TRE SETTIMANE DI ATTESA PER CAPIRE COME AGIRANNO I TRE PROTAGONISTI DELL’INTRIGO BIANCAZZURRO

Non che ci fosse bisogno di un’ulteriore prova, ma domenica abbiamo tutti avuto conferma che le tre settimane che ci separano dalle fine del campionato saranno molto lunghe. Spal-Riccione si è giocata dopo una settimana di allenamenti un po’ sghembi, di dichiarazioni pesanti, di interventi istituzionali, del silenzio stampa vecchia maniera. Addirittura si è rifatto sentire Oreste Pelliccioni in quello che sembra solo l’inizio di un teatrino del rimpallo di responsabilità per un altro naufragio che se non era annunciato poco ci mancava. Con premesse del genere era dura pensare di poter vedere una battaglia sul rettangolo verde del Mazza e così è stato. È evidente che la squadra non vede l’ora di staccare la spina e va pienamente compresa: da dicembre senza un soldo, non si vede perché debbano impegnarsi più di quanto hanno fatto durante il periodo nel quale hanno creduto a promesse non mantenute. I playoff non erano attraenti già prima, figuriamoci ora che sembrano incombere come un ulteriore e inutile prolungamento di una stagione disgraziata. Se domenica il Tuttocuoio festeggerà la promozione proprio davanti ai biancazzurri si avrà la sensazione che tutto sommato si tratti dell’ultimo dei problemi. La partita vera, da qui all’estate, e come esattamente un anno fa, si gioca fuori dal campo. E come ogni partita di questo tipo è davvero difficile pronosticare non solo come si concluderà, ma anche delle premesse con cui si giocherà. Le questioni da sbrogliare sono principalmente tre: le intenzioni di Benasciutti, la strategia dell’amministrazione comunale e la consistenza dell’ipotesi che coinvolge la Giacomense.  

BENASCIUTTI – Per la prima volta in stagione il patron non ha assistito alla partita domenicale della Spal, ufficialmente per motivi di salute. Questo gli ha risparmiato di assistere alla sortita degli ultras in tribuna, con cori inequivocabili a suo indirizzo. Da ormai una ventina di giorni Benasciutti non rilascia dichiarazioni e non assiste più agli allenamenti della squadra, lasciando così il presidente Ranzani a gestire la delicata situazione. Le dichiarazioni rese ieri dallo stesso Ranzani dopo il drammatico confronto con i senatori dello spogliatoio testimoniano che l’incontro pacificatore voluto dall’assessore Masieri non ha sanato il divario creatosi tra lui e Benasciutti. Interrogato sulle possibilità di un disimpegno del patron in favore di altre soluzioni ha risposto di aver fatto la stessa domanda a Benasciutti senza però ottenere risposte. Andiamo bene. D’altra parte le strade sono due: proseguire ostinatamente nella ricerca di finanziatori e provare a rinvigorire la fiacca credibilità della Real Spal o arrendersi alla prospettiva di averci provato e non esserci riuscito, con relativo impoverimento in termini finanziari. Un’opzione C che vedrebbe Benasciutti trattare una cessione a una cordata capitanata da Francesco Colombarini pare decisamente irreale. C’è poi un ulteriore interrogativo: ammesso che vi possa essere una svolta positiva in questa crisi, come si può pensare di dover ricostruire una squadra da zero per il secondo anno consecutivo?

LA GIACOMENSE – La sensazione è che ogni discorso riguardante i grigiorossi sia destinato a rimanere in ghiaccio fino al momento in cui i ragazzi guidati da Leonardo Rossi non avranno conseguito sul campo la salvezza nel loro girone di Seconda Divisione. Nel frattempo i contatti rimarranno più o meno sotterranei e utili solo a capire se valga davvero fare questa operazione che ovviamente presenta un largo numero di ostacoli. La mediazione di Fabio Bulgarelli, da tempo in ottimi rapporti con Francesco Colombarini, potrebbe rappresentare la carta decisiva per determinare un intervento del sodalizio di Masi San Giacomo.

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE – L’atteggiamento dell’assessore Masieri e del sindaco Tagliani rappresenta il fattore decisivo per indirizzare il futuro della Spal in una direzione o in un’altra. Per quanto incline al compromesso, Masieri sa che non c’è ulteriore tempo da perdere. C’è da credere che il sostegno ufficiale a Benasciutti durerà fino alle 17 del prossimo cinque maggio, quando il campionato sarà chiuso. Se entro quel momento l’attuale patron non avrà trovato soluzioni credibili alla crisi della società l’amministrazione potrebbe scegliere di imboccare con decisione la strada che porta a Masi San Giacomo, ammesso che l’interesse dei Colombarini e del presidente Mattioli diventi effettivamente un progetto da mettere nero su bianco.

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