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FORLI’-SPAL 1-1 (1-1)

FORLI’ (532): Casadei; Jidayi, Vesi, Fantini, Gerolino, Senese (dal 19′ s.t. Sampaolesi); Tonelli, Bergamaschi (dal 29′ s.t. Forte, dal 36′ s.t. Torelli), Evangelisti; Melandri, Docente. A disp.: Lani, Fonte, Nappello, Bernacci. All.: R. Rossi.
SPAL (532): Menegatti; Paloni (dal 33′ s.t. Rosseti), Silvestri, Buscaroli, Cenerini, Di Quinzio (dal 46′ p.t. Fantoni); Landi, Paro, Capellupo; Cozzolino, Varricchio (dal 43′ s.t. Personè). A disp.: Coletta, D’Orsi, Panizzi, Banzato. All.: M. Gadda.

ARBITRO: Cifelli di Campobasso (Assistenti: Pollaci e Ruggeri).
MARCATORI: 25′ p.t. Tonelli (F) e 49′ p.t. Buscaroli (S).
AMMONITI: Cenerini (S), Melandri (F), Buscaroli (S) e Paro (S).
NOTE: cielo sereno, temperatura gradevolissima, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 1.200 circa (584 paganti e 447 abbonati, incasso non comunicato, presenti anche un centinaio di bambini della Scuola calcio romagnola su invito) con buona rappresentanza di tifosi provenienti da Ferrara.
Angoli: 5 a 2 per la Spal. Recupero: pt 6′ e st 5′.

Prima dell’incontro è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Raimondo D’Inzeo, leggenda dell’equitazione, medaglia d’oro a Roma nel 1960.

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FORLI’ – La Spal, dopo due sconfitte consecutive lontano da Ferrara, torna da Forlì con un punto piccolo piccolo, muove la classifica e resta attaccata all’ottavo posto, che questa sera dista appena tre lunghezze con lo scontro diretto ancora da giocare contro la Vecomp il giorno dell’Immacolata. Un bicchiere mezzo pieno, come direbbe il diggì Vagnati, anche se le notizie buone, se così vogliamo chiamarle, si fermano qui. La partita di oggi ha infatti raccontato ben altro: per la sesta volta consecutiva i biancazzurri hanno incassato almeno un gol che, a onor del vero, non fosse stato per Menegatti, sarebbero stati almeno tre, senza contare i due legni colpiti dai romagnoli e la rete annullata a Melandri per un fuorigioco apparso quantomeno sospetto sul parziale di 1-1; per l’ottava volta su dodici giornate Varricchio e compagni sono andati sotto, ma in cinque di queste hanno recuperato ed è arrivato almeno un punto. Quindici punti, sì, ma anche la quint’ultima difesa di un campionato che, stando a una prima veloce occhiata, si tiene in pugno soprattutto non subendo gol: e la difesa della Spal, manco a dirlo, anche oggi sale di diritto sul banco degli imputati.
“Quello che non mi uccide mi fortifica”, diceva Friedrich Nietzsche, famoso filosofo tedesco; “accontentiamoci di quest’omaggio e di questa aspirina che fa bene alla salute” risponde, un secolo dopo dalla sala stampa del ‘Morgagni’, Francesco Colombarini, patron spallino e proprietario Vetroresina che non dice mai nulla di banale e in tre parole regala al pubblico di fede biancazzurra tutta la pochezza della sua squadra e ringrazia la fortuna che, per una volta, ha protetto l’ovetto di casa nostra. Non vincere a Forlì oggi, contro una squadra che, pur meritando i tre punti tra quelle incontrate è forse superiore solo a Bra e Castiglione, comincia a preoccupare.
La partita. Squadre speculari, 5-3-2 sia per Rossi, sia per Gadda: il tecnico cesenate, all’esordio in casa, lascia un po’ a sorpresa in panchina Nappello e Sampaolesi per rimpolpare la linea difensiva e ritrova, dopo la squalifica, Bergamaschi e Jiday. Non c’è Boron, manca anche il portiere titolare Tonti, fermato dal giudice sportivo: gioca Casadei che uscirà dal campo con i guantoni praticamente puliti. La Spal trova in Paloni il sostituto naturale di Lazzari sulla destra – sarà tra i migliori il difensore romano – Silvestri e non D’Orsi completa il trio centrale con Buscaroli e Cenerini con Di Quinzio sulla consueta fascia mancina.IMG_3618
Non inizia male la Spal: una girata di Cozzolino e una punizione del solito Di Quinzio legittimano una discreta superiorità territoriale nel primo quarto di gara, con un costante lavoro di taglio e cucito di tutto il centrocampo a dar man forte agli avanti spallini. Al decimo il primo sussulto: Buscaroli è giusto quei venti metri oltre la propria zona di competenza e un suggerimento di Docente lo taglia di netto fuori, pallone a Melandri che, tutto solo davanti a Menegatti si fa ipnotizzare e sbaglia clamorosamente la più facile delle occasioni da rete. Il pubblico si infiamma, la Spal risponde con un cross di Capellupo ben servito da Di Quinzio, alto. La difesa biancazzurra vive i soliti momenti di crisi esistenziale che lasciano al Forlì troppa libertà di agire, ma ai romagnoli manca per fortuna quella malizia necessaria per affondare il colpo. Cozzolino al ventunesimo, ben imbeccato da Varricchio, lascia sul posto Vesi e Fantini, conclusione strozzata che finisce alla destra di Casadei. Un minuto dopo ancora un’occasione di marca romagnola: Docente si libera di Buscaroli e serve ancora Melandri sulla destra, tiro alto. Spreca la squadra di Rossi che prende coraggio con il passare dei minuti. La Spal va a momenti, Paro mette ordine a centrocampo ma rallenta la manovra, Capellupo e Landi sono gli unici, insieme a Cozzolino, a metterci quel briciolo di verve in più necessaria a creare fastidi alla pur tenere retroguardia forlivese. Rossi cambia difesa e sistema Jidayi in mezzo dirottando Senese a destra e Gerolino a sinistra, in mezzo cresce a vista d’occhio Tonelli, tra i migliori in campo. I biancazzurri cercano la rete: al ventiquattresimo forse la più bella azione di giornata dei nostri: Cozzolino fa tutto da solo sulla sinistra, salta due avversari e crossa in mezzo per Varricchio che tocca fuori per Landi, gran botta del centrocampista che finisce fuori.
Un minuto dopo ecco il gol: l’azione, manco a dirlo, parte dai piedi di Tonelli che ruba palla nella propria metà campo e imbecca Docente; il capitano del Forlì è bravissimo a eludere Buscaroli e chiudere il passaggio con il centrocampista che batte Menegatti con un preciso sinistro. La Spal non si scuote, ancora Menegatti è bravo a uscire su Melandri in maniera provvidenziale dopo un’altra dormita colossale di Cenerini su Docente. Il Forlì preme ma la Spal grida al gol al trentacinquesimo: cross dalla sinistra del solito Di Quinzio, Jidayi si dimentica Varricchio che di testa gira in porta, palla fuori di un nulla. Ancora i ferraresi al trentottesimo con Capellupo: alto. IMG_3578Il primo tempo scivola via con continui capovolgimenti di fronte: Senese per Docente che stoppa e gira in rovesciata in bello stile ma Menegatti è attento, poi è su di una ripartenza di marca spallina che Di Quinzio si infortuna ed entra Fantoni: ed è proprio da un suo corner battuto dalla sinistra, in pieno recupero, che arriva il pari. Dopo un ballo diabolico del pallone tra le teste dei giocatori in piena area di rigore, traversa colpita da Varricchio sulla cui ribattuta Buscaroli insacca esultando in maniera abbastanza polemica, zittendo i presenti: uno sfogo, dirà in sala stampa, che poteva tranquillamente risparmiarsi visto il momento non proprio esaltante.  Si va al riposo sul risultato di parità. Un lusso.
La ripresa regala poche emozioni, ma di qualità: al quarto traversa di Tonelli, bravissimo a incunearsi tra Cenerini e Fantoni, poi è ancora Docente a beffare Fantoni e andare alla conclusione, per fortuna fuori. Non è finita qui: al decimo secondo legno dei padroni di casa, stavolta con Fantini. La partita si calma, il Forlì cala vistosamente e la Spal vince alla voce possesso ma non punge. Al venticinquesimo gran cross di Paloni sulla testa di Varricchio, Vesi chiude in corner, due minuti dopo Menegatti si porta il pallone a casa con la nomina di migliore in campo dopo aver compiuto l’ennesimo miracolo di giornata: l’imprendibile Tonelli pesca Melandri che salta come un birillo Buscaroli, tiro dell’undici locale e gran risposta di San Pietro. Trentunesimo è sempre Forlì: Paro pericolosamente indietro di testa regala la sfera a Melandri che fugge sulla sinistra, cross pericolosissimo che solo una diagonale perfetta di Paloni evita guai maggiori. IMG_3367A dieci dal termine episodio che lascia più di un dubbio: gol di Melandri di testa annullato per un sospetto fuorigioco che manda il pubblico di casa su tutte le furie, con Fantoni immobile a guardare l’attaccante di casa. Prima del triplice fischio, ci prova Cenerini da fuori, ma lo specchio è lontano quei sei, sette metri buoni.
Finisce 1-1 ma se c’è una squadra che questa sera ha qualcosa da recriminare è proprio il Forlì che avrebbe senza dubbio meritato la vittoria.



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