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Visibilmente emozionato per aver riunito tutta la famiglia biancazzurra, ma allo stesso tempo ancora un po’ deluso da quanto di buono non stia facendo la prima squadra in campo. Durante la cena, tra l’antipasto e il primo, abbiamo fatto una chiacchierata con Walter Mattioli e siamo partiti proprio dalla bella serata: “Quella di fare la festa di Natale della mia società sportiva è per me una tradizione: lo facevo prima a Masi, lo faccio ora a Ferrara. E’ tremendamente bello avere tutta la famiglia SPAL al completo, in un’occasione come questa che rappresenta proprio il Natale. Vedere tutti questi ragazzi insieme prima nel duomo, dove ho visto contentissimo anche il nostro vescovo, e vedere tutti i loro genitori qui presenti mi ha reso molto felice ed è un motivo di grande soddisfazione che mi fa un attimino dimenticare quello che è successo in questo ultimo periodo”.

A chi pensava ad un Mattioli avvilito per le ultime uscite della SPAL si sbagliava. Ecco l’analisi del presidente sul momento nero dei suoi con un’assunzione di responsabilità non certo scontata: “Avvilito assolutamente no. Domenica ero molto deluso perché mi aspettavo una prova completamente diversa, soprattutto non ho visto alcuna reazione agli errori commessi. Sono molto dispiaciuto di quello che sta succedendo perché sapete bene che io lavoro costantemente dalla mattina alla sera per dar soddisfazione ai tifosi, alla città e alla mia società, perché la famiglia Colombarini fa davvero grossi sacrifici a livello economico e merita delle soddisfazioni. Sono rammaricato per questi motivi perché mi sento responsabile di quello che sta accadendo. Io non do colpe a nessuno, la prima colpa è mia perché sono il presidente. In ogni caso stiamo lavorando, lavoreremo e per forza i risultati poi arriveranno”. Dispiaciuto per aver deluso la gente, Mattioli ha parlato anche del rapporto con la Curva Ovest e del chiarimento che c’è stato proprio pochi minuti prima di questa nostra chiacchierata: “Noi con i ragazzi del tifo abbiamo un ottimo rapporto. Loro hanno il massimo rispetto in questa società e l’unica cosa che non capiscono e che li fa arrabbiare è che non vedono una squadra che da il massimo in campo durante le partite. Stasera i ragazzi erano invitati alla cena, perché anche loro fanno parte della famiglia SPAL: mi hanno chiamato questa mattina per dirmi che dopo quello che era successo domenica non se la sentivano di venire a cena, ma sono venuti a fare due chiacchiere con i capitani (Giani, Togni, Gasparetto ndr) e mi auguro che da domani torni forte il loro incitamento perché per noi è troppo importante. E’ logico che noi dobbiamo dare qualcosa di più in campo, cosa che nell’ultimo mese non abbiamo fatto”.

Inevitabile chiedere al presidente le intenzioni della società nel prossimo mercato di gennaio: “E’ ancora prematuro parlare di mercato perché devo ancora sentire i giudizi definitivi del nostro nuovo mister che sta valutando la rosa a sua disposizione. Comunque l’ho sempre fatto, non ho nessun problema, se ci sarà la necessità di ribaltare la squadra lo farò. Aspettiamo questi quindici giorni, poi saremo pronti a intervenire anche dietro il suggerimento dell’allenatore”. Infine uno sguardo alla partita di sabato contro la Pistoiese: “Oltre al risultato, i ragazzi devono assolutamente fare anche una buona prestazione perché così non possiamo andare avanti. Tutti devono mettere qualcosa di più di quello che per loro è già il massimo, tirando fuori orgoglio, corsa, cattiveria agonistica, attenzione, concentrazione e tutto quanto possibile per far meglio”.



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