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Che Fabio Bulgarelli fosse un po’ preoccupato per il futuro della Pallacanestro Ferrara si sapeva già da un po’. Ma pochi si aspettavano che potesse uscire allo scoperto come ha fatto oggi, annunciando la concreta possibilità che la città si ritrovi ancora una volta senza una squadra di basket professionistico. L’attuale presidente della Mobyt non è nuovo a dichiarazioni provocatorie, pensate per scuotere un po’ l’ambiente ferrarese. Si pensi solo al caso del palasport a settembre o all’allarme – non troppo velato – lanciato ad aprile sulla sostenibilità economica del sodalizio biancazzurro, retto assieme alla famiglia Colombarini. Tuttavia sembra davvero che l’avventura dell’ingegnere alla guida della Pallacanestro Ferrara possa essere giunta a un amaro epilogo. Ecco le sue considerazioni: “In questi giorni ci siamo trovati con Simone Colombarini per fare un bilancio di SPAL e Mobyt, e abbiamo dovuto constatare che non solo le raccolte pubblicitarie per la stagione appena conclusa erano decisamente inferiori alle aspettative, ma che per il futuro le prospettive sono anche più difficili. Abbiamo così deciso, assolutamente in unità d’intenti, che non è possibile investire ancora in maniera quasi totale di tasca propria, solo per affrontare una stagione degli esiti incerti e senza nessuna garanzia di offrire nemmeno quello che è lo spettacolo minimo. Per come la vedo io, e i Colombarini sono d’accordo, non è possibile intraprendere un’impresa del genere senza avere la certezza, e anche la motivazione di portarla avanti come si deve, e l’idea di essere sempre e comunque l’unica risorsa a tenere su tutto e a riappianare sempre tutto non è più sostenibile. Ecco perché stiamo considerando di cedere il titolo sportivo della società, a meno che non cambi qualcosa nel panorama delle sponsorizzazioni, e non si faccia avanti qualcuno disposto ad investire veramente con noi in questa gestione. Siamo anche disposti a presentarci al sindaco per spiegare le nostre ragioni e soprattutto le nostre intenzioni, nel caso non si muova niente.  In ogni caso da oggi il titolo sportivo è ufficialmente in vendita, e abbiamo anche già avuto diverse richieste. Trattative nessuna, ma richieste sì, perché comunque è sicuramente un titolo molto ambito e desiderabile. Nulla è deciso, e il titolo non verrà venduto se finalmente arriveranno delle proposte serie per portare avanti il patrimonio sportivo, ma soprattutto di pubblico e di entusiasmo che in questi anni siamo riusciti a ricostruire”.

Parole piuttosto chiare e che lasciano poco spazio a fraintendimenti, suffragate dal pensiero di colui che al momento è socio al 50% di Bulgarelli, ossia Simone Colombarini: “Non posso che confermare quanto detto da Fabio: al momento non ci sono le condizioni necessarie per allestire una squadra che possa andare oltre a un vivacchiare in questa categoria. Ma non è quello che vogliamo per Ferrara e il suo pubblico, non ci stiamo a fare brutte figure. Purtroppo da aprile la situazione è peggiorata: se prima c’era solo, si fa per dire, un buco di bilancio frutto di mancate promesse, ora c’è anche la prospettiva di un mancato introito pubblicitario che si aggira sui 300mila euro. Purtroppo nel basket la percentuale di incidenza delle sponsorizzazioni è più elevata rispetto al calcio e questo fa parecchia differenza”.



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