LA VERSIONE UFFICIALE: AFFARE FATTO TRA BENASCIUTTI E CANDELA, MA RESTANO ANCORA DUBBI DA CHIARIRE

Come per molte altre cose di casa Spal e del calcio in generale, ci sono una versione ufficiale e alcune ipotesi alternative per quanto riguarda il passaggio di consegne tra Roberto Benasciutti e Vincent Candela. La versione ufficiale dice che nella giornata di lunedì ogni dubbio sul buon esito dell’affare è stato fugato con un incontro tra i dirigenti dell’attuale società (i fratelli Roberto e Mauro Benasciutti e Lorenzo Cestari) e Marco Pontrelli, divenuto ormai plenipotenziario per conto di Candela. Il francese ancora una volta non si è visto, ma sarebbe bastata la benedizione dell’influente commercialista Fabrizio Dominici a far sì che cifre e dettagli dell’accordo venissero messi nero su bianco grazie alla garanzia di un cospicuo finanziamento – superiore al milione di euro – in favore dell’ex difensore della Roma. Entro la fine della settimana si dovrebbe procedere con l’appuntamento da un notaio per tutti gli adempimenti che renderebbero ufficiale l’inizio del nuovo corso spallino. Una gestione, almeno così pare, che non prevederebbe la presenza di Roberto Benasciutti all’interno delle gerarchie societarie, mentre per Roberto Ranzani ci sarebbe una piccola speranza di rimanere con un ruolo di mediazione tra dirigenza e giocatori. Questa è la versione ufficiale.
Tuttavia restano gli interrogativi che fanno da vero e proprio combustibile a versioni alternative: prima di tutto viene da chiedersi cosa sia accaduto nei 32 giorni che sono trascorsi tra le presentazioni e i sorrisi di fronte a Tagliani, a oggi. In quel 16 maggio – unica apparizione pubblica di Candela a Ferrara – veniva assicurato che tra le parti c’era grande armonia e che si stava addirittura considerando una spartizione a metà delle quote societarie tra il francese e Benasciutti. Si asseriva che la conclusione ufficiale fosse questione di giorni e che addirittura Piccolo (bomber dell’Atletico BP Pro Piacenza) era da considerarsi praticamente biancazzurro. Nel frattempo un mese è trascorso via veloce e Piccolo ha rinnovato con i rossoneri, così come si sono accasati altri obiettivi di mercato (veri o presunti) come Attili (classe 1995 finito al Parma) e Gelonese (anche lui 1995 finito all’Ancona). Il possibile disimpegno di Benasciutti lascia pensare che davvero si sia trattato del classico matrimonio d’interesse finito male ancora prima della luna di miele. E considerate le voci insistenti di contrasti tra vecchi e nuovi dirigenti, c’è da credere che uno dei nodi da sciogliere prima di fare annunci (semi) ufficiali fosse proprio quello relativo alla posizione dell’ex patron, desideroso di rimanere in sella, ma impossibilitato a farlo dalla sua posizione economica.
Sorge poi un ulteriore elemento di perplessità: il fatto che un ex calciatore particolarmente famoso, campione d’Italia e del Mondo, debba chiedere (e  con pazienza) un finanziamento a un professionista riminese per comprare una squadra di quinta serie a Ferrara di cui ha appena sentito parlare lascia quantomeno irrequieti circa le future fortune della Spal.
In una regione in cui la squadra biancazzurra è stata ormai sorpassata e controsorpassata da tutti in termini di categoria (Sassuolo, Modena, Carpi, Reggiana, Forlì, Rimini, Santarcangelo, Bellaria e ovviamente Giacomense) i piani di grandeur dovrebbero passare da un prestito ottenuto a fatica? Come per molte altre questioni della stagione appena trascorsa, la comunicazione inerente la trattativa ha fatto acqua da tutte le parti e continua a farne a tutt’oggi. Per oltre due mesi voci e indiscrezioni hanno contraddistinto le giornate della Ferrara calcistica dando credito a quanto scriveva ieri su Facebook un nostro lettore, riferendosi ai successi delle squadre modenesi: “Non è un caso, dove sanno fare calcio vincono. Dove invece sanno solo parlare… Spal”.La speranza è davvero che il tempo delle chiacchiere sia finito. Che Benasciutti, Candela, Pontrelli e l’assessore Masieri scoprano presto le carte, spiegando cosa è accaduto in questi interminabili sessanta giorni. E soprattutto che progetti hanno per la Spal di domani, perché parte del loro credito agli occhi della tifoseria è già stato speso piuttosto male.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0