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I tifosi lo ricorderanno di certo. Era l’estate del 2011 e la SPAL 1907, che ancora non sapeva che di lì a pochi mesi sarebbe stata cancellata dal panorama calcistico per dissesto finanziario, aveva in serbo un grande colpo per il mercato estivo: l’ingaggio di Leonardo Massoni, professione difensore, gigante buono di quasi due metri, versiliese doc, nato a Pietrasanta il 17 febbraio di 27 anni fa. Alla fine nulla se ne fece (ma la SPAL il colpo lo piazzò comunque assicurandosi il prestito di Castiglia) perché il ragazzo, di proprietà del Sassuolo, finì con l’essere dirottato al Lanciano con cui poi conquistò la serie cadetta dopo un’annata straordinaria. Di tempo ne è passato: oggi Massoni ha molta esperienza in più sulle spalle oltre a due promozioni conquistate sul campo vissute da protagonista, si è sposato e, dopo la gloriosa stagione vissuta in Umbria con la maglia del Perugia è pronto ad ascoltare ogni offerta che gli busserà alla porta, visto che il suo contratto scadrà il prossimo 30 giugno.
Con il sempre più probabile ritorno di Lebran al Parma la SPAL dovrà per forza di cose guardarsi attorno e la figura di Leonardo Massoni ricalca perfettamente le richieste che va cercando con insistenza il diesse Davide Vagnati. Nell’ambiente, poi, si dice che si tratti di un giocatore molto forte di carattere, un professionista esemplare e di grandi principi. Lo abbiamo sentito mentre era in viaggio per la Versilia.

Tre anni dopo si torna a parlare insistentemente di te alla SPAL. Cosa c’è di vero?
“Sarò sincero, l’interesse da parte della SPAL per il sottoscritto c’è ed è una cosa che mi fa enormemente piacere. E’ una piazza importante, come Perugia, sono città che meritano qualcosa di più di una semplice C”.

Disponibilità a vestire la casacca biancazzurra?
“Disponibilissimo ad ascoltare il progetto che ha in mente la società, quello senza dubbio: ho preso qualche informazione e mi dicono tutti che a Ferrara ci sia un grande entusiasmo per merito di questa nuova proprietà che sembra aver dato un po’ di serenità e di fiducia a tutto l’ambiente. Questo vale tanto per me, nel senso che quando e posso scegliere il mio destino,  per me la professionalità viene prima di ogni altra cosa. E qui, mi sembra di capire, si va sul sicuro”.

Un gigante buono che avrà sicuramente qualche difetto.
“Beh per tanti la mia statura potrà essere un pregio, ma anche un difetto: diciamo che dovrei forse sfruttarla meglio e segnare magari qualche gol in più, perché le occasioni arrivano ma sono io a non aver ancora raggiunto la perfezione in questo fondamentale; per il resto sono una persona molto concentrata, cerco di usare molto la testa e anticipare le giocate degli avversari perché è naturale che non posso essere velocissimo”.

Sensazioni al momento?
“Devo dire che mi piacerebbe staccare un po’ prima di prendere una decisione definitiva. Io sono fatto così, forse è proprio questo il mio pregio più grande: gioco a calcio, è il mio mestiere per fortuna, però quando è il momento riesco anche a staccarmi e mi godo le altre cose che ci sono nella vita. Adesso ho bisogno di un paio di settimane di relax ma questo non vuol dire che non sia disposto ad ascoltare offerte che dovessero arrivare anche prima. Di concreto al momento non c’è nulla, so solo, ripeto, dell’interesse della SPAL e questo mi fa onore”.

Un campionato iniziato alla grande e poi finito tra panchina e tribuna.
“Se c’è una cosa che ho imparato, a oggi, è che il calcio non è guidato da una logica e quindi non conta sempre il campo e il valore che dimostri”.



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