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Tra i tanti luoghi comuni del calcio c’è anche il principio per cui la squadra che vince non si cambia. Per questo, al momento di accogliere i giocatori della SPAL nel suo hotel, Claudio Cappelli chiede spontaneamente: “Ma avete cambiato tutta la squadra?”. Più o meno: gli unici ad aver sperimentato l’ospitalità del Falcon Hotel di Sant’Agata Feltria nel 2013 sono Silvestri, Lazzari, Landi e Di Quinzio. Per tutti gli altri è una prima volta, almeno con la maglia biancazzurra.

La squadra sarà pur cambiata parecchio, ma non è cambiata la scelta per il ritiro 2014. Ancora Sant’Agata Feltria, ancora il Falcon Hotel. Che la SPAL sia di casa da queste parti, provincia di Rimini al confine con le Marche, si capisce dai dettagli. Nella hall dell’albergo, inaugurato nel 1996, si notano subito il gagliardetto biancazzurro e le foto che raccontano i ritiri del 1997 e del 2007. Da Pari a Servidei, da Cancellato a La Grotteria, volti e nomi di stagioni passate. Epoche diverse per presupposti e risultati, ma in Valmarecchia fa poca differenza: “Ormai alla SPAL siamo affezionati a prescindere” dice ancora Claudio. Assieme al fratello Omar gestisce la struttura fin dall’inaugurazione a metà anni Novanta.

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Nonostante il grande via-vai di squadre che in quasi vent’anni hanno occupato le stanze del Falcon il legame tra la SPAL e il Falcon è di quelli speciali: “La SPAL è stata la prima squadra che abbiamo ospitato – racconta ancora Claudio – e quella esperienza ci aiutò a capire cosa serve a una squadra di calcio, sia a livello di organizzazione, sia per quanto concerne l’alimentazione. Il mister di quella squadra ci diede indicazioni di ogni tipo e questo ci ha permesso di progredire di anno in anno”. Il mister in questione si chiama Gianni De Biasi e guidava una squadra che poi finì il campionato con una promozione in C1. Lo stesso destino della SPAL della gestione Rossi-Gadda, che in Valmarecchia ha iniziato il suo percorso nell’agosto del 2013. Nonostante la fama di portafortuna, i gestori del Falcon non hanno mai assistito a una partita di campionato della SPAL. Ma solo per ragioni logistiche e temporali: “Però ci informiamo sempre sui risultati. Speriamo di poter rimediare presto, magari già in questa stagione”.

Dal 1997 tante cose sono cambiate, inclusa la popolarità dell’albergo: “Ora siamo la prima scelta per molte squadre, tanto che nell’arco di un’intera stagione (da aprile a settembre) ospitiamo ritiri di sette o otto selezioni diverse: dal calcio professionistico alla pallavolo femminile. D’altra parte qui possono trovare tranquillità, aria fresca e una buona organizzazione”. Impossibile non chiedere se in tutti questi anni sia rimasto impresso un giocatore o un momento particolare: “Eh – dice Claudio con un ampio sorriso – ce ne sarebbero da raccontare…”. Anche della SPAL? Un’altra risata vale come risposta affermativa. Strappare un nome a Claudio è ovviamente impossibile. Però racconta di quando un giocatore chiese informazioni sulla possibilità di… divertimenti notturni della zona. E di un altro che – rigorosamente di nascosto – si procurò fette di mortadella e porzioni di crostata perché non sopportava l’eccessiva rigidità della dieta imposta dallo staff tecnico. Altri tempi, probabilmente. Nel 2014 i giocatori ospiti del Falcon riempiono il tempo libero tenendo gli occhi fissi sui loro smartphone. In alternativa ci sono la tv, mazzi di carte, un calciobalilla e un tavolo da ping-pong.

In attesa di sapere se il ritiro sarà ancora propiziatorio e se nel 2015 la SPAL sarà ancora di casa al Falcon, i fratelli Cappelli hanno deciso di ampliare ulteriormente la loro offerta: “A novembre inizieranno i lavori per la costruzione della piscina: è l’unica cosa che ci manca, visto che la palestra che abbiamo a disposizione è costantemente aggiornata per i bisogni degli atleti che ospitiamo”.



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