BIANCAZZURRI NEL BARATRO, ROSATI IL MIGLIORE, MALE IL CENTROCAMPO. ANCHE I CAMBI NON INCIDONO

CANALICCHIO 5.5 – Sorpreso nell’occasione del raddoppio piacentino dove resta colpevolmente sulla linea di porta a guardare la sfera danzare davanti al proprio quadrato di competenza. Altrimenti sarebbe senza voto.

RIZZO 4.5 – Sbaglia tutto quello che può sbagliare in una giornata che lo vede soccombere e andare in confusione sin dai primi minuti di gioco contro il più esperto Cazzamalli a cui rifila anche una scarpata involontaria in pieno volto nell’occasione del raddoppio piacentino. Perennemente in ritardo e surclassato ogni volta che viene puntato dagli avversari.

ROSATI 6.5 – Il migliore dei biancazzurri. Si conferma quello di Ponte a Egola, da centrale ne sbaglia veramente poche. Prende le distanze subito a Centofanti, fatica a tenere insieme un reparto di fortuna ma è bravo e molto attento sui diretti avversari. Non gli si può chiedere di più.

PIRACCINI 6 – Sassarini decide di toglierlo all’intervallo per esigenze tattiche ma disputa un buon primo tempo. All’esordio stagionale da titolare, dopo i primi dieci minuti di ambientamento entra in partita. Bello il lancio a innescare Fiorini, altrettanto il salvataggio su tiro a botta sicura di Centofanti a fine primo tempo.

(ROCCHI 5) – Tocca un pallone in quarantanove minuti effettivi giocati. Che la squadra non giri attorno a lui è un fatto evidente ma anche lui ci mette tanto del suo non attaccando mai in profondità e nemmeno il tanto chiacchierato secondo palo.

PIRAS 5 – Giornata no e non solo per l’ingenuo fallo da rigore che consente all’Atletico di portarsi in vantaggio. Costantemente in affanno su Cazzamalli, saltato una volta sì e l’altra pure, torna poco ad aiutare un Rizzo palesemente in confusione. Nella ripresa lo si nota solo per un bel pallone non sfruttato a dovere da Sartori.

CUBILLOS 5.5 – Ha la tecnica ma non ha più la gamba. Non è un caso se a Ponte a Egola ha dato il meglio di sé entrando a gara in corso: non allenandosi più a dovere in settimana per le note vicissitudini societarie, come molti dei suoi compagni del resto, la sua prestazione inevitabilmente ne risente. Irritante, spesso, quando decide di intestardirsi con le mille finte sugli avversari, non va neppure meglio quando batte le punizioni, costantemente preda delle gambe piacentine.

MARCOLINI 5 – Impalpabile, un passo indietro evidente dopo la bella prestazione offerta contro il Tuttocuoio. In evidente affanno sin dai primi minuti, non riesce mai a prendere le giuste misure ai diretti avversari. Spazza due volte l’area in aiuto alla difesa ma fa poco altro. Lascia inspiegabilmente a casa, per una domenica, grinta e potenza che lo contraddistinguono.

BRAIATI 5 – Cammina per il campo, vaga senza logica e senza meta per buona parte della partita, se si esclude quel taglio per Laurenti che meritava senz’altro maggiori fortune. Ma siamo già due a zero per l’Atletico. Prima è un continuo non capirsi con i compagni e un ricettacolo di tagli e passaggi che si perdono nella terra di nessuno.

FIORINI 5.5 – Ne prende poche in una porzione di campo, comunque, che non è solitamente di sua competenza. Si fa vedere nel primo tempo con un tiro sbilenco un aggancio in bello stile al volo su servizio di Piraccini su cui però viene anticipato da Melegari e una discesa nella ripresa che costa il giallo a Silva. Poi, fino al cambio, il buio.

(CUCURNIA 5) – Si posiziona al posto di Fiorini nell’inedita posizione di terzino sinistro quando Sassarini decide di passare definitivamente a quattro dietro. Gioca venticinque minuti ma neanche te ne accorgi che è in campo.

LAURENTI 5 – Lento, macchinoso, inspiegabilmente ingessato nei movimenti, anche quelli più semplici. Grida vendetta il pallone al bacio offertogli da Marchini nella prima frazione che lui insegue al rallentatore facendosi anticipare da Boari. Da trequartista dietro al capitano è poco più di un fantasma, va meglio nella ripresa da esterno: due cross per Sartori che poi cerca molto generosamente anche di restituirgli il favore ma il nostro incappa nella classica giornata da dimenticare.

MARCHINI 5.5 – Sassarini lo cambia a metà tempo ma nei primi venticinque minuti è solo il capitano a provare a costruire qualcosa di buono: un taglio per Braiati fermato irregolarmente da Melegari, uno per Laurenti che si addormenta sul più bello e tre angoli guadagnati. In una punizione battuta alle stelle c’è tutta la Spal degli ultimi mesi e una rabbia repressa e solo parzialmente sfogata per una stagione buttata troppo presto alle ortiche per colpe che troppo presto qualcuno ha voluto far cadere sulle sue spalle.

(SARTORI 5.5) – Un tempo intero in cui si dimostra un giocatore di grande forza e attitudine al sacrificio, volenteroso ma ancora troppo disordinato tatticamente. Rieti lo anticipa due volte solo perché lui tarda troppo a concludere su passaggio millimetrico prima di Piras, poi di Cubillos. Più sangue freddo, meno fronzoli, i mezzi non gli mancano per poter fare bene in categoria.

SASSARINI 5 – A sua parziale discolpa le pesanti assenze di Nodari, Calistri, Marongiu e Cintoi. Emblematico il finale quando, tutto solo, si dirige sotto la “Campione” a salutare i pochi tifosi rimasti, segnale e sintomo inequivocabile di una profonda e insanabile frattura che negli ultimi mesi si è venuta a creare con buona parte dello spogliatoio. Sprofonda insieme ai suoi uomini in una situazione dimessa e senza dubbio al limite della sopportazione ma una squadra ha il dovere di provarci sempre e comunque, di mettere in campo almeno un po’ di grinta e di agonismo. Di orgoglio. Oggi la Spal è mancata praticamente in tutto dimenticando clamorosamente, forse per la prima volta in tutto l’anno, il significato di indossare la maglia biancazzurra.

ATLETICO BP PRO PIACENZA
Boari 5.5; Melegari 6.5, Rieti 7, Colicchio 6, Feher 6.5; Silva 5.5, Fulcini 6.5, Cazzamalli 7 (dal 15’ s.t. Cambielli 6); Matteassi 5.5, Centofanti 6, Bignotti 6.5 (dal 13’ s.t. Colla 5.5). All.: A. Franzini 6.5.

 

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