A Meda non si concedono repliche, il recupero col Renate frutta un anonimo 0-0

MEDA  – Dopo il gancio destro ricevuto in piena zona Cesarini a Bassano nell’ultima giornata di campionato, altra trasferta psicologicamente tosta per la SPAL. di Leo Rossi. Si ritorna a Meda per recuperare il match contro il Renate, sospeso l’1 settembre per il ben noto, e fantozziano, episodio dell’ infortunio all’arbitro sul punteggio di 3 a 1 per i biancazzurri. E ripartire dallo 0 a 0, diciotto giorni dopo e con un solo punto in classifica, è un esame non da poco per la banda ferrarese, che parte con il freno a mano tirato. Mister Rossi affida la fascia di capitano a Cozzolino e rispolvera Rosseti e Personè, sostituti, in pratica, di D’Orsi e Varricchio (Silvestri torna a fare il centrale di difesa), squalificati in Veneto, e nei primi minuti è proprio il terzino a farsi notare per qualche ottima chiusura difensiva, soprattutto in occasione del solito lancio lungo proveniente dalle retrovie diretto a Florian (11’). Ma il Renate non si perde d’animo e tenta di sorprendere gli ospiti con estemporanee conclusioni dalla distanza, quasi mai realmente pericolose per Menegatti. Dall’altra parte, i biancazzurri provano ad accelerare e trovano nell’asse Capellupo-Cozzolino il più classico dei salvagenti, ma non d’emergenza, perché pure gli altri sette in campo, senza considerare l’estremo difensore, alzano pian piano i giri del motore. L’altro lato della medaglia, però, vede i fianchi scoperti alle percussioni offensive degli esterni nerazzurri: siamo sulla fascia di Fantoni quando, al 26’, arriva in area una palla sporca che Spampatti riesce a calciare verso i pali di Menegatti, costringendolo ad una non facile parata a terra. Scocca la mezz’ora e la partita non ha ancora preso il volo, nonostante la vicinanza a Malpensa e Linate, ed è il Renate a menare le danze. Troppi i lanci spallini sui quali Personè e Cozzolino possono veramente poco là davanti, imbrigliati dalla stretta cinta difensiva estremamente ordinata e compatta, mentre Bruscaroli&co. ballano e non poco, riuscendo solo grazie all’intervento di Capellupo a sbrigliare una pericolosa situazione in mischia. Le note positive per la truppa di Rossi arrivano solamente sui calci piazzati offensivi, dove effettivamente il piede mancino di Fantoni può creare qualche grattacapo. Ma il cronometro scorre, e al 39’ si contano solamente i tanti fischi del pubblico in direzione del signor Baldicchi, colpevole di essere troppo tollerante nei confronti di Rosseti per i metri guadagnati nel battere le rimesse laterali. L’intervallo serve più ai tanti ex spallini per fare due chiacchiere tra loro. Presenti Lancini e Matteo Superbi, ora ds della Virtus Entella, oltre a Giorgio Zamuner e Andrea Bottazzi, dg del Castiglione, e il loro breve giudizio sul momento vissuto dai biancazzurri è unanime: SPAL troppo impaurita. Ma compatta, questo va detto e sottolineato.

Ed in effetti anche nel secondo tempo si vede una squadra troppo timorosa. Evidentemente la paura di non portare a casa nemmeno un punto anche in questa dura trasferta impedisce all’undici di Rossi di giocare con serenità. Tutti incappano in errori individuali, e soprattutto i due di centrocampo, Landi e Capellupo, faticano ad innescare le ali e le punte, affidandosi con troppa frequenza nelle mani del dio dei lanci lunghi, quest’oggi assente al “Città di Meda”. Perché anche il Renate non imbrocca un lancio che uno, e per aggirare l’ovvio problema cerca di giocare sulle fasce laterali, trovando nel neo entrato Bonfanti un buon aiuto in fase di propulsione offensiva. Ma di occasioni da gol, zero. Rossi vede che sulla linea mediana i problemi sono plurimi e getta nella mischia Banzato, uno di quelli che fino a questo momento ha avuto meno spazio. Ma aggiungere peso al centrocampo non dà i risultati sperati. È ancora il Renate a farsi avanti con maggior insistenza e al 66’ riesce a mettere Castellani nelle condizioni di sparare verso Menegatti dal limite dell’area: a rugby sarebbe stato sicuramente un piazzato trasformato, peccato che la palla non sia ovale. Entra Braiati, uno dei migliori a Bassano se non altro per il tentativo in extremis stampatosi sulla traversa.  Rossi  chiede a lui la grinta giusta da trasmettere alla squadra, apparentemente demotivata. E la prova arriva dal contropiede che Cozzolino spreca al 72’, preferendo un’improbabile conclusione personale da posizione defilata, piuttosto che il fraseggio, non di certo impossibile, con i compagni. Ma qualche miglioria inizia a vedersi. La SPAL guadagna metri e si affida ai piazzati di Fantoni e Di Quinzio per far paura, soprattutto sui corner, ma è da un contropiede ben diretto da Landi che potrebbe nascere l’occasione più ghiotta della partita. Il condizionale è d’obbligo, perché il direttore di gara ferma inspiegabilmente l’azione per ammonire Baldo, invece di lasciar proseguire per la regola del vantaggio. Un vero peccato. Sull’ultimo tiro da fuori tentato da Banzato si spengono le speranze biancazzurre di tornare a casa con l’intera posta in palio in tasca, anzi, a momenti arriva l’ennesima beffa dopo cinque minuti abbondanti di recupero. E’ Scaccabarozzi ad alzarsi e a colpire di testa a centro area su calcio d’angolo. Perché fosse libero è uno dei misteri dell’umanità, ma questa volta Menegatti chiude a chiave la porta e manda in archivio una partita noiosa ma combattuta. E per i tempi che corrono va bene così, almeno la sfortuna, per novanta minuti, ha schivato la SPAL.

RENATE-SPAL 0-0

RENATE (3412): Santurro; Adobati, Gavazzi, Riva; Morotti, Baldo, Scaccabarozzi, Muchetti; Teggi (dal 1’ st Bonfanti); Florian, Spampatti (dal 16’ st Castellani). A disp. Cincilla, Prete, Adorni, Lauricella, Bernasconi. All.: Boldini.
SPAL (442): Menegatti; Rosseti, Buscaroli (dal 38’ st Cenerini), Silvestri, Fantoni; Pandiani, Landi, Capellupo (dal 26’ st Braiati), Di Quinzio; Personè (dal 16’ st Banzato), Cozzolino. A disp.: Coletta, Paloni, Panizzi, Lazzari. All.: Rossi.

ARBITRO:  Baldicchi di Città di Castello (Assistenti: Bottegoni e Fraschetti).
AMMONITI: Florian, Baldo e Riva (R), Personè e Buscaroli (S).
NOTE: angoli 6 a 3 per la S.P.A.L. Presenti in tribuna Zamuner, Superbi, Lancini e Bottazzi. Spettatori: 200, incasso non comunicato.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0