appena cinque minuti. Il Riccione dà l’impressione di tirare i remi in barca in largo anticipo, lasciando così spazio alle iniziative della squadra di Sassarini: il mister getta nella mischia Sartori e Del Mastio per vivacizzare un po’ la manovra e viene ripagato con almeno un paio di buone occasioni. In entrambi i casi il protagonista è Marongiu: l’attaccante al 12′ si presenta solo davanti a Cunzi, ma la conclusione è respinta dal portiere; al 17’ invece calcia alto dall’interno dell’area dopo un’intelligente sponda aerea di Cubillos. Passano solo un paio di minuti e la Spal reclama il rigore per un contatto in area tra Sartori e Venere, ma l’arbitro preferisce lasciar correre. I biancazzurri rimangono in avanti nel tentativo di regalare un sorriso ai pochi tifosi accorsi al Mazza, ma gli attacchi risultano abbastanza sterili, La Spal fa incetta di calci d’angolo, al termine se ne contano nove contro i zero del Riccione. C’è tempo anche per vedere un Sartori indiavolato e la cacciata del medico spallino Vitali, per il resto poco altro. L’ultima emozione la concedono Cubillos e Laurenti a una manciata di minuti dal termine: cross del tosco-colombiano e mancato aggancio di “Laure” a centro area.

Finisce con isolati fischi e borbottii del pubblico, ma anche con gli applausi dei tifosi della curva al momento di salutare la squadra. Un gruppo di ragazzi che comunque ha dimostrato di voler onorare la maglia in un contesto societario difficile e talvolta desolante. Domenica prossima però servirà qualcosa di più del semplice impegno per contrastare un Tuttocuoio lanciatissimo verso la promozione in Seconda Divisione. Altrimenti esiste il rischio concreto di dover vedere i neroverdi fare festa proprio davanti agli occhi di una squadra e di una tifoseria che in questa stagione onestamente sono già state sufficientemente bistrattate. 

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