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Per essere un ragazzo che deve ancora compiere vent’anni Matteo Gerbaudo ha l’aria di avere ben chiaro cosa significhi stare tra i professionisti e avere obiettivi precisi. D’altra parte il giovane centrocampista nato a Moncalieri nel 1995 è cresciuto nella Juventus e non certo casualmente ha rivestito il ruolo di capitano della formazione Primavera allenata da Fabio Grosso. Nella SPAL alla ricerca della personalità Gerbaudo può dare il suo contributo, malgrado la giovane età e un curriculum per forza di cose limitato. Almeno, questo sembra suggerire il suo atteggiamento: “Oggi è il mio secondo giorno col gruppo, ma mi sono già reso conto del valore della squadra. Ci sono giocatori di grande tecnica che magari in questo momento hanno il morale un po’ basso. D’altra parte sei sconfitte nelle ultime sette partite sono difficili da digerire. E’ chiaro che uno come me non può arrivare e dire ‘ci penso io’, però l’entusiasmo di un giovane può fare da scintilla per far ripartire il tutto. Mi auguro di poter dare il mio contributo da qui a giugno”.

Gerbaudo infatti arriva in prestito dalla Juventus (con cui ha un contratto fino al 2017) dopo una parentesi non esattamente esaltante nel Vicenza, ripescato all’ultimo in serie B: “C’è poco da dire, a Vicenza ho trovato poco spazio e avevo voglia di giocare di più. Prima del contatto con la SPAL c’era stato anche un contatto in B col Lanciano, ma alla fine non se ne è fatto nulla. Per cui, nonostante ci fossero tante proposte dai gironi A e B di Lega Pro, ho deciso di venire qui soprattutto per l’importanza della squadra e per il grande seguito che ha. So che da tanti anni i tifosi aspettano di tornare ad alti livelli e spero che il loro entusiasmo ci possa aiutare”.

Di certo tra i tifosi che lo ricordano meno volentieri ci sono quelli del Napoli, visto che Gerbaudo nell’aprile 2013 è salito sulla ribalta per un’espulsione guadagnata allo stadio San Paolo in occasione della finale di Coppa Italia Primavera. Tre giornate di squalifica per “plateale atteggiamento insultante e provocatorio nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria” (come scrisse il giudice sportivo) dopo il gol decisivo che valse il trofeo per i bianconeri. Quasi due anni dopo, Gerbaudo sorride a denti stretti ricordando quei momenti: “Purtroppo è una storia che mi dovrò portare dietro ancora per un po’. Quando ci ripenso mi dico che quello non potevo essere io, ma un mio fratellastro o cugino. Credo che anche qui in appena due giorni abbiano potuto vedere come sono veramente. E’ scontato che non ho niente contro Napoli e non dovrei neanche avere bisogno di dirlo. Però è successo. Trovarsi davanti a 35mila persone a 17 anni non è semplice. Quando stai esultando per un gol, alzi la testa e ti trovi di fronte tutta quella gente che ti insulta e lancia cose non ragioni più. Però poi ho chiesto scusa e per coincidenza quest’anno a Vicenza ho ritrovato Tutino, che quel giorno era in campo da avversario. Lui stesso mi ha detto che sono cose che possono capitare e ora siamo ottimi amici”.

Dal punto di vista tattico Gerbaudo dà il meglio di sé nel ruolo di mezz’ala sinistra nel centrocampo a tre, ma sa disimpegnarsi anche da interno o da trequartista in caso di necessità. La sua speranza ovviamente è quella di mettersi in mostra nella SPAL per tenere alta l’attenzione della casa madre Juventus: “A giugno tornerò a Torino, ma non sono un illuso e so che non avrò possibilità di rimanere in prima squadra. Per cui so che dovrò ripartire, sperando di fare bene. Ho già avuto diverse occasioni di allenarmi con loro nella scorsa stagione e ogni volta che entravo in campo, e mi trovavo davanti a certi campioni, era un’emozione enorme”.

Prima del congedo di Gerbaudo, Walter Mattioli ha rivelato un paio di particolari riguardanti il nuovo centrocampista spallino: “Matteo è con noi da ieri mattina, ma ieri sera il Vicenza aveva quasi cambiato idea dopo l’infortunio di un loro giocatore (Sciacca -ndr). Fortunatamente noi avevamo già un accordo e non è dovuto tornare indietro. Oltre a questo abbiamo già parlato con la Juventus e ci siamo detti che se Matteo si troverà bene qui con noi potrebbe anche rimanere nella prossima stagione”.



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