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Loquace e ben disposto sì, ma non al punto da raccontare come farà giocare la SPAL contro la Carrarese. “Se no l’allenatore avversario prende nota e ringrazia”, scherza Leonardo Semplici al momento di incontrare la stampa a due giorni dal suo esordio sulla panchina biancazzurra. Il sorriso sulle labbra non gli manca, d’altra parte siamo ancora sull’onda lunga di incoraggiamenti e buoni auspici per la sua nuova avventura professionale. Non a caso Semplici usa il termine “spensieratezza” per definire lo spirito con cui lui e la SPAL stanno lavorando in vista di domenica. Un sentimento che denota la voglia di lasciarsi alle spalle un momento difficile: “I ragazzi lunedì erano inevitabilmente giù di morale, ma da parte loro sto vedendo disponibilità a seguire le disposizioni che do in allenamento. Ora che le gerarchie stabilite dall’allenatore precedente non ci sono più, tutti vogliono mettersi in mostra e conquistare un posto”.

Quali siano i posti da occupare in campo è il principale interrogativo riguardante la prima SPAL di Semplici. Se ad inizio settimana l’allenatore fiorentino ha lavorato col 352 – restando sul solco tracciato da Brevi – negli ultimi due giorni ha iniziato ad impostare un 433 più vicino al suo credo tattico. “Ma non è detto che sarà quello il modulo che useremo” puntualizza lui, cercando di mischiare le carte. “Sono soddisfatto di quanto sto vedendo e dopo i primi due giorni ho capito di poter sperimentare un po’ di più, perché i ragazzi sembrano convinti di quanto viene provato. Ma tra allenamento e partita c’è una certa differenza. Domani dopo l’ultimo allenamento dirò ai ragazzi come andremo in campo. I giocatori schierati nelle partitine di questa settimana non fanno testo, perché al momento sto ancora valutando tutti. In generale comunque non do mai la formazione prima della vigilia, perché voglio tenere tutti sulla corda. Chi ha giocato la settimana prima non si deve sentire sicuro del posto”.

Nel frattempo Semplici può contare sull’organico al pieno del suo potenziale, come raramente è accaduto durante la stagione. “Mi sembra che la squadra stia complessivamente bene sul piano fisico e sono molto contento perché ho la possibilità di farmi mettere in difficoltà. In linea di massima qualche punto fermo in termini di scelte ci deve essere, ma vedremo domani di fare un riassunto di tutta la settimana”. L’obiettivo primario è inevitabilmente fare punti, visto che una vittoria al Paolo Mazza manca addirittura dal 28 settembre. Il mister lo sa, per questo chiede alla sua squadra di far vedere carattere: “Prima del modulo conta l’interpretazione. La Dobbiamo provare a fare la partita, anche se non dimentichiamo che domenica arriva un avversario forte, che di recente ha fatto risultati importanti. La Carrarese gioca un buon calcio e ha un allenatore esperto, dobbiamo fare molta attenzione alle loro ripartenze in velocità”.

Il timore di fare un’altra brutta figura può condizionare la SPAL, visti i risultati recenti. Semplici sta lavorando per scongiurare questa eventualità: “Non so cosa non abbia funzionato nelle partite precedenti al Mazza, avrei dovuto vederle di persona per rendermene conto. Non nego di essere curioso di arrivare a domenica per capire quali risposte i giocatori mi daranno sul campo. Però devono rendersi conto che giocare alla SPAL non è come giocare dalle altre parti. Serve carattere. Ci sono delle aspettative e bisogna cercare di soddisfarle. Personalmente credo che in questo gruppo ci siano giocatori abituati a questo tipo di ambiente, in grado di mostrare personalità nei momenti difficili”.

Nel frattempo la settimana di lavoro in via Copparo ha permesso a Semplici di farsi una prima idea su giocatori a disposizione. Così, a meno di ripensamenti, il nuovo allenatore impiegherà Lazzari da terzino destro nella difesa a quattro o da quinto nel centrocampo a cinque; Di Quinzio, De Cenco, Veratti e Finotto come possibili attaccanti esterni nel 433; Filippini principalmente come mezz’ala (così come Gentile e Landi); Fioretti e Germinale come numeri nove. Interessante anche il punto di vista su Togni e Capece: “Io li vedo uno come alternativa dell’altro, perché prediligo mezz’ali con più gamba. Mentre loro sono registi veri e propri”.



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